Sono giorni caldi in casa Inter. Se da un alto, quello del campo, i prossimi 7 giorni saranno fondamentali per il futuro della stagione, sfida alla Juventus e Psv al Meazza per la Champions, dall’altro, sotto il profilo societario, non sarà meno importante. E’ atteso entro la metà di dicembre l’annuncio di Marotta che, con Piero Ausilio sarà un’assicurazione per il mercato dell’Inter. Anzi, qualcosa di più: la dimostrazione che Suning vuole fare le cose in grande e che il 2019 sarà l’anno dei grandi investimenti. Il piano è in fase di elaborazione e deve tener conto del settlement agreement che impedirà a gennaio di muoversi liberamente. Tradotto, l’Uefa (con cui ci sarà un incontro a breve) allenterà i vincoli dell’accordo firmato nel 2015 con il club di corso Vittorio Emanuele solo dall’1 luglio e sarà in quell’occasione che l’Inter tornerà ad essere come tutte le altre società soggette a un passivo massimo di 30 milioni nell’arco del triennio. Per ora invece Ausilio e Baccin hanno dovuto fare i salti mortali per rispettare i parametri e anche nella sessione invernale dovranno ripetere il modus operandi tenuto ad agosto quando hanno preso Vrsaljko, Keita e Politano in prestito con diritto di riscatto. E’ però scontato che aggiungendo alla fitta rete di contatti di Ausilio il know how di Marotta, qualche… occasione potrebbe saltar fuori anche a gennaio. Il tutto in attesa dei botti estivi, con almeno un rinforzo di qualità per reparto, meglio se un paio per il centrocampo.
Barella e Chiesa per un’Inter più italiana?
Con l’arrivo di Marotta prenderà forza il processo di “italianizzazione” della rosa che, tra mille difficoltà economiche, Ausilio ha provato a portare avanti inserendo nell’organico gli azzurri Gagliardini e Politano. L’ex ad della Juventus crede molto nella costruzione di un gruppo forte di italiani e con questa formula ha sbaragliato la concorrenza quando era a Torino. Facile immaginare che cercherà di anticipare la concorrenza con il Brescia per Tonali, ma occhio soprattutto ai possibili investimenti per Barella del Cagliari e Chiesa della Fiorentina. Con tre talenti del genere Marotta e Ausilio avrebbero una base di partenza solida per un decennio. In lista anche Benassi e Biraghi.
Inter sempre vigile sugli svincolati
SVINCOLATI. Ausilio lo scorso anno ha pescato tra i parametri zero De Vrij e Asamoah; Marotta ha preso Emre Can, ma il ciclo vincente bianconero lo ha costruito prendendo lo svincolato Pirlo oltre a un certo Paul Pogba (più Khedira e Dani Alves). Tradotto: non meravigliatevi se nei prossimi due-tre mesi le ricerche nerazzurre sugli svincolati di lusso dovessero intensificarsi. Rabiot era stata un’idea di Marotta per la Juve, ma la trattativa con la madre-manager è complicata, le richieste altissime e in più c’è il Psg che non vuole perderlo. Occhio piuttosto a Ramsey, che l’Arsenal farà partire a fine stagione, e ad Ander Herrera, in uscita dallo United.
Milinkovic-Savic il grande colpo?
GRANDI COLPI. Marotta aveva già chiesto informazioni per la Juventus su Andersen della Sampdoria, il centrale sul quale Ausilio già lavora da settimane. Niente di più facile che questa trattativa sia portata avanti in tempi brevi. Con l’addio di Miranda e l’ingresso del danese la difesa sarebbe ringiovanita. L’olandese De Jong è cerchiato di rosso come rinforzo per la mediana, ma piace anche a diversi grandi club. E poi ci sono Modric, che nel 2019 avrà un solo anno di contratto con il Real, e quel Milinkovic-Savic che Marotta voleva alla Juve e che costa una cifra importante. In attacco invece occhio a Martial, che però lo United blinderà presto facendo scattare l’opzione per il rinnovo fino al 2020.