Con un pareggio a reti inviolate, l’Inter termina il girone d’andata con 41 punti che la relegano in terza posizione (nell’attesa del recupero tra Roma e Sampdoria) a 6 punti dalla seconda in classifica e qualche malumore di troppo. Un’occasione persa per risollevarsi dalla crisi, essendo i biancocelesti un avversario alla portata dei nerazzurri, i quali avevano il dovere di sfruttare il fattore campo ma anche contro la Lazio hanno faticato e non poco, non tanto per i meriti dell’avversario quanto per gli errori banali che Icardi e compagni hanno commesso nel corso della partita: ciò che si è visto nel primo tempo lo si può definire come il festival degli errori, a causa dei passaggi elementari sbagliati da Gagliardini, Candreva, Borja Valero e Perisic, con questi ultimi due che si sono poi rivelati gli unici ad andare vicino alla rete per tutta la durata del match.
Il gioco espresso, se paragonato con le partite giocate fino a novembre, è risultato ancora una volta imbarazzante, limitato al solo cross per Mauro Icardi che, non essendo coadiuvato da Perisic in area di rigore, non ha potuto far altro che perdere ogni duello aereo con i difensori avversari. Proprio un episodio nel secondo tempo con protagonista il capitano nerazzurro può essere considerato l’emblema del momento di difficoltà che la squadra sta attraversando: l’argentino, stanco per l’isolamento in cui si ritrovava suo malgrado, si è spostato sull’esterno per ricevere il pallone per poi crossare al centro dell’area dove, ovviamente, non vi era alcun giocatore che potesse colpire di testa. E’ chiaro che a questa squadra ora manca la serenità e la lucidità necessaria per poter tornare a giocare come ha fatto fino al mese scorso. Non si può spiegare altrimenti perché giocatori come Borja Valero e Candreva, ovvero coloro che danno il via all’attacco nerazzurro, fatichino a produrre assist o filtranti per Icardi o Perisic. Nemmeno le voci di mercato riguardanti i possibili arrivi di Pastore e Deulofeu possono essere una spiegazione per questa crisi e, ad essere sinceri, non sarebbe ammissibile per una squadra che lotta per qualificarsi in Champions League avere in rosa dei giocatori scontenti per l’arrivo di rinforzi, i quali nel frattempo hanno incassato la stima di Spalletti che ieri sera li ha difesi sostenendo che il gruppo attuale così come ha avuto le qualità per collezionare 41 punti può uscire da solo da questa crisi, aggiungendo che firmerebbe per replicare quanto fatto in questo girone d’andata. Non sarebbe un’impresa impossibile ma sono necessarie due condizioni: checché ne dica Spalletti, servono rinforzi, almeno uno per reparto; la seconda condizione è il recupero dal punto di vista psicologico dei due esterni. Gli errori che commettono, infatti, non sono da attribuire alla stanchezza ma alla poca lucidità con cui attaccano l’area avversaria.
Concludo congratulandomi con Andrea Ranocchia per quanto fatto vedere ieri: criticato da tutti (me compreso) spesso e volentieri per le sue prestazioni negative, ieri il centrale umbro ha fornito una prova di grande carattere, nonostante l’ infortunio che lo ha colpito nei minuti finali del primo tempo. L’unica nota positiva di un fine anno senza botti.