In questo precampionato il Toro è stata una delle sorprese più gradite, dimostrando di avere i numeri giusti per sfondare in nerazzurro. Cerchiamo di capire insieme la sua collocazione tattica ideale.

Lo ammetto, mentre scrivo questo pezzo sul nostro numero 10, continuo ad aggiornare l’hashtag #Modric su Twitter, in trepidante attesa di notizie. Io ho provato a distrarmi eh, giuro. Sono andato a mare e in palestra ma niente, ero sempre lì ad attendere novità. Ho pensato anche allo Yoga ma avendo l’elasticità di un ippopotamo ho dovuto rinunciarci prima ancora di iniziare. Dunque, con il fallimento di questi tentativi di distrazione ho capito che l’unico mezzo che avevo per non pensare al mercato dell’Inter era quello di scrivere un’editoriale sull’Inter. Effettivamente funziona, scrivere questo pezzo sul Torito mi permette di distrarmi dalle notizie provenienti dalla Spagna.

Lautaro

Cosa abbiamo capito in questo primo mese di Lautaro in nerazzurro? Tanto per iniziare io risponderei a questa domanda con un “Sa giocare a calcio.” Sembrerà una risposta banale, ma visto l’ultimo precedente proveniente dal Sud America ( Gabigol ) non mi sembra poi così scontato. Ricordiamo tutti il giocoliere Gabriel Barbosa, perché alla fine il giovane brasiliano è quello, un giocoliere. Sicuramente perfetto per le spiagge di Rio, ma inadatto al calcio vero, quello europeo. Chiaro che, avendo ancora il Barbosa negli occhi, il fatto che Lautaro sia un calciatore vero ci permette già di fare un sospiro di sollievo.

Ma che tipo di giocatore è il classe ’97 argentino? Guardando i suoi video su YouTube avrei risposto senza esitare una seconda punta ma, in questa preseason mi ha dato l’impressione di essere un vero e proprio ibrido, forse ancora troppo acerbo per una collocazione tattica definitiva. Nel suo repertorio troviamo: giochi di sponda e spallate con gli avversari (tipico di una seconda punta), lanci in profondità (tipico di un trequartista) e fiuto del gol (tipico della prima punta).

L’essere un vero e proprio ibrido probabilmente è dovuto al suo campionato d’origine, quello argentino. In quelle zone del panorama calcistico mondiale sono meno rigidi dal punto di vista tattico, questo permette ai giocatori talentuosi di spaziare quasi a proprio piacimento sul fronte offensivo, anziché limitarsi a determinati dettami e zone del campo come qui da noi.

Tornando prettamente alla tattica, dove verrà schierato Lautaro? La logica ci dice nel ruolo di seconda punta. Più volte nelle amichevoli estive mister Spalletti ha affiancato il Toro al nostro bomber dei bomber, Maurito Icardi. L’intesa in campo sembra di quelle vincenti, i due si cercano e si trovano. In questi anni il numero 9 nerazzurro è stato accusato di manie di protagonismo lì davanti, e che queste manie siano state la causa dell’allontanamento di gente come Jovetic e Osvaldo. Beh, guardando come Icardi e Lautaro si cercano viene da pensare che forse chi c’era prima era semplicemente inadatto per quel ruolo, perché le nostre punte odierne sembrano convivere perfettamente, in campo e nella vita privata (basta dare un’occhiata alle Stories di Icardi su Instagram per capire come tra i due sia già sbocciata una gran bella amicizia).

Dunque il ruolo del nostro numero 10 sarà la seconda punta? Probabile, sempre che Spalletti adotti un modulo che preveda appunto le due punte, e la cosa non è poi così scontata per diversi motivi. Il primo è che in questo caso, con Lautaro e Icardi titolari, l’Inter non avrebbe altri centravanti di ruolo da schierare a partita in corso (eccetto il giovane Pinamonti), e il secondo motivo è che la rosa è fondamentalmente costruita per giocare con i 3 dietro Icardi, che ad oggi dovrebbero essere Perisic, il Ninja e Politano/Candreva. Da qui l’idea del Toro trequartista in caso di assenza o di arretramento nei due di centrocampo di Nainggolan.

Lo stesso Lautaro ha dichiarato di nascere come trequartista per poi diventare una seconda punta, e noi non facciamo fatica a credergli vista la magnifica imbucata dalla trequarti con cui ha innescato Candreva nel gol di Icardi contro lo Sheffield di qualche giorno fa.

Conclusione

In conclusione, dove vedremo il nostro Toro? La sensazione è che abbiamo tra le mani un giocatore alla Aguero, capace di giocare un po’ ovunque nel reparto offensivo. Un giocatore duttile, capace di riempire tutti i possibili tasselli mancanti in una stagione lunga e piena di partite, era proprio ciò di cui mister Luciano aveva bisogno. Non mi sorprenderebbe se partisse dalla panchina in questo inizio campionato, in quanto troppi stravolgimenti nello schieramento iniziale potrebbero causare problemi in una fase della stagione dove le gambe sono pesanti e gli schemi non ancora memorizzati in toto. L’unica certezza è che se il nostro torito continuerà a giocare come in queste partite estive sarà impossibile tenerlo fuori dai titolari. Bienvenido Lautaro, siamo certi che ci farai divertire.

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