Piero Ausilio

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From Biasin

Dunque, è parecchio difficile scrivere qualcosa di originale sullo scudetto nerazzurro e non ne siamo in grado. Facciamo un tentativo. Nel bel mezzo degli osanna per tutti e, soprattutto, per Giuseppe Marotta e Antonio Conte - pedine fondamentali per riportare in nerazzurro l’antica mentalità vincente - due figure meritano una celebrazione a parte: Gabriele Oriali e Piero Ausilio.

Il primo è tornato in nerazzurro insieme a Conte. Oh, merito di Marotta. Deve aver pensato: "Ricompongo la coppia azzurra". Grande idea. Nelle vesti di tuttofare Oriali ha funzionato come ai tempi di Mancini (tre scudetti) e Mourinho (altri due). Ebbene, una volta può essere un caso, due pure, la terza no.

Quindi, il direttore sportivo, da sempre figura professionale tra le più contestate ("doveva prendere Tizio! Perché ha preso Caio!". E così via). Ecco, Piero Ausilio ha in mano il mercato dell'Inter dal giugno 2014, ovvero uno dei periodi economicamente e sportivamente più complicati nella storia del club. Gli è toccato affrontare il mitologico "Settlement agreement", ovvero l’accordo firmato con l’Uefa che ha trasformato il classico lavoro del suddetto ds in un mestiere molto simile a quello del commercialista (riuscire a consegnare all’Uefa un bilancio complessivo di -30 milioni nel triennio e, in contemporanea, provare a vincere qualcosa). Un’impresa disperata, diciamolo: o spendi e pensi alla classifica, oppure guardi ai conti. Ausilio ha fatto acrobazie, ha rinunciato a dozzine di giovani talenti perché "o loro, o i titolari della prima squadra", ha certamente preso qualche granchio, ma nel complesso ha trasformato una rosa mediocre (nel 2014 si faceva fatica a metterne insieme 11) in quella dei campioni d'Italia.
 
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From Biasin

Dunque, è parecchio difficile scrivere qualcosa di originale sullo scudetto nerazzurro e non ne siamo in grado. Facciamo un tentativo. Nel bel mezzo degli osanna per tutti e, soprattutto, per Giuseppe Marotta e Antonio Conte - pedine fondamentali per riportare in nerazzurro l’antica mentalità vincente - due figure meritano una celebrazione a parte: Gabriele Oriali e Piero Ausilio.

Il primo è tornato in nerazzurro insieme a Conte. Oh, merito di Marotta. Deve aver pensato: "Ricompongo la coppia azzurra". Grande idea. Nelle vesti di tuttofare Oriali ha funzionato come ai tempi di Mancini (tre scudetti) e Mourinho (altri due). Ebbene, una volta può essere un caso, due pure, la terza no.

Quindi, il direttore sportivo, da sempre figura professionale tra le più contestate ("doveva prendere Tizio! Perché ha preso Caio!". E così via). Ecco, Piero Ausilio ha in mano il mercato dell'Inter dal giugno 2014, ovvero uno dei periodi economicamente e sportivamente più complicati nella storia del club. Gli è toccato affrontare il mitologico "Settlement agreement", ovvero l’accordo firmato con l’Uefa che ha trasformato il classico lavoro del suddetto ds in un mestiere molto simile a quello del commercialista (riuscire a consegnare all’Uefa un bilancio complessivo di -30 milioni nel triennio e, in contemporanea, provare a vincere qualcosa). Un’impresa disperata, diciamolo: o spendi e pensi alla classifica, oppure guardi ai conti. Ausilio ha fatto acrobazie, ha rinunciato a dozzine di giovani talenti perché "o loro, o i titolari della prima squadra", ha certamente preso qualche granchio, ma nel complesso ha trasformato una rosa mediocre (nel 2014 si faceva fatica a metterne insieme 11) in quella dei campioni d'Italia.
si tutto vero , diciamo Ausilio non è proprio un incapace, ma messo al fianco di un marotta ci sta benissimo
 

Faroneroazzurro

Vice capitano


Oggi ci siamo ritrovati ad Appiano dopo due giorni di riposo per festeggiare tutti assieme. E' stato un percorso difficile, non è mai facile quando cambi tre proprietà in pochi anni. Nel periodo Zhang il tempo è stato quello giusto, abbiamo riorganizzato la società in pochissimo tempo. Negli ultimi due anni abbiamo poi ridefinito il percorso e lo abbiamo reso vincente con l'arrivo di Conte". Parla così, a Sky Sport, il direttore sportivo dell'Inter, Piero Ausilo: "Per come era finita la passata stagione, sentivo delle sensazioni positive, per quello che era stato il nostro lavoro. Era già stato un anno positivo, e da lì dovevamo ripartire".

