E così il giorno che in molti tra i tifosi della Beneamata bramavano da tempo immemore è finalmente arrivato: Erick Thohir ha venduto il suo 31,05% delle quote dell’Inter a Lion Rock Capital e saluta per sempre la Milano nerazzurra.
Thohir è stato probabilmente il presidente meno amato dalla gente, un presidente lontano sia umanamente che geograficamente dal cuore pulsante del tifo interista.
Di lui è stato detto di tutto, a partire dal fatto che di calcio non capisse niente (è divenuta proverbiale l’affermazione che il suo giocatore preferito di sempre dell’Inter fosse l’irreprensibile Niki Ventola…), per finire con la convinzione che portasse anche sfiga (ed in effetti con lui presente allo stadio si ricordano ben pochi risultati positivi).
Come dimenticare poi le sue numerose “dormite” in tribuna durante le partite?
Certamente un personaggio che non è entrato nei cuori dei tifosi, ma da un punto di vista imprenditoriale bisogna andarci molto cauti nel giudicarlo uno sprovveduto: “il filippino”, come definito da certuni a mo’ di presa in giro, non è stato solo la macchietta che tanti dipingono.
Thohir ha acquistato l’Inter nell’autunno del 2013 rilevando il 70% delle quote da Massimo Moratti per circa 75 milioni di euro. In quel periodo la squadra nerazzurra aveva in bilancio ricavi caratteristici (al netto del trading calciatori) di soli 160 milioni e arrivava a perdere fino a 180 milioni. Una situazione spaventosamente compromessa.
Il Tycoon indonesiano ha avuto in quel periodo il merito di riuscire a far sopravvivere l’Inter immettendo nella società denaro contante a titolo di “prestito” (conteggiando lauti interessi a suo favore) e contestualmente andando alla ricerca di un acquirente dalle spalle larghe in grado di prendere le redini della squadra in maniera perentoria e, soprattutto, di far fruttare al meglio il suo investimento iniziale.
Ecco infatti che nel 2016 la ricerca finisce con l’ingresso in società di Suning. Thohir ha inizialmente ceduto una parte delle proprie azioni al colosso di Nanchino guidato da Zhang Jindong per 31,5 milioni di euro, generando una plusvalenza a suo favore di 28,4 milioni. Contestualmente, attraverso un’altra sua controllata, l’imprenditore indonesiano ha acquistato le restanti quote di proprietà di Massimo Moratti per 60 milioni di euro, cedendole, insieme ad un’altra piccola fetta di proprie azioni, a Suning per 60,8 milioni di euro, con un’ulteriore plusvalenza di 737.000 euro. In totale quindi Thohir ha incassato una plusvalenza di 29,1 milioni di euro a fronte di un investimento di 75 milioni (circa il 39% di guadagno…). Mica male.
Non solo, Suning ha anche rimborsato interamente i famosi prestiti a Thohir, il quale aveva immesso liquidità per 117,9 milioni di euro con interessi tra l’8% e il 9,4750%.
Ieri si è compiuto l’ultimo passaggio, come dicevamo all’inizio, con la cessione del 31,05% delle quote dell’indonesiano al fondo Lion Rock Capital, per una cifra intorno ai 150 milioni di euro. Una quotazione estremamente elevata che è stata raggiunta in quanto l’Inter ha aumentato il suo valore grazie al lavoro fatto da Suning in questi ultimi anni e di cui Thohir si gode adesso i frutti.
Dal canto suo adesso Zhang avrà un socio in grado di assecondare i piani di investimento che mirano a riportare la squadra nerazzurra nell’olimpo del calcio mondiale.
Per l’Inter si apre un nuovo capitolo anche sotto il profilo della questione stadio, sempre al centro dei pensieri di Suning. L’ingresso di Lion Rock darà la spinta decisiva per riuscire ad arrivare a una conclusione.
Il futuro per i colori nerazzurri appare poggiarsi su basi solidissime. In qualche modo Thohir ha comunque dato il suo contributo.
Noi lo salutiamo, felici che lui abbia avuto i suoi leciti guadagni ed altrettanto felici di aver voltato pagina definitivamente.
Ciao Erick, goditi i soldi ed il poster di Ventola, e buona fortuna per tutto.
Forza Inter!