Neanche il tempo di metabolizzare il finale di stagione nerazzurro un po’ altalenante che già si riparte (ci si è mai fermati?) a parlare di mercato, nello specifico di calciomercato, che a tratti si evolve in fantamercato. D’altronde, l’estate, oltre ad offrirci sole, caldo, mare e ferie, si presta a regalarci mesi di trattative, strategie e chi siamo noi per tirarcene fuori.
Dunque, entriamo nel vivo di questo mercato cercando di profetizzare l’Inter che verrà, da qui a qualche mese, come sarà strutturata quell’Inter che proverà a raggiungere la seconda stella.
Partiamo dagli innesti, o possibili tali, dal basso verso l’alto per ordine di schieramento.
La certezza è che Onana sarà il nuovo portiere titolare nerazzurro o forse solo il nuovo portiere, visto che Handanovic ha rinnovato per un altro anno e proverà a giocarsi il posto con il camerunense.
Quest’ultimo partirà sicuramente come avvantaggiato nella griglia di partenza; Onana, parametro zero, speriamo possa rendere come ci si aspetta.
L’altro nome che sembra molto caldo, molti lo danno per certo, è quello di Bremer come centrale di difesa.
Il difensore in forza al Toro ha disputato una stagione straordinaria e sembrerebbe che l’Inter abbia un accordo con l’entourage del calciatore e società fin da gennaio.
E’ sicuramente uno dei profili più adatti per sostituire una eventuale partenza di Stefan De Vrij sia per caratteristiche fisiche che per doti tecniche (soprattutto le prime), gli calzerebbe a pennello il ruolo di centrale nella difesa a tre di Inzaghi e poi quando si riesce ad acquistare il miglior giocatore dell’anno in quella posizione non si sbaglia mai, al netto di eventuali sorprese naturalmente.
Bremer è, insieme all’acquisto di un attaccante, l’innesto che deve premere di più alla dirigenza nerazzurra, per l’importanza a dir poco fondamentale di avere delle certezze difensive così da poter consolidare un reparto di per sé già forte.
Gli altri nomi che circolano sono quelli di Milenkovic (profilo più tecnico) e Acerbi (profilo più datato anagraficamente): il difensore viola sarebbe una valida alternativa qualora (pare sia uno scenario difficilissimo) non si concretizzasse l’acquisto del centrale granata, mentre per quanto riguarda l’italiano un’eventuale, possibilissima, separazione tra l’Inter e Ranocchia lo vedrebbe in pole position.
L’importanza dei vice Brozovic
Abbiamo visto, quest’anno, come la mancanza di riserve all’altezza in alcuni ruoli chiave abbia potuto compromettere l’andamento della stagione, o perlomeno dello scudetto.
Il primo “vice” fra tutti da dover inserire assolutamente, immediatamente e chi più avverbi adatti ne ha più ne metta, è quello di Brozovic.
La mancanza del croato in quella serie di partite micidiali, nefaste per l’Inter e la difficoltà nel trovare un valido sostituto tra i presenti attualmente nella rosa nerazzurra, fa sì che urge acquistare un calciatore in grado di fare da metronomo davanti la difesa, un giocatore del quale ci si possa fidare, banalmente uno di ruolo.
A gennaio si vociferava l’interessamento per Paredes ma poi l’ostacolo dell’ingaggio ha fatto sì che il tutto sfumasse, ed ecco allora che il nome individuato parrebbe essere quello di Asllani di proprietà dell’Empoli. Giocatore giovane (classe 2002), costo del cartellino moderato e soprattutto un giocatore che può far da riserva e crescere al fianco di Brozovic. Sull’albanese potrebbe esserci anche il Milan che però con la partenza di Kessiè penserà, forse, prima ad acquistare un titolare il che sarebbe tutto tempo a nostro favore.
Diversa la situazione che ruota intorno a Mkhitaryan.
A metà tra un vice di lusso ed un titolare, potrebbe essere un altro gran rinforzo a centrocampo essendo, tra le altre cose, un ulteriore parametro zero.
Il fisico, o meglio gli infortuni che ricadono sul suo fisico, rendono l’armeno un giocatore sul quale si può fare affidamento a metà, ma se in forma può ricoprire quasi tutti i ruoli del centrocampo dall’esterno al mediano passando dal trequartista (posizione che non è nei piani di Inzaghi ma non si sa mai…).
