L’Inter manda alle ortiche l’ennesimo match che non poteva e non doveva esser fallito con una prova sconcertante al ‘Marassi’ al cospetto di un Genoa intenso, battagliero e guidato da una sontuosa prova dell’ex Goran Pandev. Se dunque si cercavano ulteriori prove di rinascita dopo la vittoria contro il Bologna, queste speranza sono state pesantemente bastonate e frustrate da un’accozzaglia di uomini privi di idee ed attributi che sono andati al massacro contro una squadra animata dalla necessità di far punti per salvarsi.

A GENOA NON SI VINCE DA 7 ANNI

E d’altronde era difficile aspettarsi un qualcosa di buono da questa trasferta quando la tradizione recente (n.d.a. ultimi 7 anni) ci ha portato sempre e solo dolori. Questa statistica rende bene la cifra della nostra crisi che, si badi, non è solo degli ultimi 70 giorni bensì degli ultimi 7 anni: una squadra che non riesce più a vincere a Genova contro il Genoa non deve andare in Champions League. Così sembra voler dire questa statistica e così i fatti hanno dimostrato.

UN ANNO FA, GLI STESSI PUNTI

Difficile trovare ulteriori parole, difficile aspettarsi una qualsiasi cosa di positivo che da ora in avanti ha tutto il tempo per poter peggiorare il punteggio della scorsa infausta stagione: l’Inter di Spalletti ha gli stessi punti di quanti ne aveva a questo punto la squadra allenata prima da De Boer e poi da Pioli. Continuiamo ad essere un insieme di figurine che giocano ognuno per conto loro e che palesano una fragilità emotiva e psicologica seriamente preoccupante: subire la carica agonistica dei rossoblu ed andare in crisi senza riuscire a riprendersi per un goffo autogoal subìto contro una squadra che lotta per salvarsi è inconcepibile con quanto dice la nostra storia ultracentennale e con quanto si continua a dichiarare dalle varie proprietà che si sono susseguite dal triplete in poi.

No automatic alt text available.

LA ZONA CHAMPIONS NON DEVE SFUGGIRE

La Roma con la vittoria ad Udine ci ha superato ed altrettanto potrà far la Lazio in caso di vittoria contro il Verona, mai in questo campionato l’Inter è stata quinta, con quattro squadre davanti e sabato arriva un Benevento rinfrancato dalla vittoria contro il Crotone e pronto a far la storia a San Siro. La speranza è che i giocatori non abbiano già abbandonato le speranze di un posto Champions e che continuino a lottare e combattere, come non fecero lo scorso anno. La qualificazione alla Champions League non può scappare anche in questa stagione, perché vorrebbe dire, in caso contrario, un disfacimento totale ed un definitivo ridimensionamento della società culminante con l’addio dei giocatori di maggior valore ed il mancato riscatto di Cancelo e Rafinha, uniche due flebili luci nel buio pesto genovese, unici due giocatori che si stanno dimostrando degni di giocare anche in un’Inter che sia degna a buon diritto di esser chiamata tale.