Bellezza e politica, riflessioni sul ruolo sociale dell'estetica

Rich guy

Titolare
Per evitare di continuare a occupare abusivamente la discussione politica, inizio qui una discussione sul ruolo della bellezza nella vita

Iniziamo con il punto forte del discorso: nel 2022 è sbagliato continuare a ragionare in termini di classi sociali "convenzionali"

Un tempo eravamo abituati a relazionare direttamente il lavoro, quindi la ricchezza economica, con la qualità della vita

Ad esempio, io possiamo dire che esistevano disoccupati, braccianti, operai, impiegati, medici, notai ecc ecc, con una qualità della vita a salire

Essere "ricco" garantiva una vita appagante nelle relazioni personali e nel successo con le donne

Una società con ruoli stabili e predefiniti, relazioni stabili, l'opposto di quella di oggi, precaria in ogni aspetto, che Bauman ha definito società liquida

Nella nostra società, oggi, quello che contraddistingue la qualità della vita non è la ricchezza ma la bellezza

Essere bello garantisce tutta in serie di vantaggi, in primis nei rapporti con l'altro sesso, che la ricchezza spesso non può comprare

Ecco quindi che le tradizionali categorie della societa continuano a esistere, ma in una versione estetica

I disoccupati del 1900, come qualità della vita, li possiamo paragonare ai brutti incorreggibili di oggi, quelle persone sfortunate a cui la natura non ha sorriso

E cosi si sale, per gradi, fino a arrivare ai grandi latifondisti, persone previlegiate, che oggi possiamo ritrovare in quei pochi fortunati modelli di bellezza

Esiste in mezzo un universo in cui si ritrovano milioni di persone, la quasi totalità, che va da persone poco attraenti a persone molto carine, con una qualità dell vita conseguente

Si può leggere il libro Beauty pays, scritto da un professore di economia molto all'avangurdia, a riguardo

Anche la politica deve a mio parere tenere conto di questi stravolgimenti, se si vogliono fermare i populismi, perchè incidono direttamente nella vita concreta delle persone

Il rapporto tra bellezza e politica e l'emergere dei populismi sará oggetto del zecondo post, ne ho già parlato cmq nella sezione politica
 

Rich guy

Titolare
Quindi, abbiamo detto(scusate il plurale maiestatis, è molto accademico e io qui sto spiegando un fenomeno, non altro) che esistono un nuovo proletariato e una nuova aristocrazia

Chi non è bello è un proletario estetico, chi è canonicamente bello può essere paragonato a un aristocratico di altri tempi

La mia idea è che molti brutti si trasformino in odiatori populisti inconsapevolmente, la loro estremizzazione politica è la conseguenza di una scarsa qualità della vita
Ma la qualità della vita non è scarsa per motivi economici, bensì per motivi estetici
Ecco quindi che il proletario estetico mi diventa populista

Il mio augurio, per i politici del nuovo secolo, è che sappiano cogliere questo aspetto e farlo in maniera costruttiva, razionale, non distruttiva e inutile
In parte la destra, futura vincitrice delle elezioni, già ha saputo coglierlo, urlando il concetto anacronistico di famiglia tradizionale, che nemmeno loro rispettano, ma intanto porta voti

La sinistra tornerà a vincere quando smetterà di tutelare i teppisti con il rdc e penserà alla tutela dei veri deboli e svantaggiati del 2022, ovvero i proletari estetici, i brutti
 

carlo314

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I disoccupati del 1900, come qualità della vita, li possiamo paragonare ai brutti incorreggibili di oggi, quelle persone sfortunate a cui la natura non ha sorriso
Partirei da questo perché le due situazioni non sono neppure paragonabili: dando per buona la tua tesi sul brutto = paria sociale (e non la ritengo affatto buona, ma sorvoliamo) il disoccupato novecentesco, almeno dei primi 3/4 del secolo scorso, faticava a mettere assieme le calorie per sostenere la famiglia. La pellagra, il rachitismo etc. non sono solo disturbi estetici, sono malattie, e laddove la bruttezza é largamente una questione soggettiva le malattie sono pura e carnale oggettivitá. La tua tesi ha aspetti interessanti, ma mi pare che forzandola come fai tu, che fai della bellezza/bruttezza i principi del creato, tutto si svacchi.
 

