L’eliminazione dalla Coppa Italia, per l’ennesima volta ai quarti di finale, è una mazzata veramente pesante, secondo solo all’eliminazione dai giorni di Champions League in quanto a delusioni stagionali. Per alcuni, forse, ancora peggiore, vista la possibilità concreta di vincere un trofeo data dalla coppa nazionale, soprattutto dopo l’eliminazione della Juventus, vincitrice delle ultime quattro edizioni. Si tratta di una disfatta che riconferma il periodo nero dell’Inter, ormai ricorrenza fissa annuale.

Infatti in ogni stagione, puntualmente, arriva un momento in cui sembra andare tutto storto e problemi di gioco, di tenuta mentale e di gestione societaria si combinano, di certo non casualmente, per dare inizio alla famosa “crisi Inter”. Anche quest’anno le problematiche nel gioco sono evidenti, così come il danno apportato dalla scarsa forma e dalle vicende extra-campo di alcuni elementi della rosa. Per non dimenticare l’aspetto mentale, che all’Inter spesso pervade molti dei problemi apparentemente tecnici.

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Il gioco e l’enorme fatica offensiva

Spalletti sembra non essere più capace di orchestrare sia la costruzione del gioco dell’Inter che la rifiniture e conclusione offensiva dell’azione. Effettivamente la fase difensiva, e l’equilibrio in generale, sono sempre stati i punti forti dell’Inter di Spalletti, mentre la resa in attacco è spesso stata più altalenante. Nei periodi peggiori, infatti, sono abbondati i pareggi o le sconfitte di misura, con le sole certezze difensive a tenere in piedi la squadra.

Difficile, però, ricordare una crisi offensiva come quella attuale: escludendo la sfida contro il Benevento, squadra di Serie B, l’Inter non segna un gol su azione dalla rete di Keita a Empoli il 29 Dicembre, e non segna più di un gol in una partita addirittura dalla partita contro la Roma del 2 Dicembre. La mole e la qualità del gioco prodotto decisamente modeste fanno si che veramente pochi palloni giocabili raggiungano gli attaccanti, e le occasioni da rete latitano.

Nella sfida di Coppa Italia con la Lazio, poi, il rapporto tra l’Inter e la rete sembra aver preso le sembianze di una  maledizione: sia Candreva che Lautaro hanno avuto occasione nitide, cosa appunto rara per l’Inter di queste settimane, entrambe incredibilmente fallite. Spiegazioni paranormali a parte, errori del genere evidenziano i problemi mentali e tecnici della rosa, che contribuiscono alla situazione almeno quanto gli errori tattici dell’allenatore. Anche la sterilità vista nella costruzione iniziale dell’azione non si può imputare puramente a Spalletti, visti gli evidenti limiti tecnici del centrocampo: il solo Brozovic ha la capacità e la personalità per non effettuare il passaggio più banale possibile, passione di molti suoi compagni. Le mancanze di De Vrij e Borja Valero non hanno certo aiutato, ma non sarebbe una “crisi Inter” che si rispetti senza qualche infortunio importante, come quello di Keita, che stava diventando sempre più decisivo.

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I problemi dei singoli

I momenti bui di alcuni elementi della rosa vanno di pari passo con il declino generale, tra prestazioni deludenti in campo ai segnali di insofferenza o poca professionalità fuori dal rettangolo verde. Su Lautaro Martinez, per esempio, sembravano essersi calmate le acque intorno allo scarso minutaggio, mentre il giovane si dimostrava sempre più pericoloso e decisivo in campo. Contro la Lazio, però, è stato tradito dalla poca freddezza ed esperienza, fallendo sia un rigore in movimento nel recupero del tempo regolamentare che uno vero e proprio nello spareggio finale. Mauro Icardi, invece, ha dimostrato la solita concentrazione glaciale dal dischetto, battendo Strakosha due volte con tanto di cucchiaio. Anche il capitano, però, è in crisi di gol: l’ultima rete su azione risale sempre alla sfida esterna contro la Roma. Sempre difficile capire se la cause sia il giocatore stesso o lo scarso servizio dei compagni.

Ci sono, poi, giocatori che abbinano problemi extra-campo alle scarse prestazioni. Radja Nainggolan, dopo un girone d’andata disastroso, condito da scarsa professionalità e dichiarazioni gravi, continua a scavarsi la fossa fallendo il rigore decisivo che elimina l’Inter dalla Coppa Italia. La performance in generale continua a essere deludente, e le speranze che possa dare una svolta alla sua stagione cominciano ad affievolirsi. Anche Ivan Perisic ha avuto un girone d’andato decisamente sotto tono, per poi cercare di forzare la cessione negli ultimi giorni di mercato, mettendo in difficoltà la società ed auto-escludendosi momentaneamente dalla rosa, peggiorando i problemi legati alle numerose assenze. Anche per lui sarà difficile riprendersi dopo aver dichiarato apertamente di non voler restare all’Inter.

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