Nelle prime sette giornate del girone di ritorno disputate fino ad ora, non sono mancate le prestazioni deludenti per l’Inter, e anche le performance soddisfacenti, comunque in minoranza, non sono state sufficienti a ricostruire il ritmo vincente visto nella prima metà di stagione. I classici accompagnamenti delle recenti crisi nerazzurre come i casi extra-campo, il gioco latente e i cali mentali si sono puntualmente fatti sentire nell’ultimo periodo, contribuendo alla penuria di successi. Mentre alcune di queste magagne, quali la sterilità offensiva e l’assenza psicologica di alcuni elementi della rosa, sembravano però avviarsi verso la risoluzione a partire dalla vittoria di Parma, un altro problema è cresciuto fino a non poter essere più ignorato. Si tratta dell’inusuale vulnerabilità della difesa interista, una delle poche certezze che avevano tenuto a galla i nerazzurri anche nei periodi più bui della gestione Spalletti.

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Cresce l’attacco, ma regredisce la difesa

Qualche settimana fa, su questi server, lamentavamo l’impressionante sterilità offensiva dell’Inter. I nerazzurri, infatti, cominciano il girone di ritorno infilando tre partite consecutive senza segnare, sbloccandosi contro il Parma. La doppia marcatura a favore, ritrovata nella sfida contro la Sampdoria il 17 Febbraio, mancava addirittura dal 2-2 di Roma del 2 Dicembre. Tra Parma e Cagliari, però, l’Inter ha messo a segno ben 7 gol in quattro partite, che diventano 12 in sei partite se si considera il doppio confronto austriaco in Europe League.

La difesa, invece, non è riuscita a scrollarsi di dosso l’involuzione generale partita a Gennaio. Anzi, almeno secondo quanto dicono i numeri, è decisamente peggiorata. Dopo i tre clean sheet consecutivi tra Napoli, Empoli e Sassuolo, infatti, l’Inter ne ha collezionato uno soltanto nelle successive sei partite, un andamento eccezionalmente negativo per una squadra fondata da Spalletti principalmente sulla solidità difensiva. Negli stessi sei incontri, i gol subiti sono stati ben 7, mentre nelle precedenti sei sfide, Handanovic era stato battuto solo due volte. Inoltre, l’Inter era stata per gran parte del girone d’andata la seconda miglior difesa del campionato, mentre oggi si trova terza in questa particolare classifica con 22 gol subiti, gli stessi incassati da Milan e Torino.

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Sfortuna e arbitri

La situazione dipinta dai numeri è decisamente impietosa, ma un’analisi più accurata degli eventi potrebbe ridurre il peso delle colpe addossate alla difesa interista. La recente partita di Firenze, per esempio, è stata la peggiore per l’Inter in quanto a reti subite dalla sconfitta di Bergamo di Novembre. Su due dei tre gol, però, si può rimproverare poco al reparto arretrato, visto che sono arrivati su una punizione battuta perfettamente e su un rigore inesistente. Anche il gol subito da Gabbiadini in Inter-Samp si può considerare sfortunato in quanto propiziato da un rimpallo, mentre l’alibi arbitrale è valida anche per il gol di Ceppitelli di venerdì, scaturito da una punizione decisamente generosa.

Falle e gravi leggerezze

Queste precisazioni possono esse valide attenuanti, ma non possono assolutamente nascondere del tutto il calo della difesa nerazzurra. Molti dei gol subiti nelle ultime settimane, infatti, evidenziano l’assenza di quella cattiveria e concentrazione costanti sulle quali il reparto aveva costruito la sua forza. E se i terzini non erano mai stati una garanzia, la coppia di centrali De Vrij-Skriniar è stata assoluta protagonista della stagione interista. Eppure nemmeno loro si salvano in questo momento no.

I gol subiti da calcio piazzato contro Torino, Bologna e Cagliari denotano una debolezza aerea e nell’anticipo difensivo proprio dei due centrali quasi incomprensibile, la cui causa più plausibile è un grave calo di concentrazione. Evidente l’anticipo di Santander su De Vrij in Bologna-Inter, così come quello di Pavoletti su Skriniar qualche giorno fa, in questo caso da cross su azione. Infine, il fallo da rigore commesso dallo Slovacco negli ultimi minuti fa strabuzzare gli occhi per la sua banalità, soprattutto per gli standard dell’ex-Sampdoria, oltre a essere il simbolo di una concentrazione e tenuta mentale insufficienti.

Senza dubbio, recuperare la sicurezza in difesa sarà fondamentale se si vuole svoltare e recuperare i punti persi nella lotta per la qualificazione in Champions League.

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