Due sconfitte dolorose fatte registrare sotto la Torre degli Asinelli. Un anno fa ci si nascose dietro l’errore (clamoroso) di Radu, ma questa volta la sconfitta è ancora più inspiegabile perchè viene dopo una partita giocata bene e vinta in Europa.
Vedi Bologna e poi….da Sansone a Orsolini
Il Bologna è la bestia nera di Simone Inzaghi ed i suoi. Lo scorso anno sono costati la seconda stella. Quest’anno è costata la settima sconfitta stagionale e una prova incolore che apre numerosi punti di domanda. Perchè questa squadra è così discontinua? Perchè è capace di vincere in Champions col Porto e di perdere 3 giorni dopo con il Bologna? Perchè 7 sconfitte in campioato?
Nei fotogrammi viene riportata l’azione che ha poi portato il numero 7 felsineo a battere Onana. Aldilà del concetto di palla persa in uscita che, quasi in automatico, ti porta a subire, c’è un concetto di squadra sbilanciata che lascia stupiti e basiti trattandosi di una squadra in ripartenza.
Fondamentalmente è venuta meno la chiusura su Orsolini da parte di Gosens, ma anche Bastoni che, forse è troppo stretto. Dal secondo fotogramma si vede come rispetto al giocatore che fa assist, la diagonale di passaggio su Barrow è chiusa da Brozovic per cui Basto doveva essere più stretto e coprire.
Il gol preso è sicuramente grave dal punto di vista tecnico. Quello che stupisce di più però, è una squadra incapace di reagire. Ti aspettavi la reazione da grande squadra, con ancora 14 minuti da giocare ci si aspettava un’Inter all’arrembaggio e invece…
Scarsa tenuta psicologica: la colpa è di Inzaghi
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Le parole di Simone Inzaghi, nel post-gara, analizzano un problema di fondo, grave. Molto grave. La vittoria in Champions contro il Porto, avrebbe dovuto dare benzina ulteriore alla squadra, invece le ha prosciugato le risorse da mettere in campo al Dall’Ara. La squadra nerazzurra è apparsa scarica e senza idee particolari per tentare di ribaltare l’azione, con il Bologna in zona d’attacco, e superare una fase difensiva ben preparata da Thiago Motta.
Una squadra scarica psicologicamente, incapace di riagire al gol dei padroni di casa. E’ già successo tante volte: l’Inter che va in vantaggio è un’altra squadra, quando va sotto invece, non trova mai la forza di venirne fuori. E qui la colpa è dell’allenatore, il responsabile della tenuta psicologica della propria squadra. Troppe volte invece quest’anno, abbiamo visto un’Inter soprattutto in trasferta, perdere punti soprattutto dopo belle partite in Champions o contro le grandi (vinci col Napoli poi perdi con l’Empoli?).
E ora che si fa???
7 sconfitte in campionato sono un dato inammissibile. Certificano una squadra molto fragile difensivamente, oltre che una squadra incapace di reagire ai gol subiti. Orsolini ha segnato ad un quarto d’ora dal termine. Ancor prima Baldanzi in Inter-Empoli, (66′). Ciò certifica, al netto che con la formazione toscana l’Inter, era in 10, un’incapacità a reagire, a far fronte alle avversità che le si parano davanti
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Il problema dove sta? La qualità l’Inter ce l’ha. Manca l’atteggiamento, manca il carattere, soprattutto quando si va sotto, manca la determinazione giusta per reagire. La squadra, molte volte, è lo specchio del suo allenatore e, forse, aldilà del quarto posto di fine stagione, una valutazione oggettiva sull’operato del tecnico sarebbe ora di farlo e magari sforzarsi per arrivare ad un mister con gli attributi anche perchè non si vive solo di partite secche.
E nell’immediato? Rimboccarsi le maniche e cercare di stare sul pezzo. Il futuro dell’Inter passa dai primi 4 posti. Il futuro dell’Inter passa dal turno passato con il Porto, non tanto per arrivare chissà dove, quanto per garantirsi quei 20mln in più che fan comodo alle casse della società. L’adesso nerazzurro è questo.
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