Una rocambolesca autorete contro il Genoa e un gol contro il Benevento per il definitivo 2 a 0.
Non sono state tantissime le presenze di Andrea Ranocchia quest’anno, solo 5 presenze per un totale di 440 minuti giocati, ma nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa – sfortuna a parte – ha risposto presente.
Un ragazzo ritrovato, solo un lontano parente del difensore impacciato e timoroso visto negli ultimi anni.
Ha subito di tutto dall’ambiente nerazzurro: pressioni, insulti… ma ha resistito. E ieri sera, al gol di Skriniar e dopo la sua incornata, ha mostrato tutta la sua grinta, tutta la sua voglia di esserci.
Andrea Ranocchia e il suo periodo più nero (che azzurro).
Era arrivato all’Inter come il giovane difensore più promettente d’Italia ma con il passare del tempo – complice la fase nera passata dell’intera squadra in quegli anni, diciamolo – ha iniziato a regredire divenendo sempre più il simbolo della sciagura interista.
La sua faccia pulita, il suo essere troppo un bravo ragazzo e l’incapacità di reagire alle umiliazioni lo hanno reso un bersaglio troppo facile da colpire.
Un ragazzo che dava l’impressione, nonostante il suo impegno, di essere in perenne difficoltà. E quelle mani in faccia al 92esimo di Inter vs Bologna del 25 settembre 2016, dopo aver sbagliato malamente la palla dei tre punti, riassumono tutta la sua sfortuna.
Una delle sue ultime partite prima di togliere la maglia nerazzurra e andare in prestito in Premier League.
https://www.youtube.com/watch?v=LsycFGL85aY
Il ritorno all’Inter e la fiducia di Luciano Spalletti
Nonostante l’esperienza in Inghilterra con la maglia dell’Hull City non fosse stata del tutto negativa, i tifosi nerazzurri non erano per niente soddisfatti del suo ritorno alla base. Anzi.
Qualcuno non ha esitato minimamente a manifestare tutta la sua disapprovazione durante il ritiro a Riscone di Brunico, sottolineando come non fosse degno di vestire la maglia nerazzurra e gridandogli un “te ne devi andare”. Ma in quell’occasione Andrea Ranocchia ebbe un difensore d’eccezione – mister Spalletti – che non esitò a rispondere per le rime: “Se sei venuto a fare lo scemo, ti puoi subito levare dai c…”
Fiducia, forse proprio quello di cui aveva bisogno Andrea Ranocchia per ricominciare daccapo e riprendersi quella maglia che lui, in cuor suo, non ha mai tolto.
E a dimostrarlo è l’urlo liberatorio quando l’Inter va a segno contro il Benevento dopo un primo tempo che aveva visto la squadra in affanno.
A confermarlo sono le parole di Andrea a fine gara, appena gli viene fatto notare della concreta possibilità di mettere in difficoltà Luciano Spalletti nelle gerarchie della difesa e rendere non più così scontato il rientro da titolare di Miranda.
L’estrema sintesi è “poco importa, basta che l’Inter vada in Champions”; tutto il resto, felicità compresa, potete ascoltarlo con le vostre orecchie.
https://www.youtube.com/watch?v=ioe3Ds-rt1k