Adesso arriva la parte difficile: confermarsi. "Intanto adesso ci godiamo un po' di riposo, ma la nostra stagione non è finita. Abbiamo ancora quattro gare, dobbiamo onorare il campionato e chiudere al meglio la stagione. Poi avremo il tempo di programmare il futuro. Ora ci godiamo il successo, sperando di poterlo condividere con i nostri tifosi nel modo adeguato nei prossimi giorni. Per il resto, dovremo essere capaci di mantenere la qualità della squadra, con un occhio all'aspetto finanziario".

Spalletti e Conte. "Non dimentico le persone con cui ho lavorato. Con Spalletti è partito il percorso di rinascita, anche al livello europeo. Conte è uno che porta tutto all'eccesso, un valore aggiunto. All'inizio di questa stagione c'erano tante squadra in lizza, e Conte ha fatto la differenza. Se fosse stato su un'altra panchina, magari lo scudetto sarebbe andato da un'altra parte. Qualsiasi squadra deve essere organizzata e strutturata partendo dall'allenatore, e solo un grande allenatore come lui poteva gestire tutte le pressioni che abbiamo avuto in questi anni".

Ora va definito anche il futuro di Conte. "Non penso ci sarà un meeting ufficiale, ci saranno degli incontri come in tutte le società. Lo faremo anche noi, magari in un modo più riservato".

Mourinho alla Roma. "Sposterà tantissimo, farà bene nell'ambiente giallorosso. E ci sarà un ritorno positivo anche per tutto il nostro calcio. Come parte di un sistema, sono molto felice che sia tornato in Italia".

C'è mai stata la possibilità di rivedere Mourinho all'Inter in questi anni? "No, non c'è mai stata la possibilità. Lui ha sempre lavorato in grandi club, noi siamo partiti con un percorso difficile e diverso, concluso e definito al meglio con Conte".

Sensazioni su Conte. "Penso che il mister abbia solo voglia di confermarsi, così come noi abbiamo voglia di crescere e di continuare a vincere. Bisogna però anche essere realisti e affrontare dei temi che a tempo debito andranno affrontati. La pandemia ha diminuito i ricavi in tutto il mondo del calcio, e noi viviamo di ricavi che poi vengono utilizzati per il mercato. Senza, servono anche fantasie e idee".

Il capitolo rinnovi è al momento in sospeso? "Molto è già stato fatto, in realtà. Soprattutto nel caso Bastoni,l'accordo va solo formalizzato. Non cambia nulla aspettare 10 o 15 giorni. Dopo il progetto finanziario che il club ci illustrerà, andremo a definire i vari casi".

Situazione Lautaro. "Eravamo a buon punto per il rinnovo, ma il fatto che abbia cambiato gli agenti ci mette nelle condizioni non dico di ricominciare da capo, ma quasi".

C'è il rischio di dover cedere i giocatori con ingaggi troppo alti? "E' prematuro, sono discorsi non ancora affrontati. Vogliamo fare le cose per bene, e questo non vuol dire vendere dei giocatori. Bisogna fare un'analisi generale con tutte le componenti della società. Cercheremo ovviamente di fare in modo che i migliori possano restare, facendo coincidere le esigenze del club".

La svolta di Eriksen. "E' un professionista pazzesco, ha sorpreso anche noi. Non è mai facile arrivare in Serie A, l'impatto con un nuovo ambiente, col sistema di gioco. C'ha messo un po', ma siamo molto felici di poter commentare il valore del ragazzo e tutto quello che ha dato alla squadra per la conquista dello scudetto".
 

bluefire91

Vice capitano
Sky - Simone Inzaghi, ufficialmente nuovo allenatore dell'Inter, è arrivato ad Appiano Gentile per prendere contatto con la nuova realtà nerazzurra. Il tecnico, accompagnato dal direttore sportivo Piero Ausilio, ha visitato il centro sportivo interista e si trova ora a pranzo, con uno sguardo al mercato.

Sono tornati i pranzi di ausilio ?
 

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Sky - Simone Inzaghi, ufficialmente nuovo allenatore dell'Inter, è arrivato ad Appiano Gentile per prendere contatto con la nuova realtà nerazzurra. Il tecnico, accompagnato dal direttore sportivo Piero Ausilio, ha visitato il centro sportivo interista e si trova ora a pranzo, con uno sguardo al mercato.

Sono tornati i pranzi di ausilio ?

Non hai capito, sono al mercato di Appiano Gentile. Ausilio ha comprato il cartoccetto di fritto e lo stanno mangiando tra le bancarelle...
 
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