Coppa Italia 2018/19

burruchaga

Campione
  Bannato
Credo di aver seguito la partita da totalmente neutrale e dico che sia stata una gara determinata dagli episodi, come ci sta che possa accadere in una finale. Partita molto equilibrata, ma governata dalla foga e dai ritmi frenetici più che dal gioco e dalle occasioni. La mia impressione è che si siano affrontate due squadre che, quando cercano di dare il massimo della propria intensità e determinazione come stasera, sono simili e soprattutto speculari dal punto di vista tattico. Ne è uscita una partita governata in parte dall’essere bloccata in tanti duelli individuali in cui nessuno ha prevalso fino al 80’ e che poteva essere risolta soltanto da episodi. In ottica Inter, sarebbe stato ancora meglio se fossero andati ai supplementari, in modo che tutti i giocatori dell'Atalanta si sfiancassero ancora di più. Detto questo, credo che tutti quanti abbiano dato tutto quello che avevano. Come gestione della gara dalle panchine, meglio Simone Inzaghi, perché i fatti hanno dimostrato che abbia fatto i cambi giusti al momento giusto, mentre Gasperini ha tardato irrimediabilmente a compiere mosse che magari avrebbe voluto attuare nei supplementari per sorprendere la Lazio dal punto di vista del ritmo. Per il resto, mi sento di sottolineare che, nel nervosismo generale, si sia palesata una sorta di caccia all’uomo da parte dei laziali su Iličić (e in questo senso è stato provvidenziale l’ingresso di Radu al posto di Bastos prima dell’intervallo). Non so dire se abbia meritato la Lazio, ma ripeto che ci può stare che una finale venga risolta da episodi, ma senza dubbio i ricambi dei biancocelesti hanno consentito all’allenatore di effettuare mosse che si sono rivelate vincenti, mentre, in gara secca, oggettivamente Gasperini aveva meno frecce al proprio arco, esclusi i titolari.

Commentata la partita, non posso esimermi dal valutare la direzione arbitrale: un rigore come quello non dato all’Atalanta per il netto fallo di mano del già ammonito Bastos non si può non concedere con a disposizione l’ausilio del VAR. L’errore è chiaramente da malafede (come lo fu quello di Wallace nella sfida di campionato di poche settimane fa). Inutile dire come sarebbe cambiata la partita in seguito all’assegnazione del rigore che spettava agli orobici. Mi sento, infine, di aggiungere un piccolo commento anche sul servizio pubblico sportivo targato Rai: al di là delle singole e personali valutazioni sulla competenza di giornalisti od opinionisti, ritengo becero il tentativo di mettere le fette di prosciutto davanti agli occhi della gente e di vedere come, senza la sfuriata di Gasperini, la vicinanza capitolina stesse imponendo di insabbiare o minimizzare l’importanza del rigore non concesso nell’economia della partita.

Specchio di un paese, un paese di *****
 
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