corto muso

Un anno dopo, l’Inter e Simone Inzaghi sono ancora in finale di Coppa Italia. Coppetta dirà qualcuno che, probabilmente, schifato dall’idea di vincere la quindicesima, si presenta a Milano senza una punta di ruolo peccando. Ma ciò che fanno gli altri resta agli altri, la storia della serata dice che per l’Inter è finale

Di Marco, il più interista di tutti

L’Inter ha preso in mano il gioco fin dall’alba del match. Dopo tre minuti gli Inzaghi-boys potrebbero già essere avanti se Lautaro Martinez fosse arrivato in orario all’appuntamento con il cross di Barella.

Dieci minuti circa più tardi è ancora Barella ad imbucare una palla, forse diretta a Dzeko, che finisce a Federico Di Marco che, con un colpo d’esterno, prende controtempo Perin infilando l’1-0. C’è molto di più di un semplice gol in quanto fatto da Di Marco. C’è il sentimento di un ragazzo nato e cresciuto con il nerazzurro addosso che si trova a decidere la sfida più sentita per la maggior parte del popolo interista.

Giovedi ore 17 – Partecipa alla room audio!

In quel esterno sinistro c’è dentro tutta la Curva Nord, tutto San Siro e tutto coloro che nel mondo tifano Inter. Di Marco s’erige a capopopolo della sua gente, di tutti quelli che tifano Inter come lui

 

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Con il corto muso ma dominando

La Juventus, come detto, si presenta a San Siro con il duo Di Maria-Chiesa davanti e, di conseguenza, senza una vera punta di ruolo. Difficile capire cosa volesse fare Allegri, o meglio, il copione che si suppone volesse scrivere, in realtà non gli riesce nemmeno a metà

Nei primi 20 minuti è lampante il dominio dell’Inter, che poi si protrae oltre. Un gol sbagliato, il gol del vantaggio, un tiro di Lautaro fuori di poco, mentre dalla parte opposta del campo Onana è inoperoso. La difesa controlla, il centrocampo comanda e gli attaccanti provano a far male ad una difesa apparsa in difficoltà. Nella ripresa, nonostante l’ingresso di un ariete come Milik, la situazione non muta di molto dal copione preso nella prima parte di gara, anzi, è andata più vicina l’Inter a fare il 2-0 che la Juventus a fare l’1-1. Serata no, ma i numeri dicono che è la quarta sconfitta in quattro gare tra campionato e Coppa Italia per i bianconeri

Il corto muso, tanto caro a Max Allegri, questa sera gli si è ritorto contro punendolo nello stesso modo e nella stessa maniera con la quale, molte volte, lui e la Juventus hanno punito gli avversari. Una sorta di legge di contrappasso.

Si torna a Roma e va bene così, (per ora)

L’Inter torna a Roma. E’ questo il dato controvertibile che esce dalla serata del Meazza, oltre alla vittoria sulla Juventus. Un anno più tardi, i nerazzurri giocheranno un’altra finale della coppa nazionale e sono già sicuri, visto il nuovo format, di prendere parte alla prossima Supercoppa. Numeri di una crescita che sta trovando conferme in una semifinale di Champions.

Ci sarà tempo per parlare di Champions. Manca ancora un po’. Sarà si prima della finale di Coppa Italia, ma sarà dopo tre partite fondamentali di campionato. Eccolo il neo dell’Inter e di Simone Inzaghi. La corsa in campionato è, per ora, sotto rendimento, ma stasera la storia dice che si torna a Roma e va bene così, (per ora)

Chi di corto muso perisce, di corto muso….

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