Arsenal - Inter 0-3 (Champions League 2003-2004)


La Champions è alle porte e mi tornano in mente vecchie partite come questa.

Una delle vittorie più belle in campo europeo che ricordi, sebbene fosse solo una gara del girone. Peccato per la macchia del ritorno firmata Alberto Zaccheroni (subentrato a Cuper ) , ma quella è un'altra storia.

Inter micidiale, l'Arsenal affonda

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I nerazzurri zittiscono Highbury, mai violato da un'italiana, con le reti nel primo tempo di Cruz, Van der Meyde e Martins. Toldo para un rigore ad Henry.

LONDRA, 17 settembre 2003 - L'ennesima conferma che quello nerazzurro è proprio un mondo a parte. Incapace di essere normale, nel bene e nel male. Dopo gli orrori di Siena, i nerazzurri trionfano 3-0 in casa dell'Arsenal, mai battuto ad Highbury da una squadra italiana (Toldo vinse con la Fiorentina, ma si giocava a Wembley), e iniziano nel migliore dei modi l'avventura in Champions League. Tenendo conto del 4-1 in casa Newcastle dello scorso anno, forse è Moratti, più che l'amico Campedelli, che dovrebbe portare la sua squadra in Premiership...
Una partita che ha dell'incredibile perché l'inizio non promette nulla di buono, con i Gunners che partono a tutta e sembrano giocare con le pantofole tanto accarezzano con grazia il pallone. L'affanno interista sembra il proseguimento del finale di domenica. I nerazzurri ballano malamente in mezzo alle trame rapide, rigorosamente di prima, degli avversari. Il copione è quello previsto: Arsenal all'attacco e Inter che cerca di colpire in contropiede.
Fatta la prova generale con Martins, i nerazzurri sfondano con Cruz al 21'. L'effetto domino creato dal tocco sotto dell'argentino, che dopo Siena veniva già crocifisso, è incredibile. L'Arsenal prende paura, l'Inter di contro inizia a ruggire. La zampata che rende gattini i conclamati leoni di Highbury la piazzano i due esterni che alla prima insieme dall'inizio hanno fatto riscoprire all'universo nerazzurro mondi inesplorati dai tempi di Brehme e Alessandro Bianchi: le fasce! Kily s'invola sulla sua sinistra, crossa al centro e dalla sua destra Van der Meyde al volo gela Lehmann.
Ora che scopre che il campo è anche largo, non solo lungo, l'Inter gioca al gatto col topo con i narcisi di Wenger. La difesa non getta più il pallone in tribuna, ma imposta la manovra per un centrocampo che diventa devastante anche in mezzo con un commovente Cristiano Zanetti e un Emre che si scuote di dosso l'apatia di inizio stagione e innesca addirittura Martins per il colpo del k.o. a fine tempo. Nel mezzo la conferma che tutto gira in nerazzurro. Sul generoso rigore concesso agli inglesi per fallo di Materazzi su Pires, Toldo ipnotizza Henry e strozza in gola l'urlo di Highbury, che già sognava la rimonta.
Nella ripresa l'Inter non si limita a controllare il vantaggio, ma cerca di pungere appena può. Wenger ci prova con due ex nerazzurri, ciascuno ingrato a modo suo. Ma nè Bergkamp nè Kanu riescono a cambiare un match che i nerazzurri hanno ormai in pugno mentalmente, tatticamente e tecnicamente. Messe al loro posto le pedine, infatti, l'Inter si scopre eccelsa anche nel controllo di palla, con i centrali che fanno andare a vuoto Vieira e G. Silva, Kily - e se fosse lui la soluzione del rebus sulla sinistra? - che dà una lezione a Ljunberg e Van der Meyde che finché ne ha (dentro Helveg al 70', avanza Javier Zanetti) conferma che a destra è tutto un altro giocatore.

 

EpicInter90

Campione
  Bannato
Io ricordo con piacere quella del 98/99 in casa contro il Real con doppietta di Baggio che entra per risolverla, poi anche quella con l'ajax mi sembra agli ottavi o ai gironi con gol a giro di Deki, quelle del 09/10 non le classifico neanche , bella anche la vittoria contro il Leverkusen con gol di Martins o quella dello scorso anno con gol di Vecino al Totthenam, anche il 4a 3 agli Spurs del 2011 con gol del Capitano o agli ottavi contro il Bayern Monaco con Pandev agli sgoccioli.
 
“Prima ero un bravo ragazzo, andavo a letto alle nove e bevevo solo una Coca Cola. Non ero ancora ‘occupato’ con i liquori. Poi sono diventato campione con l’Ajax e tutto è cambiato, ho iniziato a bere, incontrare molte donne e la diga ha rotto gli argini . Ero solito sedermi di fianco a Ibrahimovic sul pullman . Una volta, Ibra stava dormendo. E io , che ho avuto tendenze omosessuali , lo baciai in bocca. Mi ha preso a pugni.
All’Inter ho faticato perché non mi hanno fatto giocare nel mio ruolo: sono sempre stato ala e non centrocampista . Ma non è vero che il calcio è uno sport di squadra. Quando non giocavo all'Everton, speravo che perdesse.
Io vengo da una famiglia che non ha mai avuto molti soldi. Non sapevo gestirli correttamente. Ho comprato un’Aston Martin, non mi piaceva e l’ho scambiata una settimana dopo per una Lamborghini. E se avessi la mente di oggi, avrei fatto tutto in modo molto diverso“
 
Ultima modifica:
Non era Champions, era Uefa, 90/91 se non sbaglio... Ero ragazzino .

Però ricordo un paio di rimonte clamorose , ad esempio quella con l'Aston Villa, che ci portarono in finale contro la Roma e la prima Uefa.

Ai tempi eravamo forti davvero e la A era il top del top.
 
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