L’Inter continua a perdere, ma che succede?
Siamo sicuri che quando la squadra perde sia solo colpa dell’allenatore? Certo è che non c’era Simone davanti alla porta vuota a mangiarsi un gol che, probabilmente, chiunque avrebbe potuto fare. Il rigore contro lo Spezia non l’ha sbagliato lui. Anche dando una scorsa ai siti per scommettere sull’Inter, e osservando le statistiche, si nota come la Beneamata nelle ultime 3 gare (perse) abbia tirato in porta ben 62 volte. E quindi?
Se è vero che in tutte le relazioni che vanno alla deriva la colpa è al 50 e 50, anche in questo caso, allora, dovrebbe essere lo stesso: (50% allenatore, 50% giocatori). Onestamente, non vedo la motivazione nei giocatori, non mi sembrano squadra. La lite tra Barella e Lukaku è indicativa: c’è qualcosa che non va nello spogliatoio.
Bisogna fare qualcosa, ma cosa?
Sicuramente un cambio a livello di spogliatoio. Ma a che livello? Cambiamo l’allenatore o qualcuno in squadra? Come già detto ho sempre paura dei cambi di allenatore in corsa, non hanno mai portato risultati positivi a lungo termine. E allora che si fa? Si mette come traghettatore Chivu (attualmente sta facendo molto bene con la seconda squadra di Milano, la primavera dell’Inter) e poi si punta ad un allenatore di livello per la prossima stagione? E se poi Chivu vince la Coppa Italia? Lo confermiamo? A me questo spaventa, perché ho il ricordo di Stramaccioni e della stagione disastrosa dell’anno successivo.
Aspettiamo fine stagione? Per come sta andando, ci aspettavamo l’inizio della Primavera. E invece in questo momento rischiamo di uscire dalla Champions e sarebbe una vera e propria tragedia. Senza dimenticare che domani c’è l’andata di Coppa Italia contro quella squadretta che se poco poco dovessero passare il turno sarei costretto a chiudere il mio account Facebook (sì, sono un boomer, ma giovanile) per almeno un mese. Non possiamo permetterci di sbagliare, perché non ce la posso fare a sentirli esultare. Secondo me, siamo arrivati all’ultima prova d’appello per il nostro Spiazel One: o dà una forte sterzata allo spogliatoio oppure è meglio mandarlo via e sperare di salvare il salvabile.
Nuovo allenatore: essere tifoso può non bastare
Mi permetto di dire la mia sulla corrente che sostiene Walter Zenga alla guida dell’Inter: non è sufficiente essere tifosi dell’Inter per poter guidare la squadra, altrimenti molti di noi lettori forse meriteremmo anche di essere i presidenti del CDA neroazzurro; non è sufficiente essere stati una bandiera del’Inter per avere il diritto di essere l’allenatore. Ci vuole di più, ecco quindi che forse Zenga non è la persona giusta per uscire da questa crisi.
Le uniche due soluzioni
Le soluzioni sono 2: o un traghettatore che, qualunque risultato ottienga, a fine stagione va via per fare spazio ad un allenatore con gli attributi (sì, il mio sogno è Diego Simeone) oppure una sterzata nello spogliatoio (mettendo fuori squadra la “mela marcia”) da parte di Simone Inzaghi. Martedì sapremo.