ANEDDOTI, CURIOSITA' E STRANEZZE DEL CALCIO

Johan Cruijff

- Ebbe una speciale deroga dalla federazione olandese di giocare con la maglietta n° 14, suo numero portafortuna, poichè la numerazione ufficiale andava dal numero 1 al numero 11.
- Durante i mondiali del 1974 la nazionale olandese era sponsorizzata da Adidas, ma Cruijff era un testimonial Puma, acerrima rivale dell'azienda che sponsorizzava la nazionale. Poichè Puma non poteva permettere che il suo uomo simbolo scendesse in campo con le tre strisce sulle maniche, simbolo storico dei rivali, fece pressione e ottenne dalla federazione olandese che Cruijff, unico in tutta la squadra, scendesse in campo con una divisa che presentava solamente due strisce.
 
Robert Prosinecki

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Nella foto, al centro e con la casacca verde, è l'unico calciatore ad aver segnato un gol ai Mondiali di calcio con due nazionali diverse: con la Jugoslavia nel 1990 e con la Croazia otto anni dopo. Inoltre, Prosinecki (padre croato e madre serba) è l'unico giocatore ad aver giocato per Olimpia Lubiana, Stella Rossa e Dinamo Zagabria, le squadre delle capitali di Slovenia, Serbia e Croazia, che non è un record ma una buona prova di coraggio.
 
Hans-Jörg Butt



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L'ex portiere tedesco nella sua carriera ha segnato circa una trentina di gol (batteva i calci di rigore). Ne ha segnati tre anche in Champions League, tutti contro la Juventus: con l'Amburgo nel 2001, l'anno dopo con il Bayer Leverkusen e nel 2009 con il Bayern Monaco. Gli ultimi due contribuirono all'eliminazione della Juventus dalla competizione.
 
Bixente Lizarazu


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L'ex difensore francese di origini basche, campione del mondo nel 1998, ha giocato buona parte della sua carriera con il numero 69, che scelse perché era alto 1,69 metri e pesava 69 chili (alcuni fanno anche altre ipotesi che non siamo in grado di verificare).
 
Roy Keane.

Irlandese di Cork, classe 1971, nato in una famiglia povera (il padre tirava avanti senza un impiego fisso), un passato da boxer, ha la grande occasione della sua vita nel 1990, quando il Nottingham Forest lo vede giocare in una partita amichevole e decide di tesserarlo.
A Nottingham passa tre anni ai grandi livelli, per poi essere acquistato dal grande Manchester United, squadra che capitanerà nei suoi anni d'oro: Keane è infatti il capitano più vincente della storia del grande club Inglese.

La storia che vi voglio raccontare avviene nel 1997, anno in cui, in uno scontro di gioco, durante una partita, con il norvegese Alf-Inge Haaland, si ruppe i legamenti. Keane restò fuori dai campi per un anno e mezzo.
Mentre l'irlandese era a terra in lacrime, Haaland gli andò vicino e gli disse:
"Alzati, simulatore ********".
Ora, capisci che se stai soffrendo come un cane, e uno che ti ha fatto del male ti accusa di fare finta un pò ti arrabbi.
Ma magari puoi pensare che non si sia reso conto di averti fatto male.
Magari col tempo puoi perdonare.
Ma se sei un duro, un'offesa all'onore così non la puoi cancellare.

Passarono 4 anni e i due si riincontrarono. Era il derby tra le due squadre di Manchester, e Keane fu schierato in campo nei minuti finali.
Lo vide, lo riconobbe....e si vendicò.
Lo scontro che ne seguì pose fine alla carriera calcistica dell'odiato calciatore Norvegese.

In questo video potete vedere l'intera vicenda:



 
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