Antonio Candreva

Candreva, tanti cross ma precisione in calo. Il derby una chance di rilancio


Quella di*Antonio Candreva*è una stagione a due volti. Reo di non esser riuscito a rendere con la costanza che aveva messo in luce ai tempi della Lazio, l’esterno destro nerazzurro – emblema di un’Inter che continua a riscontrare difficoltà nel suo cammino stagionale – può dirsi autore di un campionato disputato finora ad alti e bassi. Da un lato c’è la sua grande predisposizione offensiva, che lo spinge talvolta a lasciare sguarnita la fascia in fase arretrata ma anche a far risuonare il proprio nome in avanti. D’altra parte, invece, il laterale classe ’87 si rende spesso protagonista di alcune imprecisioni lungo l’out di destra che stonano con il suo curriculum, e*attirano sul giocatore anche qualche mugugno proveniente dagli spalti.

Il dato più significativo legato all’esterno è quello relativo ai suoi spioventi indirizzati al centro dell’area avversaria. Come ben risaputo e sventagliato in più occasioni, Candreva è l’uomo che crossa di più in tutta Europa. Peccato che nel calcio – per opinion comune – non conti soltanto la quantità, ma anche (e soprattutto) la qualità: è proprio per questo che, se prese in considerazione le statistiche relative ai traversoni dell’ala nerazzurra, emerge un quadro della situazione impressionate. I cross stagionali dell’attaccante sono 292: tra questi, ben 236 sono stati calibrati nel modo sbagliato. Ciò vuol dire che solo il 19% dei suoi palloni giunge in modo efficace nell’area avversaria: che siano troppo alti, troppo bassi, troppo tesi o troppo leggibili, questo accade nell’81% delle occasioni. Una statistica dal peso importante, che testimonia il travagliato andamento stagionale del giocatore.

Perché, nonostante resti tuttora un pilastro dello scacchiere di Pioli, Candreva non riesce più a fare la differenza quando si tratta di piazzare i palloni al centro. E questa, per un esterno d’attacco, è una difficoltà da non trascurare. Anche nelle ultime tre uscite stagionali (contro Torino, Sampdoria e Crotone) il classe ‘87 non ha brillato sotto questo aspetto, risultando ancora poco preciso nell’ambito dei cross. Specchio anche di un calo di forma evidente, dopo una fase smagliante in cui aveva mostrato tutto il suo repertorio offensivo, gol compresi.


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