Ashley Simon Young

In passato l'ho sempre apprezzato e mantenere un ''rappresentante'' del mio amato calcio inglese nell'Inter mi sarebbe piaciuto. Detto questo, età ed ingaggio erano probabilmente un problema, quindi il suo ritorno in Inghilterra sembra la scelta migliore per entrambe le parti.
 
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Operazione di mercato perfetta per un giocatore della sua età a mio avviso.

Preso a prezzi di cartellino e di stipendio contenuti che non era ancora un rottame nonostante i 34/35 anni di età ed il ruolo dispendioso che ricopriva.

Pur arrivando a stagione in corso diventa utilissimo fin dalla sua prima partita in tempo zero ambientandosi subito pur provenendo da un altro campionato, alla sua prima esperienza all'estero, giocando meglio di chi giocava al suo posto prima del suo arrivo.

Il secondo anno parte titolare ma non si ripete ai livelli della stagione precedente, quindi perde il posto da titolare fisso a scapito di compagni di squadra come Perisic e Darmian che si spartiscono il minutaggio della stagione su quella fascia. Ed ognuno dei tre alla fine ha dato il suo contributo in stagione per riuscire a vincere lo Scudetto. E nessuno dei tre ha mai fatto mezza polemica quando doveva restare in panchina o dopo una sostituzione. Comportamento esemplare da professionisti.

Chi più chi meno sapevi comunque che chi giocava giocava in quel ruolo quest'anno era un giocatore su cui poter contare, non uno che avrebbe potuto fare disastri una volta entrato come potevano essere i Dalbert e tutti i pipponi che abbiamo visto in quel ruolo per un decennio all'Inter.

Ed adesso che andava per i 36 anni gli era stato proposto di rimanere ad uno stipendio decisamente più basso rispetto a quello che percepiva prima. E come riserva ci poteva pure stare ancora. Ma dal mio punto di vista è meglio ancora che se ne sia andato a questa età, soprattutto considerando il ruolo.

Grazie di tutto Ashley, ti ricorderò sempre con affetto. In bocca al lupo per gli ultimi tuoi anni di carriera.
 
Lo ringrazio per quello che ha dato, superiore alle mie aspettative. Come quasi tutti i calciatori Britannici, giocare all’estero e soprattutto in Italia viene a noia o diventa fastidioso dopo poco tempo, questo e la prospettiva di guadagnare molto meno lo hanno molto probabilmente spinto a rifiutare il rinnovo ed a tornare in patria.
 
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