Hector Raul Cuper

Hector Raul Cuper

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Con l'Inter non ha vinto alcun trofeo. Ma il suo nome è ancora nel cuore dei tifosi nerazzurri. E l'affetto è reciproco. Hector Cuper si racconta ai microfoni di TuttoMercatoWeb e parla del momento nerazzurro e non solo.

Cuper, lei e l'Italia: quali sono i ricordi positivi e negativi?
"Positivi tanti, quasi tutti. Tranne quel 5 maggio 2002.
Al di là del fatto che non abbiamo vinto il campionato e abbiamo perso lo scudetto, ho ricevuto grande affetto da parte di tutti. Sapevo che Moratti e la gente voleva vincere il campionato, ma i tempi non erano quelli giusti. Ma abbiamo fatto un buon lavoro. Poi, come sempre, nel calcio bisogna raggiungere gli obiettivi. I miei anni all'Inter li porterò sempre nel cuore, ho una grande stima per club e tifosi. L'aspetto negativo della mia carriera in Italia è rappresentato dal Parma, dove ci sono stati tanti problemi e c'era poco tempo".

Quanto le manca il campionato italiano?
"Tantissimo. E non è una frase fatta. Il campionato italiano tatticamente è bellissimo, tutte le squadre lavorano tanto dal punto di vista tattico e strategico e questa cosa mi piace tanto. Il calcio non è solo tecnica, non fanno tutto i calciatori. Chissà, magari tornerò ad allenare in Italia. Vedremo".

L'Inter è in difficoltà.
"È normale. L'Inter ha vinto tutto e quando vinci tanto società, allenatore e squadra si rilassano un po'. I nerazzurri hanno sofferto tanto per vincere qualcosa di importante e poi con l'arrivo di Mancini e Mourinho hanno dominato. Nessuno deve preoccuparsi, è tutto normale.
Il prossimo anno l'Inter tornerà ad essere la solita squadra imbattibile, perché ha tanti giocatori bravi. Normalmente il periodo di relax dura un anno".

Chi è l'argentino più bravo tra quelli che giocano in Italia?
"Assolutamente Pastore del Palermo. Deve ancora migliorare ed è al 70% delle sue potenzialità, gli manca ancora quel 30% che gli consenta di diventare un grande giocatore. Ma direi che è lui il miglior argentino del campionato italiano. Ancora non ha dato tutto e quindi nei prossimi anni darà tantissimo alla sua squadra e al torneo italiano. