Mondiali atleticaDoha 2019

Qualche osservazione a manifestazione conclusa.

Bilancio di medaglie italiane uguale a Londra 2017( un bronzo, sempre le donne della marcia, faccio notare che gli uomini italiani ai mondiali non salgono sul podio dal 2009, il poco arrivato da lì in poi è tutto femminile), ma nel complesso non si può parlare di due spedizioni disastrosamente uguali. Londra infatti era stata il fondo del fondo, con UN solo atleta italiano in finale, Marco Lingua nel martello, esclusi ovviamenti marciatori e maratoneti che hanno una sola gara ai mondiali e si qualificano prima per le loro finali, e a parte la Palmisano sul podio UNO solo tra i primi otto, Meucci nella maratona...a Doha le finali sono salite a 6 e i piazzamenti tra i primi 8 a 7, c'è stato l'ottimo Tortu bianco più veloce al mondo( era da più di 30 anni che un italiano non arrivava in finale nei 100 metri), le staffette ai record italiani, le diverse finali mancate per un soffio( tre delle 5 staffette, due delle quali come detto hanno fatto record nazionale, il giovane Fabbri nel getto del peso con una misura che in genere sarebbe valsa la finale, l'ottimo Davide Re nei 400, poi trascinatore anche della staffetta), una possibile medaglia, o comunque un ottimo piazzamento, nella marcia 20km maschile forse "scippata" da discutibili decisioni dei giudici...insomma, un brodino tiepido a differenza del digiuno di Londra forse c'è anche stato. Timidi segnali di risveglio, ma ancora pochi e limitati, frutto più di bravure dei singoli che del movimento in sè...e la solita tendenza di molti a fare al mondiale risultati molto peggiori di quanto fatto in stagione...mai capito questa cosa degli italiani, si fanno i tempi per qualificarsi ai mondiali e poi lì si fanno risultati assai più bassi e lontani dalle proprie potenzialità..più i talenti persi che non riescono a ritrovarsi come Alessia Trost, mentre Gianmarco Tamberi ancora non è tornato neanche lontanamente vicino a com'era prima dell'infortunio maledetto prima dei Giochi 2016, quando era un atleta da 2,40 e forse anche oltre...insomma, forse c'è uno spiffero di luce fioca, ma il tunnel è ancora lungo e buio.

Peraltro, in questi sport a confrontarsi col mondo soffre tutta la vecchia Europa, chi più chi meno...la Francia porta a casa un argento e un bronzo, la Spagna un bronzo "a tavolino", una sorta di risarcimento ex post, per me assai discutibile, un po' meglio tedeschi e britannici, bene i polacchi con la loro solita miniera dei lanci, ma che i migliori europei restino i russi, con i loro pochi atleti autorizzati a presentarsi come neutrali e non coi colori del proprio paese, beh, fa un po' impressione. Vediamo agli Europei post-olimpici del prossimo anno se almeno nel Continente possiamo tornare un minimo a competere, per le Olimpiadi ben poche chance.
 
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Qualche osservazione a manifestazione conclusa.

Bilancio di medaglie italiane uguale a Londra 2017( un bronzo, sempre le donne della marcia, faccio notare che gli uomini italiani ai mondiali non salgono sul podio dal 2009, il poco arrivato da lì in poi è tutto femminile), ma nel complesso non si può parlare di due spedizioni disastrosamente uguali. Londra infatti era stata il fondo del fondo, con UN solo atleta italiano in finale, Marco Lingua nel martello, esclusi ovviamenti marciatori e maratoneti che hanno una sola gara ai mondiali e si qualificano prima per le loro finali, e a parte la Palmisano sul podio UNO solo tra i primi otto, Meucci nella maratona...a Doha le finali sono salite a 6 e i piazzamenti tra i primi 8 a 7, c'è stato l'ottimo Tortu bianco più veloce al mondo( era da più di 30 anni che un italiano non arrivava in finale nei 100 metri), le staffette ai record italiani, le diverse finali mancate per un soffio( tre delle 5 staffette, due delle quali come detto hanno fatto record nazionale, il giovane Fabbri nel getto del peso con una misura che in genere sarebbe valsa la finale, l'ottimo Davide Re nei 400, poi trascinatore anche della staffetta), una possibile medaglia, o comunque un ottimo piazzamento, nella marcia 20km maschile forse "scippata" da discutubili decisioni dei giudici...insomma, un brodino tiepido a differenza del digiuno di Londra forse c'è anche stato. Timidi segnali di risveglio, ma ancora pochi e limitati, frutto più di bravure dei singoli che del movimento in sè...e la solita tendenza di molti a fare al mondiale risultati molto peggiori di quanto fatto in stagione...mai capito questa cosa degli italiani, si fanno i tempi per qualificarsi ai mondiali e poi lì si fanno risultati assai più bassi e lontani dalle proprie potenzialità..più i talenti persi che non riescono a ritrovarsi come Alessia Trost, mentre Gianmarco Tamberi ancora non è tornato neanche lontanamente vicino a com'era prima dell'infortunio maledetto prima dei giochi 2016, quando era un atleta da 2,40 e forse anche oltre...insomma, forse c'è uno spiffero di luce fioca, ma il tunnel è ancora lungo e buio.

Peraltro, in questo sport soffre tutta la vecchia Europa, chi più chi meno...la Francia porta a casa un argento e un bronzo, la Spagna un bronzo "a tavolino", una sorta di risarcimento ex post, per me assai discutibile, un po' meglio tedeschi e britannici, bene i polacchi con la loro solita miniera dei lanci, ma che i migliori europei restino i russi, con i loro pochi atleti autorizzati a presentarsi come neutrali e non coi colori del proprio paese, beh, fa un po' impressione. Vediamo agli Europei pre-olimpici del prossimo anno se almeno nel Continente possiamo tornare un minimo a competere, per le Olimpiadi ben poche chance.
Siamo ancora molto indietro,altro che rinascita come ha detto il presidente

l`unica nostra speranza e` la Japichino,ma ci vorranno degli anni ancora

il prossimo anno dovrebbe essere in prima squadra.
 
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