Articolo interessante e ben scritto.
Nonostante questo le considerazioni riguardanti Djokovic sono queste :
- non sviluppa un bel gioco
- non è amato perchè non è simpatico ed è palesemente falso in qualsiasi sua dimostrazione di pseudo-simpatia come le imitazioni di qualche anno fa, le carezze ai raccattapalle o i cuoricini mandati al pubblico dopo ogni vittoria ( ed è falso perchè nei momenti di tensione viene fuori il vero Djokovic cioè scorretto, arrogante ed antisportivo )
- vince e tanto, è vero, ma non sarà mai amato, quindi ricordato con nostalgia seppur menzionato nelle tabelle delle statistiche
- vince ma è scontento perchè non è apprezzato ma può mettersela via e vincere quanto gli pare, apprezzato non lo sarà mai, se non da persone un pò tristi che amano le statistiche e non il vero tennis
Nonostante questo le considerazioni riguardanti Djokovic sono queste :
- non sviluppa un bel gioco
- non è amato perchè non è simpatico ed è palesemente falso in qualsiasi sua dimostrazione di pseudo-simpatia come le imitazioni di qualche anno fa, le carezze ai raccattapalle o i cuoricini mandati al pubblico dopo ogni vittoria ( ed è falso perchè nei momenti di tensione viene fuori il vero Djokovic cioè scorretto, arrogante ed antisportivo )
- vince e tanto, è vero, ma non sarà mai amato, quindi ricordato con nostalgia seppur menzionato nelle tabelle delle statistiche
- vince ma è scontento perchè non è apprezzato ma può mettersela via e vincere quanto gli pare, apprezzato non lo sarà mai, se non da persone un pò tristi che amano le statistiche e non il vero tennis
L’amabile, e vincente, crisi di Novak Djokovic
Tennis - Focus | "A proposito dell’incredibile maratona vincente di Novak Djokovic contro Roger Federer nella finale di Wimbledon". Ubitennis propone la traduzione integrale dell'articolo di Bryan Phillips pubblicato da 'The Ringer'
www.ubitennis.com