Tutto ciò che dici è ampiamente condivisibile e tutte le tue critiche sono oggettivamente corrette.
Il problema è che, secondo me, sbagli a ritenere quei 200 milioni "un'aggravante". Quei 200 milioni sono stati investiti per rendere la nostra rosa competitiva a lungo termine, perché non si può pensare di essere competitivi immediatamente (e sottolineo: immediatamente, nel giro di pochi mesi) con i Barella e i Sensi che fino all'anno scorso stavano in provincia e i cui cali di tensione o errori (anche gravi) d'inesperienza devono essere perdonati o con i Sanchez che ti vengono dati in omaggio perché ormai con una scarpa già attaccata al chiodo. E questo la società lo sa. La rosa che abbiamo è stata costruita per fare un upgrade rispetto al biennio spallettiano, cioè 1) obbligo di qualificarsi in Champions con tranquillità e non per il rotto della cuffia 2) iniziare a competere per la vittoria di qualcosa. Vorrei porre l'attenzione sulla differenza tra "obbligo di qualificarsi" e "iniziare a competere", che indicano due cose diverse, due obiettivi diversi che stiamo ampiamente rispettando
Riguardo la rosa corta: la Lazio è un'ottima squadra, ma, a differenza nostra, viene da 4 anni di lavoro con lo stesso tecnico e con la stessa ossatura di base. Per di più, si trova così in alto anche grazie ad una buona dose di fortuna (a differenza nostra) e anche al fatto che si è fatta malamente eliminare dall'Europa League. La Lazio, inoltre, il suo obiettivo massimo (qualificazione Champions) lo ha praticamente ormai centrato e di conseguenza giocano con serenità e fiducia nei propri mezzi, al punto da non andare nel panico quando vanno sotto (a differenza nostra) perché non hanno nulla da perdere e volano sulle ali dell'entusiasmo. L'Atalanta non è paragonabile perché ha un ambiente completamente diverso e personalmente sono molto scettico che i vari Hateboer, Gosens, Freuler, Castagne etc. siano in grado di fare performances paragonabili a quelle attuali se si trovassero in un ambiente (Inter, Milan, Juve) con pressioni e aspettative 1000 volte superiori. La Juve ha praticamente due rose e, per quanto in questa stagione stia sfornando le peggiori prestazioni degli ultimi 8 anni, ha comunque giocatori abituati a competere per lo scudetto, a vincere e ad abbattere le difficoltà. Non puoi mettere sullo stesso piano un'ossatura di squadra che appena due anni fa vinceva 1-3 al Bernabeu o rimontava il Tottenham al White Hart Lane con una che fino a due anni fa si faceva battere 1-2 in casa dal Sassuolo, col rischio di mandare a monte un'intera stagione. E mi riaggancio al discorso dei 200 milioni, che sono serviti a sostituire alcuni pezzi, ma non ad implementarli in maniera definitiva. L'ossatura di questa squadra (Skriniar, Vecino, Gagliardini, Borja Valero, D'Ambrosio, Politano, Asamoah) rimane pur sempre quella di spallettiana, cioè costruita per obiettivi completamente diversi e meno ambiziosi (tornare nell'Europa che conta). Per questo motivo, non si può pretendere in una sola estate di svoltare completamente.
Io credo che il vero nostro problema sia l'incapacità di reggere alte pressioni ed aspettative per lungo tempo, per cui appena una cosa va storta (a Barcellona non ti danno rigore dubbio su Sensi sull'1-1 e poi becchi il 2-1, subisci il primo gol a Dortmund quando stavi dominando e finisci per perdere malissimo, Lukaku si divora gol facile sotto porta sull'1-1 con il Barça in casa e poi subisci gol a pochi minuti dalla fine, il Lecce pareggia poco dopo il tuo vantaggio e non riesci a reagire, il Cagliari trova pareggio su deviazione e non riesci a reagire, ti danno rigore contro a Roma con la Lazio e non riesci ad indirizzare la partita dalla tua parte e finisci per perdere, la Juve passa in vantaggio con un gol fortunato nel momento in cui stai giocando bene e smetti di giocare) la squadra inesorabilmente crolla, va nel panico, non capisce più niente e sbaglia di tutto, uscendo mentalmente fuori dalla partita. Il vero problema, a mio modesto avviso, è l'incapacità di reagire mantenendo la lucidità quando qualcosa va storto. E si tratta di un problema tipico di ogni squadra in costruzione con un progetto ambizioso. Anche il Liverpool di Klopp appena tre anni fa perdeva in casa col Crystal Palace o con lo Swansea o col Wolverhampton e arrivava a 15 punti dalla capolista. Il motivo per cui io invito alla calma è che abbiamo un progetto ambizioso che punta ad un miglioramento lento ma progressivo anno dopo anno ed una proprietà pronta a spendere oculatamente, ecco perché trovo fuori luogo che tu dica di non aver osservato passi in avanti. Rispetto ad anni fa, finalmente non navighiamo a vista e ci muoviamo con intelligenza, senza assecondare i capricci di turno dell'allenatore. Eriksen è stato preso perché è un campione assoluto nel pieno della sua maturità e sfruttabile anche tra qualche anno, a differenza di un Vidal utile nell'immediato, ma che ci sarebbe rimasto sul groppone. L'esperienza Nainggolan ha insegnato qualcosa.
Poi, sicuramente Conte avrà le proprie responsabilità (insistere sul 3-5-2 che sta calcisticamente uccidendo Skriniar e Godin e mortificando Eriksen), ma lui lavora quotidianamente con i giocatori, sa in che condizioni stanno, sa che certi automatismi richiedono tempo, per cui ha sicuramente dei validi motivi per non buttare 8 mesi di allenamenti con la difesa a 3 per passare al 4-3-1-2 o al 4-4-2: cambiare radicalmente significa gettare via non solo le cose negative, ma anche le cose positive, tra cui anche quelle che ci hanno permesso di dominare per 45 minuti il Barça al Camp Nou e il Dortmund al Signal Iduna Park (prima del crollo per motivi prettamente di scarsa personalità). Noi, da esterni, osserviamo solo i 90 minuti della partita e abbiamo una visione parziale della situazione.
Non trovo motivazioni valide per cui dovremmo essere sopravanzati dall'Atalanta, che comunque ha anche battute d'arresto (tipo l'eliminazione dalla Coppa Italia contro una ridicola Fiorentina). Non fasciamoci la testa prima di rompercela.