C’è chi dice che nel calcio circolino troppi soldi e che pochi sportivi donino i propri averi in beneficenza. A ciò ha risposto Juan Mata, trequartista del Manchester United, che, in un’intervista al Guardian, ha illustrato la propria idea di supporto a Common Goal, un’iniziativa benefica gestita dalla ONG StreetFootballWorld: quella di donare a questa associazione l’1% del proprio stipendio. Il giocatore spagnolo, come spiegato al quotidiano inglese, sta cercando altri collaboratori: “Quando qualcuno firma per un club, quando vengono pagati gli stipendi, i club, le federazioni e gli agenti devolvono l’1% direttamente a questo progetto sociale. Il calcio richiede anche responsabilità sociali: fare tutto questo da soli è difficile, ma se riesci a coinvolgere altre persone, può essere un atto sociale importante. Vogliamo renderlo una cosa normale”.
“Sto cercando altre 10 persone, allenatori, giocatori, giocatrici, persone di tutto il mondo: Africa, Asia Australia: non per forza compagni, anche avversari, e non obbligatoriamente giocatori di livello. Ma anche presidenti, club e federazioni. Vogliamo creare un moto che faccia la differenza. Il calcio ha una brutta reputazione a volte. Spesso è meritata, ma spesso no. In questo sport circolano parecchi soldi, è vero, non critico questo. Se gli stipendi e gli affari di mercato sono pagati in un certo modo, significa che possono esserlo. Ci sono però responsabilità sociali in tutto questo: possono colpire positivamente le vite delle persone. Tutto ciò può aiutare, così come può essere aiutato il calcio”. Questa l’iniziativa di Mata, che chiama a raccolta il mondo del calcio: la speranza è che molte persone che vivono all’interno di questo sport ne rispondano positivamente.