Istanbul, 10 giugno. 3 parole che martelleranno per circa un mese i pensieri di ogni interista, che resteranno indelebili nella Storia del nostro club a prescindere da come andrà a finire. Davanti a certe serate bisognerebbe prendersi qualche giorno per razionalizzare, assimilare, realizzare quel che è successo e quel che potrebbe accadere. Io ancora non l’ho capito fino in fondo.

 

 

Nel giorno più importante (finora)

Una goduria immensa. La ciliegina sulla torta? Aver vendicato quella maledetta semifinale di 20 anni fa, eliminando i cugini nel giorno più importante – finora – della storia recente nerazzurra. Un doppio successo schiacciante, che certifica la netta ed evidente superiorità dei nostri sulla squadra di Stefano Pioli. Un totale di 3-0 che avrebbe potuto (e avrebbe dovuto) essere ancora più pesante.

 

Invecchiati di 13 anni

Le lacrime di gioia di Nicolò Barella, i cori urlati a squarciagola nel post-partita di Federico Dimarco, la solita esultanza Lukaku-Lautaro e la splendida coreografia della Curva Nord sono immagini che rimarranno impresse per sempre nella mente di ognuno di noi. Abbiamo vissuto questa emozione del 2010; qualcuno di noi era soltanto un ragazzino, altri erano adulti, altri ancora anziani. Ed oggi, invecchiati di 13 anni, ci ritroviamo uniti dallo stesso sogno e dalla stessa voglia di diventare nuovamente campioni d’Europa.

Il Re di Coppe

Pesano le 11 sconfitte in campionato, ma con il possibile posizionamento tra le prime 4 in Serie A, la vittoria della Supercoppa e due finali importantissime da disputare non possiamo che scusarci con mister Inzaghi per aver parlato troppo impulsivamente nel momento di crisi nera chiedendone l’esonero e valutare il suo percorso con una prospettiva diversa, di più lungo respiro. Simone, “il Re di Coppe”, ci sta regalando notti magiche ed emozioni che ricorderemo per sempre. Gli errori di inizio anno sono evidenti, ma l’ex Lazio è stato capace di ricucire un gruppo squadra che sembrava allo sbaraglio, portarlo alla sua migliore forma fisica e psicologica e condurlo con pazienza e meticolosità verso un clamoroso risultato.

E ora… insieme… coroniamo il sogno!!!

Così recitava la splendida coreografia nell’indimenticabile notte di Madrid, il 22 maggio 2010: “E ora… insieme… coroniamo il sogno!!!”. ORA, per ricordarci che viaggiamo continuamente alla velocità del sogno; INSIEME, perché l’Internazionale siamo noi; CORONIAMO IL SOGNO, perché è quello che meritiamo dopo un percorso del genere e dopo anni ed anni di sofferenza e di passione, di Kuzmanovic e di rosso in bilancio, di perseveranza e di disillusione.

Sappiamo che non sarà per niente facile, perché sia il Manchester City sia il Real Madrid sono due delle squadre più forti ed in forma degli ultimi anni e ci daranno senza dubbio del filo da torcere. Ma anche Davide, un giovane ma audace pastore, non sembrava avere possibilità contro il gigante Golia. Eppure gli sono bastati un sasso ed una fionda per stenderlo. Abbiamo le nostre armi, siamo consapevoli che nella nostra bisaccia sono presenti sassi e fionda. Se vogliamo, semplicemente possiamo. Ricordiamoci che noi, noi e solo noi, siamo l’irrazionale, sorprendente, ineguagliabile, pazza Inter.