Curva Nord 1969

mai detto che chi abita al sud e non va mai a San Siro non può essere considerato interista. Ho solo detto che non può essere tifoso, perchè il tifoso tifa (nel senso letterale della parola) la sua squadra e questo può farlo solo allo stadio. Uno che guarda la partita dal divano può anche cantare 90 minuti ma la squadra in campo non se ne accorge. Quindi sì chi va allo stadio TIFA Inter, gli altri sono semplicemente interisti.

tifosi di serie A e tifosi di serie B? no grazie, siamo tutti INTERISTI,TIFOSI della stessa squadra
 

Malko

Esordiente
Ho qualche "primavera" alle spalle, ho iniziato ad andare a San Siro quando avevo 4 anni e mezzo con i miei, che dalla culla mi hanno allevato a pane e Inter.

Quella di domenica sera col Palermo è stata la mia partita n° 909 vista "live" allo stadio (ebbene sì, nei primi anni con l'aiuto di mio padre ho tenuto nota, su carta, delle partite che vedevo allo stadio e successivamente, con l'arrivo dei pc, ho trasferito tutto su un file excel che aggiorno sistematicamente).

L'Inter è una parte fondamentale della mia vita. Per lei ho pianto e ho riso, ho imprecato e ho esultato, ho passato giornate e settimane pessime incazzato, deluso, abbacchiato, così come ho vissuto periodi esaltanti, viaggiando ad un metro da terra qualsiasi cosa di extra-calcistico accadesse nelle mie giornate.

Ho l'abbonamento in campionato, non in curva, ma in curva e con la curva ho fatto quasi tutte tutte le trasferte e ho visto spesso in casa le gare di coppa.

I miei, quando si conobbero e si fidanzarono, scoprirono di essere entrambi tifosi interisti, ed il primo anno fecero 4 abbonamenti, due all'Inter e due al Milan per tifargli contro, sostenendo le squadre che di volta volta incontravano i rossoneri.

Per l'Inter ho litigato, ho fatto quasi 150 trasferte, oltre 100 in Italia e una trentina in Europa, ho perso giornate di lavoro, ho spostato riunioni, ho fatto orari o viaggi allucinanti, sono andato a San Siro un paio di volte con oltre 39 di febbre.

I miei non ci sono più, ma l'amore per la mia squadra e per i colori nerazzurri si sono addirittura moltiplicati e non finirò mai di ringraziarli per avermi trasmesso questa "malattia". La sera stessa che mia madre morì all'improvviso, pur completamente stravolto e disperato, chiamai il mio più caro amico, un "fratello" interista e gli chiesi di accompagnarmi allo stadio per vedere Inter-Newcastle, partita che avrei dovuto vedere con mia madre, alla quale volli sentirmi vicino, immaginandola a guardarmi da lassù, al 4° anello...

Questo per dire che il tifo può davvero entrare a far parte della nostra vita così profondamente da condizionarla in modo inequivocabile.

Io considero tifoso dell'Inter chiunque viva il tifo in un modo simile, considerando la nostra squadra e i nostri colori come una priorità. Se poi abita vicino a Milano o nelle vicinanze o, pur abitando lontano ha la possibilità sia economica che logistica di seguire la squadra meglio. Ma se non ha, pur facendo sacrifici, la possibilità economica di permettersi biglietti/abbonamenti o viaggi e trasferte non lo considero meno tifoso di me che vado allo stadio. Immagino che soffrirà anche lui, magari quanto me.

Diverso il discorso per quelli che si professano tifosi e poi, pur potendo, allo stadio ci vanno solo una volta all'anno in tribuna rossa o nei box, invitati dagli sponsor, solo se si mangia e non d'inverno perché fa freddo. E magari nei vari forum parlano di giocatori o di quello che dovrebbe fare o non fare la curva, senza conoscere nemmeno una delle dinamiche che governano il tifo allo stadio e l'umore che si respira a San Siro o alla Pinetina.

Ecco, per me i veri tifosi, che vadano o meno allo stadio, sono quelli del primo gruppo. I secondi, che preferiscono un happy hour con una bella gnocca a una partita dell'Inter, possono per quanto mi riguarda andare a vedere Milan o Juve. Non sentirò mai la loro mancanza.
 
Ci sono Interisti dall'altra parte del mondo che si alzano alle 4 di notte del Lunedì per vedere l'Inter in posticipo e per ovvi motivi non possono andare allo stadio. Non sono "semplici" Interisti. Sono TIFOSI allo stesso modo di coloro i quali si presentano allo stadio.

Non è che per essere tifosi coloro i quali sono supportati debbono avere percezione del tuo tifo. :D:D:D

no? secondo me invece è basilare. Punti di vista.
 
tifosi di serie A e tifosi di serie B? no grazie, siamo tutti INTERISTI,TIFOSI della stessa squadra

no! è solo che do un significato alla parola tifo diverso da quello che dai tu.
Conosco molte persone che si professano tifosi di una squadra e poi gli chiedi cos'ha fatto la domenica precedente e non lo sanno. La mia idea è quelli sono interisti ma non possono definirsi tifosi.
 
