In casa Inter ne sono certi tutti: Andrea Pinamonti è un predestinato. Classe '99, già nella passata stagione ha esordito sia in campionato che in Europa League. Quest'anno, invece, è sceso in campo in Coppa Italia giocando 45 minuti contro il Pordenone.
Stefano Vecchi, allenatore della Primavera nerazzurra, lo scorso anno s'è espresso così: "E' il calciatore più forte mai avuto a disposizione". Dichiarazioni a cui hanno fatto eco quelle di Samaden, direttore responsabile del settore giovanile nerazzurro: "Ha la testa sulle spalle e una famiglia presente. Il futuro sarà suo". Parole corroborate da un ottimo percorso con la Primavera, sia in campionato che in Youth League.
Adesso, quindi, è tutta questione di tempo. In estate la società ha deciso di trattenerlo per fare di lui il vice-Icardi. Una scelta che ha permesso a Pinamonti di allenarsi con la prima squadra, ma l'ha anche costretto a sedersi stabilmente in panchina, con Eder sul terreno di gioco nelle rare circostanze in cui il bomber di Rosario aveva bisogno di tirare il fiato.
"Non c'è bisogno di accelerare la sua crescita. Il tempo è dalla sua parte", ha detto la scorsa estate il suo procuratore Tullio Tinti. C'è da capire se un girone dopo è della stessa opinione: un'avventura in prestito, magari in Serie B, potrebbe rivelarsi ideale per portare avanti il processo di crescita di un giocatore sulle cui qualità nessuno alla Pinetina nutre dei dubbi.