Rich guy

Titolare
Partirei da questo perché le due situazioni non sono neppure paragonabili: dando per buona la tua tesi sul brutto = paria sociale (e non la ritengo affatto buona, ma sorvoliamo) il disoccupato novecentesco, almeno dei primi 3/4 del secolo scorso, faticava a mettere assieme le calorie per sostenere la famiglia. La pellagra, il rachitismo etc. non sono solo disturbi estetici, sono malattie, e laddove la bruttezza é largamente una questione soggettiva le malattie sono pura e carnale oggettivitá. La tua tesi ha aspetti interessanti, ma mi pare che forzandola come fai tu, che fai della bellezza/bruttezza i principi del creato, tutto si svacchi.

Grazie per la risposta, la prima e spero non l'unica

Io cerco sempre di dare il mio meglio nelle riflessioni, però a volte estremizzo un pò

Su questa cosa dell'aspetto fisico come handicap da riconoscere sono convinto si dibatterà in un futuro non lontano, allo stesso modo in cui all'alba del secolo scorso i diritti degli afroamericani parevano follia

Perchè se una categoria è unita da un qualcosa che la svantaggia, in questo caso l'aspetto fisico, è li che generalmente lo stato interviene per tutelare

Sul paragone con il disoccupato novecentesco ho un po forzato la mano ma il paragone regge a mio parere
Certo, non a livello economico, ma il primo non aveva nulla, cosi come oggi una persona estremamente brutta fa fatica non solo con l'altro sesso ma proprio a livello relazionale, quando non proprio lavorativo(rimando qui ancora al testo Beauty pays, non l'ho scritto io però tranquilli, purtroppo però gli studi autorevoli in questo campo sociologico non sono ancora molti)

Inoltre è facile che una persona brutta abbia malattie o malformazioni ma non ne sia consapevole

È un confine sottile e spesso invisibile quello tra brutto e patologico

Molte persone "normali", nel senso che non hanno evidenti malformazioni, sono maloccluse, in seconda o terza classe scheletrica
Ora, come li definiamo?
Tecnicamente sani? Non lo sono tecnicamente
Malformati? Assolutamente no, sebbene da manuale lo siano, ma di sicuro non lo sono per il senso comune, tanto è vero che in genere la mutua opera questi pazienti soltanto quando ci sono problemi funzionali
Questo è solo il primo esempio, classico, che mi viene in mente, se ne potrebbero fare altri, anche perchè si stima che molti casi di malformazioni lievi siano ignorate, passate come normalissime caratteristiche fisiologiche, quando non danno sintomi, il classico soggetto di cui un po di anni fa si sarebbe detto che era brutto ma sano, quando in realtà, da manuale, sano non era

Come vedi ho argomenti decenti con cui argomentare, mi fa piacere se gli utenti esprimono un parere, anche sintetico, perchè sicuramente non sono il troll della situazione
 
La sanità mentale e la bruttezza sono in qualche modo collegate?
Ho notato che di questo non parli volentieri, ma senza voler ricicciare il trito e ritrito Mens sana in corpore sano, non può essere che una persona brutta, con delle patologie fisiche, "sfigata" in ogni senso finisca col tempo per sviluppare anche delle patologie psichiche? Questo a me sembra la cosa più preoccupante, specialmente quando i fenomeni della destra riusciranno a liberalizzare il commercio al minuto delle armi "per difesa personale" con la conseguenza agghiacciante di mettere armi in mano ad ogni complessato ansioso di rifarsela con tutti quelli per cui prova invidia e desiderio di rivalsa (per un motivo o per l'altro) e con tutte quelle che non lo considerano. Come spesso accade negli Usa, lo sappiamo bene.
 

Angelus

Stella
  Moderatore
La sanità mentale e la bruttezza sono in qualche modo collegate?
Ho notato che di questo non parli volentieri, ma senza voler ricicciare il trito e ritrito Mens sana in corpore sano, non può essere che una persona brutta, con delle patologie fisiche, "sfigata" in ogni senso finisca col tempo per sviluppare anche delle patologie psichiche? Questo a me sembra la cosa più preoccupante, specialmente quando i fenomeni della destra riusciranno a liberalizzare il commercio al minuto delle armi "per difesa personale" con la conseguenza agghiacciante di mettere armi in mano ad ogni complessato ansioso di rifarsela con tutti quelli per cui prova invidia e desiderio di rivalsa (per un motivo o per l'altro) e con tutte quelle che non lo considerano. Come spesso accade negli Usa, lo sappiamo bene.
Sì quando non ti accetti per come sei:sizi
 
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