Alla vigilia era considerato come l’avversario più ostico da affrontare. La Dea del 2023 arrivava a San Siro con la riconoscenza datale dal miglior attacco dalla ripresa del 4 gennaio ad oggi. 22 gol fatti per una squadra, quella del Gasp, votata all’attacco. L’Inter affronta la sfida con la giusta determinazione e vola in semifinale, aspettando Juventus-Lazio. Uomo copertina, Matteo Darmian

Darmian tuttofare, difende e attacca da bomber

C’è un pre-concetto nelle squadre di calcio contemporanee, soprattutto agli occhi dei tifosi. A rubare l’occhio son soprattutto i bomber, gli uomini che la rete la gonfiano, i giocatori più forti. Raramente alla domanda sulle preferenze viene nominato “un comprimario”, quel giocatore che non ruba l’occhio solo perché ha meno potenzialità di determinati compagni. All’Inter questo, spesso, accade con Matteo Darmian che, ancora una volta, ha dimostrato di meritare più riconoscenza di quanto gliene si da.

La prestazione di Matteo, nella sfida del Meazza, è riassumibile con l’aggettivo totale. Ha difeso, quando c’era da difendere, ha attaccato quando c’era da attaccare. Ha fermato gli attacchi degli avversari, ma soprattutto ha trovato il diagonale vincente quando si è presentata l’occasione giusta. Come ai tempi dello scudetto contiano, Darmian si è dimostrato essere valore aggiunto di una squadra che, dopo stasera, qualche rimpianto per ciò che sarebbe potuto essere ce l’ha.

Uomo copertina di Inter-Atalanta è, dunque, il numero 36 nerazzurro capace di rispondere anche nelle interviste del post-partita alla domanda tagliente su quel giocatore che ha dovuto sostituire in campo. Una prestazione davvero totale.

 

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Difensivamente perfetti, il muro è eretto

Darmian, ma non solo. Con lui anche Acerbi e De Vrij guidati dai comandi di Onana che, salvo una piccola sbavatura, ha avuto la capacità di neutralizzare gli attacchi della squadra più in forma del 2023.

Stefan De Vrij è tornato ad essere il muro conosciuto fino a qualche tempo fa. Dopo queste prestazioni è automatico dire che il rinnovo s’ha da fare per evitare che la difesa nerazzurra potesse perdere un altro perno importante per continuare a costruire il futuro. Zapata, lontano parente di quello conosciuto fino a qualche tempo fa, non ha rappresentato un problema nella serata di San Siro. Come lui nemmeno Lookman e Hojliund entrati per far male, ma che finiscono con vedere il gol di Darmian e, poi, a sbattere contro un muro olandese coadiuvato da compagni eccellenti.

Se a destra c’era Darmian, a sinistra Francesco Acerbi si è preso un’altra serata da protagonista assoluto e un’altra rivincita verso chi non era d’accordo sul suo acquisto. Non solo perfetto in fase difensiva, ma anche braccetto fluidificante che ha accompagnato Gosens prima e Di Marco poi nelle folate offensive. In una di queste, anche se non coinvolto in prima persona, ha visto il suo dirimpettaio gonfiare la rete come solo i bomber sanno fare.

L’Inter ha ricostruito un muro. Reggerà?

Aspettando il derby, la partita di Calhanoglu

Ultimo protagonista degno di una nota a parte nella serata di Coppa, è Hakan Calhanoglu. Se il rientro di Brozovic non appare un grosso problema, il merito è di Calha capace di prendere per mano la squadra e guidarla come un capitano di nave che deve tornare in porto senza perdere nessun passeggero.

Anche nella partita con la Dea, il centrocampista turco è stato protagonista di una partita totale. Regista, incontrista e finalizzatore d’azione. Avrebbe meritato qualcosa di più dalle parti di Musso, ma il suo sinistro ha fatto sbattere la palla contro il palo anzichè farlo finire in fondo alla rete.Soprattutto nel primo tempo, le azioni offensive dell’Inter sono passate tutte dai suoi piedi, dalla sua bravura e dalla sua intelligenza che gli ha permesso più volte di ribaltare il campo in maniera fulminea spaccando in due il centrocampo atalantino che ha fatto fatica a prendere le misure al numero 20. E con il rientrante Brozovic, Barella, Mkhitaryan e finalmente Asllani più continuo, questo centrocampo nerazzurro ha davvero pochi eguali in Europa.

Domenica Hakan affronterà, nuovamente, il suo passato italiano. Ce la metterà tutta per gonfiare la rete e per tentare di dire qualcosa ad Ibra, ancora una volta, dopo la parziale rivincita presa a Riyadh. L’Inter ha una guida sicura, Brozo può rientrare con calma, anche perchè ora guida Calha.

Inzaghi e i suoi, probabilmente, giovedì si metteranno in poltrona per conoscere l’avversario della semifinale. Intanto, nella serata di San Siro ci ha pensato il comprimario diventato importante: Matteo Darmian

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