Si riparte. L’ultima stagione in salsa agrodolce ha comunque dato ulteriori stimoli a un’Inter che torna più viva che mai, con tanta voglia di riprendersi lo scettro di campione d’Italia e cucirsi sul petto la seconda stella. Ad Appiano Gentile, alla vigilia del primo giorno di ritiro, Beppe Marotta, protagonista (insieme a Piero Ausilio) di questo spettacolare giugno di mercato, ha presenziato in conferenza stampa accanto a Simone Inzaghi.
Ecco la decodifica delle “parole non dette” dall’amministratore delegato e dal tecnico nerazzurro.
Dybala si Dybala no?
Si parte ovviamente dal tema Dybala (il tormentone dell’estate. Marotta non aspetta nemmeno la domanda, prende lui la parola e lascia la sala di ghiaccio:
“Dybala fa parte di una lunga serie di giocatori importanti ancora svincolati, a dimostrazione di un calcio che si sta trasformando e in cui bisogna agire anche a livello giovanile. Rappresenta e rappresentava un’opportunità, ma siamo a posto nel reparto offensivo e abbiamo giocatori di grande spessore: starà all’allenatore gestirli. Rimane il rispetto per un giocatore a cui mi lega un particolare affetto”
Capitolo chiuso quindi? Neanche per sogno. Perché le frasi vanno interpretate. L’Inter ha mollato Paulo Dybala? Non è così e questa è una certezza. Dybala arriverà all’Inter? Questo è tutto da vedere. L’idea è che l’Inter debba prima sfoltire l’attacco prima di inserire giocatori nuovi. Sanchez è l’indiziato numero uno, ma il cileno si sta mettendo di traverso, rinunciando a ogni proposta che gli arriva al mittente.
Basterà l’uscita di Sanchez? Sentendo le parole di Inzaghi:
“Gli attaccanti saranno 4 più un giovane che non sarà Pinamonti”.
Si intuisce quindi, che se entrerà Dybala e con l’intoccabile Lautaro, a partire sarà uno tra Dzeko e Correa. Più probabile quest’ultimo perchè Inzaghi, ha detto di aver parlato con Edin e di considerarlo importante per il suo attacco.
Handanovic o Onana, chi sarà il titolare?
Non poteva mancare la domanda su chi sarà il portiere titolare. Ferma e decisa la risposta di Inzaghi:
“Il titolare in porta è Handanovic. Onana ha un contratto molto lungo, è un patrimonio per il presente e per il futuro”
La sensazione però è che Onana lo vedremo giocare, sicuramente di più di Radu per non ripetere “l’errore Bologna”. La Coppa Italia è un palcoscenico che gli si addice, ma secondo noi, lo vedremo anche in qualche partita di campionato, magari in casa, giusto per fargli assaporare il “clima San Siro”.
Variazione di modulo?
Al tecnico nerazzurro poi viene chiesto se si staccherà dal suo 3-5-2
“Qualcosa proveremo ma mi piace giocare in questo modo. Sono sicuro che ho i giocatori adatti per questo modulo. Ho tante frecce disponibili, di volta in volta si può cambiare. E’ successo l’anno scorso a volte, per esempio contro l’Empoli”
Inzaghi sarà costretto a cambiare perchè ora ha Lukaku, di sicuro il suo 352 non sarà quello dell’anno scorso. Da capire se Lautaro giocherà sottopunta o di fianco al belga. Se arriverà Dybala c’è addirittura la possibilità di vederli tutti e 3 insieme (non sempre e non a partita in corso). Inoltre, Asllani rappresenta un’altra carta da giocarsi per aumentare il tasso tecnico a centrocampo: il doppio-play con Brozovic può essere una soluzione interessante per imbeccare meglio le due punte. Infine Mkhitaryan, su cui Inzaghi ha speso parole importanti, si ritaglierà un posto da protagonista a centrocampo e lo vedremo spesso titolare al posto di Cahlanoglu.
Gli obiettivi della stagione
L’Inter è costretta a vincere lo scudetto?
“Alzare l’asticella per noi significa fare il Triplete in Italia. Io ho visto i tifosi applaudirci dopo Inter-Sampdoria. E’ la più grande soddisfazione. Qualche giocatore era in lacrime, volevamo vincere lo scudetto. Non ce l’abbiamo fatta e ci riproveremo con tutte le forze”
Inzaghi, rispetto all’anno scorso dove fu cauto nel rispondere alla domanda sullo scudetto (sapeva che senza Lukaku, Hakimi, Eriksen l’Inter era meno forte), questa volta non si nasconde. Sa di avere un Lukaku in più e una squadra coperta in ogni reparto con due opzioni duttili in tutti i ruoli. L’obiettivo è lo scudetto, non lo si può negare, anche perchè dopo due coppe e un secondo posto, in Italia, di meglio non si può fare…