Dario Baccin, responsabile del settore giovanile del Palermo, è ormai ad un passo dall’Inter, come riportato ormai da tempo da Fcinter1908.it. Anche lo stesso dirigente, che dovrebbe diventare il braccio destro di Piero Ausilio, conferma la pista a Tgs: “Io all’Inter? Diciamo che ci sono stati dei contatti, in passato, con la Juve e, più di recente, con l’Inter: non è il segreto di Pulcinella – premette Baccin -. Ovviamente, io ho parlato molto chiaro con tutti, in primis con la mia società che è il Palermo e da tempo chiedo un po’ delle risposte, delle garanzie su quello che dovrà essere il lavoro da portare avanti. Le difficoltà, i ritardi e i rinvii che in questo momento sono legati a questo passaggio di consegne sta facendo slittare i tempi in maniera molto difficile per poter immaginare un futuro per il nostro settore con una programmazione di un certo tipo. Il nostro lavoro va programmato con dei mesi in anticipo e noi siamo tremendamente in ritardo: al di là di questo, si potrebbe comunque pensare di farlo, ma ad oggi diciamo che non c’è stato nessuno che sia venuto a dire di continuare a programmare. Quindi, in questo momento, è normale che io, i miei collaboratori e il nostro staff, che siamo tutti in scadenza di contratto, dobbiamo cercare di guardarci intorno, anche nel rispetto di quello che abbiamo fatto e nel rispetto delle nostre famiglie.
Se mi sono dato un tempo? Il tempo è scaduto da un pezzo, nel senso che se siamo ancora qua ad aspettare nella speranza che possa succedere qualcosa è solo per una motivazione: cioè avere speso tutto quello che avevamo nel progetto Palermo. E questo credo che non potrà mai togliercelo nessuno, al di là dei risultati che abbiamo conseguito e che avremmo potuto ottenere anche di più. Quando tu sai che devi fare la nuova programmazione tra marzo e aprile, e arrivi a fine maggio senza certezze, fai fatica a essere ottimista, fai fatica a pensare che vi possa essere un futuro migliore di ciò che è stato costruito finora: c’è la speranza, ma si fa fatica a pensare che si possa migliorare. Siamo dei professionisti e, in quanto tali, credo che la società, come fa quando ha dei calciatori bravi a scadenza di contratto, si debba premunire a rinnovare per tempo. Funziona così ovunque. A maggior ragione deve succedere con i propri dirigenti. E allora, se a un giocatore non viene rinnovato il contratto, qualche motivo ci deve essere. Non so, ce ne possono essere mille. Qui c’è un settore giovanile che funziona bene. Io chiaramente ragiono con le cinquanta persone che lavorano con me, non solo per me: dieci allenatori, dieci dottori, dieci fisioterapisti… Io li rappresento: li ho sempre rappresentati in questi anni. La mia non può essere una scelta a cuor leggero: non posso prendere e andare via… Inter, Juve, Milan, Verona etc… Io ho fatto sempre una scelta, mettendo gli altri davanti a me, però arriva un momento in cui serve ricevere delle garanzie“.
(Fonte: Mediagol.it)