O me o lui. Massimiliano Allegri non avrebbe dato molta scelta a Marotta e Paratici e così Leonardo Bonucci è stato ceduto. Quando gli hanno comunicato della cessione il giocatore ha preteso di restare a giocare in Italia e le uniche disposte a dare uno stipendio alto al difensore erano Milan e Inter. Dagospia aggiunge: “Per evitare una sollevazione popolare con una clamorosa cessione agli storici rivali nerazzurri, Marotta e Agnelli si sono ritrovati un’unica strada: trattare con Fassone”.
Insomma – come ai tempi di Guarin che era quasi passato al club bianconero e si era arrivati ad una rivolta dei tifosi interisti sotto la sede di Corso Vittorio Emanuele – anche stavolta è contato molto il pensiero e la possibile delusione dei sostenitori, in questo caso, del club bianconero. Non che mandarlo al Milan non abbia fatto venire mal di pancia sparsi in tutta Italia.
LA DECISIONE – Il sito Dagospia ha sottolineato che la cessione del centrale italiano è stata decisa subito dopo la sconfitta nella finale di Cardiff contro il Real Madrid: “Tra il primo e il secondo tempo della partita Bonucci ha perso le staffe: si è scagliato contro Dybala e ne è nato un parapiglia. Si sono immediatamente create due fazioni nello spogliatoio con Mandzukic e (a sorpresa) Barzagli schierati in difesa dell’attaccante argentino. Le successive beghe interne hanno spinto Dani Alves a cambiare squadra e Allegri non ha trovato una soluzione pacifica. Anzi, al momento del rinnovo del suo contratto ha dato l’aut-aut alla Juventus”, si legge.
(Fonte: dagospia.com)