Ma tu stai applicando la situazione odierna proiettandola in quella futura.Non si può assolutamente paragonare la situazione Italiana a quella degli altri Paesi, lì hanno più coraggio nel lanciare i giovani, anche perché di solito i giovani di quei Paesi sono più maturi, non sono calcisticamente ma umanamente, rispetto ai pari età delle nostre parti.
Inoltre non penso che stiamo parlando di gente di 22 anni, a quell'età o si è in grado di giocare in prima squadra (anche se non come titolare fisso) oppure difficilmente si diventerà calciatori di livello. Invece quelli di 19-20 anni sono quelli che hanno più bisogno di essere inseriti gradualmente. Ma se eliminiamo le retrocessioni e/o creiamo campionati/cuscinetto allora come si può pensare di far abituare i giovani al calcio "vero" ?
Come ti ho scritto prima, e' si' vero che oggi devi fare ricorso a "vecchi" per non retrocedere, ma la differenza sara' che nel frattempo i tuoi Pinamonti/Emmers/Zaniolo ti fanno minuti in C gia' in eta' da primavera. Il risultato e' che sarnano giocatori di "categoria" gia' a 19/20 anni e saranno loro a tenerti in piendi la squadra.
Cosa c'entra la non retrocessione? io Parlo semplicemente del fatto che se vai in D dalla C, perdi in toto il progetto tecnico, perche' a quel punto Pinamonti/Zaniolo non c'entrano piu' niente con quel livello. Se invece retrocedi in un campionato di livello "intermedio" non avresti questo problema.
Se metti in ordine di "ranking" le squadre dalla A a scendere, le squadre di C occupano la posizione 40-100. Nella D si va da 100 a ~200. Il salto e' abissale.
In Spagna la C ha 4 categorie, quindi sono dalla 40 alla 120. In Francia e in Germana invece le squadre B giocano in campionati interregionali sotto il terzo campionato nazionale a girone unico in leghe da 4/5 gironi. Quindi in un livello ~ 60-140.
In questo modo la retrocessione diventa molto piu' difficile e una squadra puo' programmare meglio.