Immaginate di “portar via” ad un vostro concorrente di lavoro uno dei suoi uomini più bravi senza dover sborsare un euro. Immaginate che poi questo lavoratore riesca a trovare continuità. Non è forse una delle notizie più belle che possiate ricevere? Ebbene, questo esempio ipotetico si è tramutato recentemente in realtà e risponde al nome di Hakan Calhanoglu che, dopo un avvio stentato, sembra aver trovato la quadra nello scacchiere di Simone Inzaghi.
Dottor Hakan come Luis Alberto….
Aveva iniziato bene la sua avventura all’Inter il Dottor Hakan. Gol alla prima a San Siro contro il Genoa ed una prestazione sontuosa. Era rimasta un’oasi nel deserto dell’avvio del campionato. Mai più capace di ripetere una prestazione degna di nota fino al…derby.
La stracittadina è la partita che ha rilanciato il turco con la maglia numero 20. Prestazioni sontuose da persona con il camice che veleggia sulle zolle dei campi attraversati dalla banda nerazzurra. Prestazioni totali. Il dottor Hakan, ha fornito qualità in fase di possesso aiutando Marcelo Brozovic nel compito di regista. Quando il croato si è trovato eccessivamente marcato, è stato il turco ad iniziare la manovra nerazzurra senza far rimpiangere il fondamentale lavoro del croato. Una volta “arrivati” nei pressi dell’area avversaria è libero di far ciò che vuole. O fungere da 10 che imbecca i compagni con assist al bacio oppure arrivare direttamente alla conclusione come successo a Venezia, in occasione del primo gol.
Rigore con il Milan, gol e assist con il Napoli, gol con il Venezia. Tanta qualità messa al servizio della squadra. Il Dottor Hakan assomiglia sempre più a ciò che è stato Luis Alberto nello scacchiere biancoceleste del tecnico piacentino. L’uomo in grado di aiutare Lucas Leiva e poi dare qualità alle giocate offensive della Lazio. Calhanoglu può ancora migliorare, ma i 3 indizi forniti contro Milan, Napoli e Venezia hanno già costruito una prova consistente.
…e mister Calhanoglu come Milinkovic Savic
La crescita di Calhanoglu si è registrata, però, anche in fase di non possesso. Di fianco a Brozovic e Barella il turco si applica anche quando c’è da rincorrere l’avversario garantendo equilibrio totale al centrocampo. Corsa, lotta e governo. Calhanoglu sta diventando sempre più totale nell’emisfero nerazzurro.
La crescita in fase di non possesso è stata lampante soprattutto nella partita di Champions contro lo Shakthar. La squadra nerazzurra ha giocato prevalentemente nella metà campo avversaria vista l’alta posta in palio. Il numero 20, all’interno di una prestazione più che positiva, è risultato decisivo in alcune coperture e recuperi palla. Su questo aspetto il miglioramento può ancora essere importante, ma volendo trovare un doppione nella Lazio inzaghiana, potremmo dire Milinkovic Savic anche se, con tutta la buona volontà, il turco rimarrebbe comunque un gradino sotto il serbo perché con altre caratteristiche. L’applicazione del centrocampista nerazzurro è però da apprezzare e gli applausi del pubblico quando esce dal campo ne sono la controprova.
Tre indizi fanno la prova?
Al contrario della doppia personalità di Dottor Jekyll e Mr Hyde, il Dott Hakan e Mr Calhanoglu si fa apprezzare per la sua doppia predisposizione quando chiamato in causa. Tre, come i gol nelle ultime 3 sfide di campionato, indizi cominciano a fare una prova consistente e possiamo dire che Hakan è un acquisto azzeccato da parte dell’Inter. Da qui a Natale la squadra di Simone Inzaghi ha una ghiotta occasione di ridurre ulteriormente il gap da Napoli e Milan. Servirà, tra le altre cose, anche un ulteriore passo in avanti di Hakan Calhanoglu. La strada per farlo rimpiangere dai tifosi rossoneri l’ha intrapresa. Arriverà a destino? La Milano nerazzurra lo spera.