Lo abbiamo criticato innumerevoli volte, lo abbiamo accusato delle indecenti campagne acquisti insieme a Marco Branca fino a gennaio 2014, lo abbiamo messo in croce per i “bidoni” arrivati a peso d’oro dal gennaio 2015 all’agosto 2016, lo abbiamo ritenuto uno yes-man, chino ai voleri di una proprietà non intenzionata a spendere un singolo centesimo per rafforzare la Beneamata. Nei peggiori momenti di crisi è stata persino strumentalizzata una frase di Marco Materazzi (“La colpa è di chi sta lì da anni. Thohir? Bolingbroke? Ausilio? Non è straniero, lasciamo perdere, per me conta solo l’Inter”) per inquadrarlo come l’ostacolo alla rinascita dell’Inter. Alcuni non hanno nemmeno voluto dargli il merito di aver portato a Milano quello che è il difensore nerazzurro più forte dai tempi di Lucio e Samuel: stiamo parlando di Milan Skriniar, giunto lo scorso anno per soli 8 milioni (togliendo il valore di Caprari). Ora Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter dal 2014, si sta prendendo una sorta di rivincita dopo tutti gli acquisti sbagliati e sta portando a compimento quello che è un vero e proprio capolavoro, finanziario e sportivo.

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I due capolavori: quello sportivo…

Negli ultimi 6 mesi, infatti, ha già piazzato 4 colpi di cui 3 sono importantissimi: Stefan De Vrij e Kwadwo Asamoah a parametro zero, Lautaro Martinez a 20 milioni di euro ed infine Radja Nainggolan a 24 milioni di euro più Santon e Zaniolo. Tralasciando l’attaccante argentino, sul quale molti hanno comunque speso belle parole, il ds nerazzurro ha strappato 2 giocatori importanti alle dirette concorrenti per la Champions League (Roma e Lazio lo saranno anche l’anno prossimo) ed un giocatore utilissimo alla squadra che domina il campionato italiano da 7 anni (Juventus). Il tutto pagando “solo” 24 milioni. Una strategia, l’indebolimento delle dirette avversarie, che si è sempre rivelata efficace negli anni in cui era l’Inter la squadra dominante in Italia e che ora è attuata dalla Juventus. Ovviamente i 4 acquisti andranno a rafforzare una squadra con una discreta base ma che perderà, salvo clamorose sorprese, due pedine importanti come Joao Cancelo (il quale dovrebbe andare, per ironia della sorte, proprio ai bianconeri) e Rafinha, escluso, di fatto, dall’arrivo di Nainggolan. Il mercato non è ancora finito e sicuramente Ausilio lavorerà ancora per rinforzare ulteriormente la squadra: i nomi di Malcom, Dembele, Florenzi e Bereszynski rimangono sempre attuali ma, almeno per un’altra settimana, le preoccupazioni del ds nerazzurro saranno rivolte verso i 40 milioni di plusvalenze che l’Inter deve totalizzare per soddisfare i parametri imposti dalla Uefa con il Settlement Agreement.

…e quello finanziario

Anche su questo campo, bisogna riconoscere il grande lavoro svolto da Ausilio: nell’affare Nainggolan sono stati inseriti Zaniolo e Santon che sono stati valutati complessivamente 14 milioni di euro (tutta plusvalenza, essendo il cartellino del fu Bambino completamente ammortizzato), mentre Radu e Valietti sono stati ceduti al Genoa per un totale di 14 milioni. A questi va aggiunta la cessione di Bettella all’Atalanta per 7 milioni e quella di Nagatomo al Galatasaray, ormai prossima, per 3 milioni di euro. Ad oggi l’Inter ha ottenuto 35 milioni di plusvalenza e non finisce qui: sono previsti incontri sempre con il Genoa per Andrea Pinamonti, il quale verrebbe inserito nell’ambito dell’affare Eddy Salcedo, giovane attaccante italo-colombiano che poteva vestire la maglia nerazzurra già lo scorso anno. Per l’attaccante interista si parla di una cifra vicina ai 10 milioni di euro, il che significherebbe raggiungimento automatico dell’obiettivo a poco più di una settimana dalla deadline. Anche per la tempistica vanno fatti i complimenti ad Ausilio, avendo fatto meglio rispetto allo scorso anno, quando raggiunse al fotofinish i fatidici 40 milioni di plusvalenze.

Oltre alle cessioni già citate, vanno segnalate le trattative in cantiere per Emmers (ha offerte da diversi club di serie A), Manaj, Vanheusden, Puscas e, forse, Di Marco, appena tornato dalla sfortunata esperienza al Sion. Qualcuno potrebbe storcere il naso per l’utilizzo dei giovani della Primavera come “fabbrica di plusvalenze” ma può stare tranquillo: tutti i giocatori ceduti hanno la clausola di riacquisto tra due anni (ad un prezzo maggiore, ovviamente) e qualora dimostrassero di avere delle ottime qualità, esse verranno esercitate. Purtroppo nell’Inter attuale, essendo una squadra ancora in costruzione, i ragazzi della Primavera non troverebbero spazio e farebbero inutilmente tanta panchina. Per quanto talentuosi possano essere, Spalletti preferirà (giustamente) Gagliardini o Vecino ad Emmers, Nainggolan a Zaniolo, Icardi a Pinamonti. Del resto, l’unico giovane che è stato utilizzato in questa stagione è Yann Karamoh e di rado come titolare.

Miglior ds di questo mercato

Se il mercato dovesse terminare ora, Piero Ausilio sarebbe indiscutibilmente il dominus dell’estate. Tenendo conto delle cifre esorbitanti che i club chiedono per ogni giocatore che abbia disputato un discreto numero di buone partite, il tanto criticato direttore sportivo è riuscito a rendere più competitiva la squadra spendendo relativamente poco ed a mantenere il controllo sui giovani più interessanti. Lo abbiamo ricordato accanto a Branca quando presentarono Schelotto, Kuzmanovic, Rocchi, Belfodil, ora è doveroso ricordarlo per il capolavoro fatto in questi mesi e che farà quasi sicuramente nei prossimi due, quando l’Inter si concentrerà sul rinforzo della mediana e della fascia destra. E’ giusto fare un bagno di umiltà e chiedere scusa per le critiche ingenerose che sono state fatte in passato. E, diciamocelo, smettere di dubitare delle intenzioni di Suning. Sono fin troppo chiare.

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