Archiviato il vittorioso derby di domenica contro il Milan, l’Inter si appresta ad affrontare un altro big match, questa volta al San Paolo contro il Napoli capolista, capace di vincere tutte le partite finora disputate. Se il derby era una vera e propria prova di maturità, questa sera i nerazzurri avranno invece l’opportunità di confermarsi come una seria concorrente per il 2°/3° posto (per lo scudetto ancora è presto, solo a marzo sapremo se questa squadra sarà in grado di competere).

Questa gara, però, è ancora più complicata di quella precedente: il rischio maggiore è che l’Inter possa sopravvalutare le proprie forze e giocare allo scoperto garantendo ampio spazio all’avversario che predilige gli inserimenti. Nonostante la squadra di Spalletti sia cresciuta in questa prima parte di campionato, tanto da strappare, dopo aver lottato con caparbietà, delle vittorie importanti nei minuti finali, non è ancora in grado di imporre il proprio gioco su una squadra come il Napoli. La partita contro il Milan sotto questo punto di vista è stata un passo avanti, pur avendo sofferto gli assalti dei rossoneri nella seconda metà di gara. Ma, come Spalletti ha fatto intendere in conferenza stampa, sarà necessario un ulteriore esame.

Quali saranno i pericoli maggiori? Qualora Insigne dovesse recuperare in tempo per la partita, l’asse tra questi e Callejon sarà il pericolo principale: i due si conoscono alla perfezione e più volte la soluzione preferita è stata il filtrante per l’ala spagnola. Un modo per limitare il ricorso a questa soluzione offensiva potrebbe essere limitare Insigne, spingendolo ad allargarsi sulla fascia per costringerlo a crossare in area, dove Miranda e Skriniar potranno far valere le loro doti nel colpo di testa. Anche con il pressoché certo supporto di Ghoulam sulla sinistra, il cross rimane la carta offensiva meno pericolosa per la difesa nerazzurra. Un’altra soluzione pericolosa è quella rappresentata dagli inserimenti centrali di Hamsik e Mertens: Gagliardini e Borja Valero dovranno dar man forte in difesa per intercettare i fraseggi tra gli attaccanti ed i centrocampisti avversari o gli inserimenti dello slovacco, bestia nera dell’Inter. Infine, si dovrà prestare massima attenzione ai calci piazzati: il Napoli, infatti, può contare su due specialisti come Insigne e Mertens (specialmente il belga).

Quale formazione presenterà, invece, Luciano Spalletti e quali sono le soluzioni che potrà adottare per fare risultato al San Paolo? Pur avendo recuperato Joao Mario, il tecnico di Certaldo dovrebbe riproporre la formazione vista nel derby; è improbabile l’utilizzo dal primo minuto di Eder sulla fascia e lo spostamento di Candreva come trequartista, poiché lascierebbe i soli Karamoh e Cancelo come sostituti sulla destra. Anche questa volta, il contributo sulle fasce (in particolare di Candreva a supporto di D’Ambrosio) sarà essenziale per cercare di portare a casa il risultato. Attenzione anche a Matias Vecino: insieme a Borja Valero, è uno di quelli che può far ripartire l’azione e portare avanti un contropiede e sfruttare le sue qualità sul tiro.

Diverse opzioni, dunque, che potranno essere sfruttate per portare a casa quella vittoria che al San Paolo l’Inter non trova in campionato dal 1997 (dal 2016, se si considera la Coppa Italia). Un campo stregato, come dimostrano i precedenti (dal 2008 solo 3 pareggi e 10 sconfitte) ma che i nerazzurri dovranno espugnare per dare un segnale importante alle rivali: l’Inter, per usare le parole di Spalletti, c’è dentro fino al collo.

 

 

 

 

 

 

Laureato in lingue per la mediazione linguistica, amante di storia e letteratura cinese. Interista grazie a mio padre, sogno di vedere un'Inter leggendaria come quella di Mourinho.