Ho qualche "primavera" alle spalle, ho iniziato ad andare a San Siro quando avevo 4 anni e mezzo con i miei, che dalla culla mi hanno allevato a pane e Inter.

Quella di domenica sera col Palermo è stata la mia partita n° 909 vista "live" allo stadio (ebbene sì, nei primi anni con l'aiuto di mio padre ho tenuto nota, su carta, delle partite che vedevo allo stadio e successivamente, con l'arrivo dei pc, ho trasferito tutto su un file excel che aggiorno sistematicamente).

L'Inter è una parte fondamentale della mia vita. Per lei ho pianto e ho riso, ho imprecato e ho esultato, ho passato giornate e settimane pessime incazzato, deluso, abbacchiato, così come ho vissuto periodi esaltanti, viaggiando ad un metro da terra qualsiasi cosa di extra-calcistico accadesse nelle mie giornate.

Ho l'abbonamento in campionato, non in curva, ma in curva e con la curva ho fatto quasi tutte tutte le trasferte e ho visto spesso in casa le gare di coppa.

I miei, quando si conobbero e si fidanzarono, scoprirono di essere entrambi tifosi interisti, ed il primo anno fecero 4 abbonamenti, due all'Inter e due al Milan per tifargli contro, sostenendo le squadre che di volta volta incontravano i rossoneri.

Per l'Inter ho litigato, ho fatto quasi 150 trasferte, oltre 100 in Italia e una trentina in Europa, ho perso giornate di lavoro, ho spostato riunioni, ho fatto orari o viaggi allucinanti, sono andato a San Siro un paio di volte con oltre 39 di febbre.

I miei non ci sono più, ma l'amore per la mia squadra e per i colori nerazzurri si sono addirittura moltiplicati e non finirò mai di ringraziarli per avermi trasmesso questa "malattia". La sera stessa che mia madre morì all'improvviso, pur completamente stravolto e disperato, chiamai il mio più caro amico, un "fratello" interista e gli chiesi di accompagnarmi allo stadio per vedere Inter-Newcastle, partita che avrei dovuto vedere con mia madre, alla quale volli sentirmi vicino, immaginandola a guardarmi da lassù, al 4° anello...

Questo per dire che il tifo può davvero entrare a far parte della nostra vita così profondamente da condizionarla in modo inequivocabile.

Io considero tifoso dell'Inter chiunque viva il tifo in un modo simile, considerando la nostra squadra e i nostri colori come una priorità. Se poi abita vicino a Milano o nelle vicinanze o, pur abitando lontano ha la possibilità sia economica che logistica di seguire la squadra meglio. Ma se non ha, pur facendo sacrifici, la possibilità economica di permettersi biglietti/abbonamenti o viaggi e trasferte non lo considero meno tifoso di me che vado allo stadio. Immagino che soffrirà anche lui, magari quanto me.

Diverso il discorso per quelli che si professano tifosi e poi, pur potendo, allo stadio ci vanno solo una volta all'anno in tribuna rossa o nei box, invitati dagli sponsor, solo se si mangia e non d'inverno perché fa freddo. E magari nei vari forum parlano di giocatori o di quello che dovrebbe fare o non fare la curva, senza conoscere nemmeno una delle dinamiche che governano il tifo allo stadio e l'umore che si respira a San Siro o alla Pinetina.

Ecco, per me i veri tifosi, che vadano o meno allo stadio, sono quelli del primo gruppo. I secondi, che preferiscono un happy hour con una bella gnocca a una partita dell'Inter, possono per quanto mi riguarda andare a vedere Milan o Juve. Non sentirò mai la loro mancanza.


Ciao fratello nerazzurro. Da tanto tempo che non leggevo più un post così commovente, grazie mille!

Un po’ mi consola il fatto, che non sono l’unico pazzo che si nota tutte le partite viste dall’Inter allo stadio. Sono residente in Svizzera tedesca, da giovane ero studente e non avevo le possibilità economiche per venire spesso allo stadio. Giovedì contro il Celtic sarà la mia 129 partita allo stadio, che in confronto alle tue 909 presenze è ridicolo.

Adesso seguo l’Inter con regolarità e gran parte delle mie vacanze le consumo per andare a vedere l’Inter. In tantissime cose che hai scritto vedo anche un po’ me ed è stato bellissimo leggere delle tue emozioni che vivi per la nostra beneamata. Non ti conosco personalmente, ma mi sei molto simpatico. Onore a te!

Saluti e forza Inter! :ciao
 
Ho qualche "primavera" alle spalle, ho iniziato ad andare a San Siro quando avevo 4 anni e mezzo con i miei, che dalla culla mi hanno allevato a pane e Inter.

Quella di domenica sera col Palermo è stata la mia partita n° 909 vista "live" allo stadio (ebbene sì, nei primi anni con l'aiuto di mio padre ho tenuto nota, su carta, delle partite che vedevo allo stadio e successivamente, con l'arrivo dei pc, ho trasferito tutto su un file excel che aggiorno sistematicamente).

