Si dice spesso che il mercato non lo fanno più i presidenti, ma gli agenti: e non si può certo smentire questo fatto. Quest’ultimi, infatti, ormai sono i veri protagonisti delle trattative: parlano con i club, presentano le offerte e conducono in prima persona l’affare. Il Corriere della Sera è andato alla scoperta di tre dei più importanti agenti al mondo: Mino Raiola, Jorge Mendes e Kia Joorabchian. Quest’ultimo è strettamente legato all’Inter, essendo stato il protagonista dello scorso mercato estivo nerazzurro, portando a Milano Gabigol e Joao Mario: “Nella classifica del quotidiano Daily Telegraph, Kia Joorabchian è al 4° posto tra i procuratori più potenti al mondo, dietro Jorge Mendes, Mino Raiola e Jonathan Barnett. È passato poco più di un anno da quando il gruppo Suning ha rilevato circa il 70% dell’Inter e da allora il nome di Kia è stato spesso accostato all’Inter. Il 45enne anglo-iraniano più che un agente è un vero uomo d’affari ed è stato bravo e scaltro a costruire il suo impero. Ha stretti legami non solo con l’Inter e ha capito in anticipo le potenzialità (economiche) del calcio cinese. Joorabchian sembra il nome del cattivo in un film di spionaggio, di certo l’uomo non ama esporsi. Rare le sue interviste e parecchio difficile è trovare il suo nome in fondo ai bonifici pagati dai club. Secondo il sito Football Leaks, avrebbe guadagnato negli ultimi 4 anni 170 milioni vendendo giocatori. Cifra cui vanno sommati gli introiti che gli arrivano delle sue varie catene di ristoranti sparse da Londra a Hong Kong”.
“Figlio di un ex venditore d’auto di Teheran – continua il Corriere – Kia si è fatto da solo, piuttosto in fretta. Alimenta la sua stessa leggenda, allargando costantemente la ragnatela grazie a buone relazioni. Ad aiutarlo nella scalata sarebbero stati (ma qui si entra nel romanzo) gli oligarchi russi Boris Berezovsky (oppositore di Putin trovato morto in circostanze misteriose nel 2013 a Londra), cui Kia aveva rivenduto il giornale russo Kommersant, e il patron del Chelsea: Roman Abramovich. È proprio all’agente che il club londinese deve il passaggio di Oscar allo Shanghai per 60 milioni. Tra società alle Isole Vergini, fondi sportivi e amicizie altisonanti, Kia si è mosso veloce. Di lui il calcio s’è accorto anni fa, quando gestiva Carlos Tevez, ma all’Inter è arrivato con Suning con cui aveva fatto affari in Cina, vendendo al Jiangsu (l’altra squadra del gruppo allenata da Fabio Capello) Alex Teixeira e Ramires: due colpi da 80 milioni”.
E poi arriva l’Inter, con l’avvento di Suning: “Ora con i cinesi il rapporto si è un po’ allentato, ma l’estate scorsa è stato il grande protagonista del ribaltone e della campagna acquisti dell’Inter. Non correva buon sangue con Roberto Mancini già dai tempi del Manchester City e con la risoluzione del contratto dell’ex tecnico nerazzurro, Kia ha fatto da consigliere di Suning. All’agente vengono ricondotte le operazioni Joao Mario e Gabigol. Kia ha sempre negato di essere coinvolto nell’arrivo del brasiliano, pagato 29 milioni più altri 4 (come rivelò il sito Calciomercato), finiti nelle tasche di Giuliano Bertolucci, collega proprio di Kia Joorabchian. Anche per Joao Mario, di cui invece Kia si prende la paternità, l’Inter ha scucito 4 milioni di intermediazione, pagati alla Quality Football Fund Ireland, società di Amir Ali Kohansal, altra figura accostata all’agente. Secondo il report della Figc, nell’anno solare 2016 l’Inter ha pagato 23,4 milioni di commissioni agli agenti ed è quella che ha speso di più dopo la Juventus (51,8)”.