Ieri, sabato 14 luglio, l’Inter ha disputato la sua prima amichevole estiva contro il Lugano e la rosa ha dato un ottimo responso sul campo (qui le nostre pagelle). Un risultato sicuramente positivo, che ha permesso a giocatori attesi dal pubblico interista come Lautaro Martinez e Karamoh di esprimere le proprie qualità, mentre altri ostentano le pecche mostrate nella scorsa stagione. L’Inter, è risaputo, lavora alacremente sul mercato, alla ricerca di quei 3 giocatori che permetterebbero di sistemare numericamente (ed in parte qualitativamente) la squadra in vista delle tre competizioni che vedranno partecipare i nerazzurri. I nomi, ovviamente, sono quelli che leggiamo quotidianamente sui giornali e sul web: Vrsaljiko e Florenzi in difesa, Paredes, Dembele e Kovacic a centrocampo ed uno tra Malcom, Chiesa e, dalla giornata di venerdì, persino Angel Di Maria sulla fascia destra. Tutti nomi importanti che migliorerebbero sensibilmente la qualità della rosa rispetto a quella dello scorso anno ma che sono difficili da raggiungere per via delle limitazioni imposte dal Settlement Agreement che costringono il ds Piero Ausilio a fare i salti mortali per ottenere almeno il prestito con diritto di riscatto. Giunti a metà luglio e con ancora un mese di mercato a disposizione, in quale ruolo la società dovrebbe muoversi principalmente?

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Fascia destra: la situazione

La partita contro il Lugano non deve trarre in inganno: la fascia destra è il reparto dove l’Inter necessita maggiormente adeguati rinforzi. Nel ruolo di terzino destro ora c’è il solo D’Ambrosio e l’Inter si sta muovendo principalmente per Vrsaljiko o Florenzi, con Zappacosta come piano di riserva nel caso uno dei due non riuscisse ad arrivare; se per l’esterno della Roma bisogna sperare nello strappo con società e tifosi (ieri lo hanno contestato), per il croato dell’Atletico Madrid ci sono invece buone possibilità. Anche in questa trattativa, però, non mancano le difficoltà: Ausilio sta provando a convincere i Colchoneros a cedere il giocatore in prestito oneroso con diritto di riscatto ma il buon mondiale disputato finora e la prospettiva di poterlo vincere stasera potrebbero far lievitare il costo, rendendolo irraggiungibile. Come attaccante esterno di destra, l’Inter sarebbe numericamente a posto: Candreva, Karamoh e, all’occorrenza, Politano e Lautaro Martinez. Sfortunatamente, l’ex laziale non sembra rientrare nei piani di Spalletti o comunque non è il titolare nelle idee del tecnico di Certaldo; il giovane francese ieri ha segnato una doppietta, candidandosi come uno dei protagonisti dell’Inter della prossima stagione. Anche la decisione di scegliere la maglia numero 7, indossata tempo fa da un certo Luis Figo, fa pensare che effettivamente si voglia puntare davvero sull’esterno ex Caen, tuttavia salvo exploit, Karamoh rimane ancora acerbo per poter essere il titolare dell’Inter. Dubbi anche su Politano, non tanto per la provenienza dal Sassuolo ma per il suo possibile rendimento in maglia nerazzurra: oggi ha fornito una prova positiva ma essendo la prima amichevole, bisogna aspettare ancora prima di trarre dei giudizi su di lui. Potrebbe rivelarsi una sorpresa esattamente come lo fu Skriniar un anno fa così come potrebbe un giocatore non adatto a grandi palcoscenici. Per ovvi motivi, tutti noi speriamo sia la prima.

Moduli alternativi

Il ruolo di terzino destro, dunque, rimane quello a cui dare assolutamente la priorità, seguito poi da quello di ala destra. Il mancato riscatto di Cancelo, inutile dirlo, ha riportato in auge l’atavico problema dei terzini del post Maicon: Jonathan e Nagatomo non hanno mai convinto, sebbene il primo avesse disputato un’ottima stagione tra il 2013 ed il 2014, quando in panchina sedeva Mazzarri. D’Ambrosio, invece, pur essendosi dimostrato qualitativamente migliore dei suoi predecessori, possiede delle pecche enormi in fase offensiva ed a volte appare più come un centrale adattato sulla fascia che un terzino vero e proprio. Con Joao Cancelo, l’Inter aveva la garanzia di spinta e costante presenza del portoghese in fase offensiva con i suoi cross e la sua abilità nel dribbling mentre ora, dopo la sua partenza, si ritrova a dover guardarsi in giro per sopperire a questa mancanza. Oltretutto, avere un terzino offensivo permetterebbe a Spalletti di applicare un cambio di modulo ed attuare quel 3-4-1-2 con cui fece bene a Roma, cosa che ad oggi è possibile solo avendo Candreva in campo. Attualmente, l’unica variante possibile del 4-2-3-1 rimane il classico 4-4-2 con due esterni (Candreva e Perisic) e due attaccanti (Martinez ed Icardi).

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Perché non a centrocampo?

Qualcuno potrebbe obiettare che è il centrocampo il reparto a cui l’Inter deve dare la priorità, per via dei pochi goal che quel reparto è riuscito a segnare e per via della limitata scelta. In parte questa posizione è condivisibile, essendo composto da Gagliardini, Brozovic, Vecino, Borja Valero, che nella scorsa stagione hanno garantito 9 goal totali, ai quali, da questa stagione, verrà aggregato anche l’ex Primavera Xian Emmers. Numericamente, il reparto è a posto poiché l’Inter ha 5 giocatori per due posti ed in caso di necessità può sempre arretrare Nainggolan; a livello qualitativo, invece, serve uno con esperienza internazionale che garantisca copertura e sappia impostare o inserirsi. Anche per questo i vari obiettivi sono Dembele, Paredes o Kovacic, ma tutto dipenderà da chi verrà ceduto: se dovesse andare via Vecino, è più probabile l’arrivo del belga, mentre in caso di addio di Borja Valero, è possibile aspettarsi il ritorno di Kovacic o l’arrivo del centrocampista dello Zenit. In ogni caso, rinforzare il centrocampo può essere considerato come la ciliegina sulla torta, un’operazione da compiere ad agosto, quando la squadra dovrà essere pronta, non la priorità. Non possiamo permetterci di iniziare la stagione con un solo terzino in rosa.

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