Sulla partenza di Perisic, invece, l’Inter si era tutelata già a gennaio con l’acquisto di Gosens.
Sulla fascia sinistra bisognerà investire il giusto, se si vorrà investire, essendoci Dimarco come possibile doppia riserva (di Gosens e Bastoni).
Da questa parte del campo molto dipenderà dal mercato in uscita, speriamo vivissimamente che resti tutto com’è.
Il triangolo no(?)
Senza girarci troppo intorno, l’acquisto che tutti gli interisti aspettano con più impazienza è quello dell’attaccante e tra le dichiarazioni di Marotta e le notizie che circolano come andrà a finire andrà a finire, si presume che andrà a finire bene.
Dybala o Lukaku. Due giocatori che più diversi non si può, due giocatori che starebbero in realtà benissimo insieme, il primo verrebbe a parametro zero e se ne percepisce la vicinanza, il secondo è complicato, sia a livello pratico che sentimentale, da riabbracciare.
Certo, sognare di schierarsi con: Dybala alle spalle di Lautaro-Lukaku, non è reato ma probabilmente è fantacalcio (di cui sopra).
Proviamo ad essere razionali, chi serve di più all’Inter? Un dieci dalla classe indubbia o il ritorno di Romelu, da figliol prodigo, a portare i gol che sono mancati quest’anno?
A mio avviso in questa circostanza l’Inter non può sbagliare, qualsiasi sia la sua scelta.
Lukaku (complicatissimo, ecc. ecc.) è una certezza. Se dovesse tornare sappiamo che ha un gran feeling con Lautaro, che in serie A farebbe la differenza, che nell’Inter gira bene e l’Inter gira bene con lui.
Riporterebbe i gol che si sono smarriti quest’anno da un attacco che ha avuto diversi blackout nel corso del 2022, blackout che non si può permettere di rivivere.
Dall’altra parte Paulo Dybala è l’estro puro che manca a questa squadra. Un uomo che sappia dribblare in verticale l’avversario e creare una superiorità numerica, oltre al fatto che Dybala è un giocatore che segna e genera occasioni per i compagni.
Per chiunque dei due si opti il valore dell’attacco crescerà, se si dovesse scegliere di acquistare l’argentino probabilmente servirà prendere anche un attaccante di peso, più vicino a Caicedo che a Lukaku ovviamente.
Non si può avere tutto dalla vita.
Una cessione dolorosa?
Oltre agli adii di Perisic, Vecino e probabilmente Ranocchia, l’Inter ha bisogno di uscite, cessioni e non solo di risparmio a livello contrattuale.
Sotto quest’ultimo punto di vista, sicuramente Vidal e Sanchez daranno una mano alle casse nerazzurre che però necessitano anche di cessioni reali, sulle quali poter ricavare denaro.
Per fare cassa i nomi sono diversi: Pinamonti (reduce da un ottimo campionato), Satriano, Agoume.. tutti giovani che si potrebbero sacrificare ma che non darebbero quel ricavato che serve all’Inter.
Aleggia nell’aria l’eventualità di una cessione regina, di vendere un pezzo pregiato grazie al quale rimettere in sesto la situazione finanziaria interista proprio come è stato fatto lo scorso anno.
Sono tre i giocatori candidati: Bastoni, Barella e Lautaro.
Tra i tre, l’insostituibile è Barella. Un centrocampista del genere, oggi, in Italia non c’è. Sostituirlo sarebbe praticamente impossibile ma anche inevitabile che comporterebbe uno sforzo economico elevato al momento infattibile e quindi, a mio avviso, è l’unico vero incedibile.
Rimangono Bastoni e Lautaro, non è facile scegliere chi buttare giù dalla torre.
Se vendi l’argentino devi presentarti realmente con Lukaku-Dybala, se dai via il giovane difensore ti privi di un prospetto da qui ai prossimi dieci anni (o quasi).
Una scelta verrà fatta se inevitabile, molto probabilmente anche in base ad una eventuale maggiore offerta.
Se l’Inter, ergo: Zhang, e quindi Marotta riusciranno a tenerli tutti e tre farebbero davvero un capolavoro e metà del lavoro per il ventesimo scudetto.