“Christian Eriksen e l’Inter, una storia seria. Sempre più seria. L’importante era superare lo scoglio più duro, quello della conference call di ieri pomeriggio. E così è stato. La trattativa va avanti, anche se il Tottenham non ha ritenuto soddisfacente l’offerta nerazzurra di 15 milioni di euro. La richiesta è sempre a quota 20 milioni di euro, ma la partita adesso si gioca sul filo dei bonus. Più o meno generosi”. Apre così l’articolo de La Gazzetta dello Sport in merito al primo approccio ufficiale tra Inter e Tottenham per trovare un accordo sul costo del cartellino di Eriksen. La Rosea, poi, aggiunge che “il faccia a faccia telematico presentava un bel po’ di incognite. Daniel Levy, presidente del Tottenham, è un tipo tosto, abilissimo a spuntare sempre il massimo, anche nelle situazioni più difficili. E l’Inter in questa trattativa ha giocato le sue carte con particolare abilità, mettendolo alle strette. Ottenuto il sì del giocatore per l’estate, è riuscita ad allontanare la concorrenza delle big europee e ha tolto al club inglese la risorsa di una possibile asta. Così adesso Levy si rifugia nei tatticismi e nel colloquio di ieri ha recitato la parte con la consueta efficacia”.

MOURINHO BLUFFA?Ha fatto molto discutere anche il messaggio lanciato in conferenza ma non solo da José Mourinho. “Pretattica a 360 gradi, pane per i denti dello Special One che in questo caso appoggia il suo club, con la chiara intenzione di strappare il massimo. Ma questa strategia deve fare i conti con la determinazione del giocatore, ormai deciso a fare la sua parte con professionalità, ma senza tentennamenti. Del resto a due settimane dalla chiusura del mercato il tempo scorre a favore degli acquirenti, non certo dei venditori. Sì, perché se il danese resta in Premier sino a fine stagione, poi andrà via a parametro zero. Ecco perché la società londinese deve far buon viso a cattivo gioco, ma senza mai rompere”, spiega la Rosea che ha certificato come la scelta di Eriksen sia stata già presa da tempo, con altre big come Real Madrid, Bayern e Manchester ormai scartate dal danese.

DAL TOTTENHAM ALL’INTERLa Gazzetta spiega così la scelta di Eriksen: “Nei primi dialoghi con Marotta ed Ausilio è subito emersa la forza del progetto della club della famiglia Zhang. A quasi 28 anni Chris ha voglia di vincere con una società che investe per gli obiettivi più ambiziosi. In ogni caso in questa marcia di avvicinamento a fare la differenza è stata la carta-Conte. Si erano conosciuti (e stimati) già da avversari. Il feeling è cresciuto con il passare del tempo e la riprova si è avuta proprio nelle ultime settimane, nel momento della decisione. Conte ha stregato Eriksen, si può dirlo. Chi li conosce bene giura che al nazionale danese sono arrivati segnali inequivocabili sulla volontà del tecnico salentino di averlo al più presto nel suo team. Sia per le capacità tecniche, che per le doti realizzative, ma anche per la sua disponibilità ad impegnarsi a fondo a caccia di grandi obiettivi. Con un ruolo da leader discreto”, chiosa la Rosea.

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