L'Inter è una parte fondamentale della mia vita. Per lei ho pianto e ho riso, ho imprecato e ho esultato, ho passato giornate e settimane pessime incazzato, deluso, abbacchiato, così come ho vissuto periodi esaltanti, viaggiando ad un metro da terra qualsiasi cosa di extra-calcistico accadesse nelle mie giornate.

Ho l'abbonamento in campionato, non in curva, ma in curva e con la curva ho fatto quasi tutte tutte le trasferte e ho visto spesso in casa le gare di coppa.

I miei, quando si conobbero e si fidanzarono, scoprirono di essere entrambi tifosi interisti, ed il primo anno fecero 4 abbonamenti, due all'Inter e due al Milan per tifargli contro, sostenendo le squadre che di volta volta incontravano i rossoneri.

Per l'Inter ho litigato, ho fatto quasi 150 trasferte, oltre 100 in Italia e una trentina in Europa, ho perso giornate di lavoro, ho spostato riunioni, ho fatto orari o viaggi allucinanti, sono andato a San Siro un paio di volte con oltre 39 di febbre.

I miei non ci sono più, ma l'amore per la mia squadra e per i colori nerazzurri si sono addirittura moltiplicati e non finirò mai di ringraziarli per avermi trasmesso questa "malattia". La sera stessa che mia madre morì all'improvviso, pur completamente stravolto e disperato, chiamai il mio più caro amico, un "fratello" interista e gli chiesi di accompagnarmi allo stadio per vedere Inter-Newcastle, partita che avrei dovuto vedere con mia madre, alla quale volli sentirmi vicino, immaginandola a guardarmi da lassù, al 4° anello...

Questo per dire che il tifo può davvero entrare a far parte della nostra vita così profondamente da condizionarla in modo inequivocabile.

Io considero tifoso dell'Inter chiunque viva il tifo in un modo simile, considerando la nostra squadra e i nostri colori come una priorità. Se poi abita vicino a Milano o nelle vicinanze o, pur abitando lontano ha la possibilità sia economica che logistica di seguire la squadra meglio. Ma se non ha, pur facendo sacrifici, la possibilità economica di permettersi biglietti/abbonamenti o viaggi e trasferte non lo considero meno tifoso di me che vado allo stadio. Immagino che soffrirà anche lui, magari quanto me.

Diverso il discorso per quelli che si professano tifosi e poi, pur potendo, allo stadio ci vanno solo una volta all'anno in tribuna rossa o nei box, invitati dagli sponsor, solo se si mangia e non d'inverno perché fa freddo. E magari nei vari forum parlano di giocatori o di quello che dovrebbe fare o non fare la curva, senza conoscere nemmeno una delle dinamiche che governano il tifo allo stadio e l'umore che si respira a San Siro o alla Pinetina.

Ecco, per me i veri tifosi, che vadano o meno allo stadio, sono quelli del primo gruppo. I secondi, che preferiscono un happy hour con una bella gnocca a una partita dell'Inter, possono per quanto mi riguarda andare a vedere Milan o Juve. Non sentirò mai la loro mancanza.

Grazie per questo post, davvero!
 

Malko

Esordiente
Ciao fratello nerazzurro. Da tanto tempo che non leggevo più un post così commovente, grazie mille!

Un po’ mi consola il fatto, che non sono l’unico pazzo che si nota tutte le partite viste dall’Inter allo stadio. Sono residente in Svizzera tedesca, da giovane ero studente e non avevo le possibilità economiche per venire spesso allo stadio. Giovedì contro il Celtic sarà la mia 129 partita allo stadio, che in confronto alle tue 909 presenze è ridicolo.

Adesso seguo l’Inter con regolarità e gran parte delle mie vacanze le consumo per andare a vedere l’Inter. In tantissime cose che hai scritto vedo anche un po’ me ed è stato bellissimo leggere delle tue emozioni che vivi per la nostra beneamata. Non ti conosco personalmente, ma mi sei molto simpatico. Onore a te!

Saluti e forza Inter! :ciao


Grazie a te, fratello interista, per le belle parole che hai speso.

129 o 909 poco importa. La classifica che conta è quella dell'intensità e di come si partecipa ad una partita, dal fatto che io non riesca a mangiare prima per la tensione (dimmi te) e da come si viva il tutto allo stadio, sostenendo la squadra, tifando davvero. Certe volte ho la sensazione che se gli altri 60.000 presenti facessero il casino che faccio io, gli avversari dovrebbero mettersi i tappi di cera nelle orecchie... :)

Ho avuto un esempio nella trasferta di Gelsenkirchen con lo Schalke, quando andai a vedere la finale di andata della Uefa che poi purtroppo perdemmo ai rigori a San Siro. Si giocava ancora nel loro vecchio stadio, non l'attuale Veltins Arena per intenderci, che conteneva circa 65.000 posti. Beh, io l'Europa l'ho girata tutta, ma difficilmente ricordo un tifo e un'intensità come percepii quella sera in Germania (e infatti, per chi lo ricorda, questi si presentarono circa in ventimila a San Siro anche per la partita di ritorno, facendo un tifo d'altri tempi).

Mi fa piacere che il mio post ti abbia emozionato.

Da ciò che scrivi, concordo, vivi l'Inter esattamente come me.

Un abbraccio.
 
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