Ogni orchestra che si rispetti ha bisogno del proprio maestro che diriga lo spartito. Per suonare la propria musica, l’orchestra ha bisogno di una figura che la guidi su ogni palcoscenico. Se è concettualmente vero che l’orchestra nerazzurra ha più di un direttore d’orchestra, è altrettanto vero che là sul palco, o meglio sul terreno di gioco dirige il numero 77. Signore e Signori: Marcelo Brozovic. Esempio dell’importanza del croato? Episodio fresco, recente. Inter-Sassuolo.
E pensare che….
E pensare che il direttore d’orchestra era sul punto d’andar via. La foto qua sopra ha fatto il giro del web. Erano le ultime ore del mercato invernale del 2018. L’affare tra l’Inter ed il Siviglia era praticamente fatto ma… C’è un ma, appunto. Uno di quei ma che cambiano la vita. Che segnano un solco, aprendo nuovi scenari impensabili fino a quel momento. Luciano Spalletti blocca la trattativa e il croato rimane all’ombra della Madonnina. Rimane a due passi dal Teatro La Scala.
C’è un ulteriore spartito da ricordare nella nuova vita di Brozovic. E’ il 23 marzo del 2018. A San Siro arriva il Napoli di Maurizio Sarri. Spalletti decide di piazzare il numero 77 come regista davanti la difesa. All’uscita delle formazioni, il disappunto del tifo è totale. Al triplice fischio in molti si ricredono. Ed inizia nuova vita. Partita dopo partita Brozovic matura. La musica a San Siro diventa sempre più piacevole e l’Inter diventa sempre più grande fino allo scudetto dello scorso anno. Tra i protagonisti sempre lui, 3 anni dopo un approdo al Siviglia sbarrato al check-in.
Rinnovo! Musica per i tifosi
Ci sono stati giocatori, nella recente storia nerazzurra, che han vissuto annate travagliate. La nave, più simile molte volte a una barca a remi, ha rischiato spesso di affondare. Ma c’è stato un momento, un frangente in cui la piccola barca a remi è iniziata a diventare una nave bella in cui l’orchestra diretta dal maestro Marcelo Brozovic non è mai mancata. Qualcuno è stato costretto a scendere per esigenze particolari, qualcun’altro s’è buttato in mare perchè convinto che altri lidi fossero migliori, salvo poi mettersi in ginocchio per tornare indietro. E poi ci sono quelli, compreso il maestro, che hanno prolungato il loro soggiorno a bordo di quella nave che vuole diventare sempre più grande.
Andando oltre la retorica, i tifosi nerazzurri possono festeggiare il rinnovo di Marcelo Brozovic. Rinnovo che, dopo un’attesa interminabile, arriva nella settimana più difficile dal punto di vista emotivo per il mondo nerazzurro. La sconfitta con il Sassuolo ha aperto una ferita che fa male. Non brucia visti gli altri risultati, ma fa male. Ora riposo prima di Genoa venerdì. Nel riposo la fantomatica firma.
Marcelo andrà a guadagnare 6 mln netti all’anno che, comprensivi di vari bonus, arriveranno a sfiorare quota 7. Pochi altri arrivano a queste cifre. Sanchez, Lautaro e Barella possono dirsi alla pari del croato in termini di stipendio. La notizia è stata colta con felicità dal tifo nerazzurro. Sembrano lontani i tempi in cui all hotel Melia di Milano, Brozovic era del Siviglia. Quel ragazzo, forse all’epoca poco maturo e molto indisponente, è cambiato. E’ diventato un vero e proprio maestro d’orchestra che sta suonando spartiti sempre più belli e importanti. Marcelo vuol suonare lo spartito di musica italiana fino in fondo andando oltre la ferita del Sassuolo che gli ha fatto male dalla tribuna. Come? Provando a prendersi la finale di Coppa Italia per giocarsi un trofeo e la seconda stella. E l’Europa? E’ complicata. Impossibile. Ma una bella rappresentazione nella città dei Beatles può indirizzare la stagione.
Signori e Signore: Marcelo Brozovic.