Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, l’Inter, domani, anzichè Spalletti, avrebbe potuto presentare Antonio Conte. Jindong Zhang lo voleva a tal punto da prospettargli un incarico e un ingaggio senza precedenti nella storia del calcio italiano: durata dieci anni per un compenso complessivo di 120 milioni netti, pieni poteri nella gestione della squadra e del mercato. Il clamoroso retroscena emerge un mese dopo il trionfo del tecnico italiano in Premier League. E’ il 12 maggio scorso quando, battendo il West Bromwich Albion per 1-0, i Blues diventano aritmeticamente campioni d’Inghilterra. Occhio alle date: soltanto tre giorni prima, il 9 maggio, l’Inter esonera Pioli. Il 10 maggio, Suning a Nanchino ufficializza l’assunzione di Walter Sabatini quale coordinatore tecnico di tutte le squadre del colosso cinese: Inter, Jiangsu (dove arriverà Capello), Gil Vicente (Portogallo) e Mouscron (Belgio). La prima proposta è stata tre anni di contratto da allenatore a 12 milioni di euro netti a stagione: è metà maggio quando Zhang rompe gli indugi e formula la prima proposta concreta. Conte apprezza, ma nicchia, anche perché Abramovich ha fiutato il vento e fa muro, forte del contratto con Antonio, in scadenza il 30 giugno 2019. E poi, per rifondare l’Inter, Conte si convince sia fondamentale il ruolo di manager a tutto tondo. Il modello è Ferguson. Intanto, Antonio può permettersi di temporeggiare, con l’ottimo pretesto di pensare alla finale Fa Cup con l’Arsenal, giocata e persa il 27 maggio a Wembley. Per uscire dall’impasse, un uomo di Zhang, che Conte conosce da molto tempo e da Zhang ha ottenuto carta bianca per arrivare alla meta, gioca il tutto per tutto con la clamorosa offerta decennale assicurando che il Signor Suning in persona sia pronto a discuterla direttamente con l’interessato. Ma ormai è troppo tardi perché, nel frattempo, Sabatini non è rimasto con le mani in mano. Se nel gennaio 2016, a Roma, era stato Pallotta a non aspettare Conte sino alla fine della stagione, ora, a Milano, è Sabatini a non aspettare Conte e lo dice a chiare lettere a Suning, anche per liberare Spalletti dall’assedio di domande sul suo futuro nerazzurro che i toscano cerca di rompere richiamandosi alle prioritarie esigenze giallorosse, alias la difesa del secondo posto, coronata in extremis.
(Corriere dello Sport)