L’Inter ieri ha battuto il Genoa grazie a un gol di Danilo D’Ambrosio. Il Corriere della Sera nell’edizione odierna ha analizzato la prestazione dei nerazzurri, sottolineando quanto sia comunque importante la vittoria di ieri.

Un altro successo strappato al fotofinish, che testimonia come la squadra di Spalletti, pur non convincendo appieno, sia capace di star dentro alle partite fino all’ultimo e di scardinare i catenacci più ostinati nei minuti conclusivi. La decisiva rete di D’Ambrosio, sulle 12 totali realizzate fin qui, è l’ottava scovata nell’ultimo quarto d’ora. Una qualità notevole per domare avversari minori. Stavolta ci rimette ingiustamente il Genoa di Juric, sconfitto dopo una partita ordinata e propositiva. Il successo lascia così l’Inter terza, a due passi da Juventus e Napoli, e soprattutto permette di scavare un solco già consistente con il Milan e di tenere a distanza la pericolosa Lazio: le due rivali più dirette per la Champions, con la Roma“, si legge sul quotidiano.

Il Corriere della Sera, poi, sottolinea i limiti emersi nelle ultime gare, compresa quella di ieri. I nerazzurri, infatti, secondo il quotidiano, sono “troppo lenti e prevedibili a centrocampo dove mancano velocità, qualità e fantasia. Doti che Spalletti è riuscito per adesso a pescare sempre dalla panchina, raschiando il barile e smuovendo l’orgoglio degli esclusi. Finora la truppa ha sempre risposto e, anche contro il Genoa, la partita è mutata grazie agli ingressi di Eder e del 19enne franco-ivoriano Karamoh, dotato di un ottimo spunto in accelerazione e di una tecnica affinata“.

Per buona parte della partita – si legge sul quotidiano – ad Icardi non sono arrivati palloni giocabili, andando così a cercare la palla sempre più in alto, senza però trovarla mai. Il ruolo fin qui più delicato, comunque, resta quello del trequartista. “Muto per un tempo, Brozovic si è acceso solo per colpire un palo e nella ripresa con un tiro da fuori. […] Spalletti ha corretto in mezzo, alternato i trequartisti, invertito le fasce: tutto vano contro la squadra di Juric, sigillata e vicina al vantaggio con Omeonga. Senza un uomo capace di strappare il match e di ingaggiare e vincere gli uno contro uno, Spalletti se l’è giocata con Eder, Karamoh e Joao Mario. È stato premiato in coda, nella «Zona Inter». […] L’Inter vince senza piacere, ma in tempi recenti match così non li avrebbe risolti. È già un inizio, da coltivare con cura“.

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(Fonte: Corriere della Sera, Guido De Carolis)

Redazione
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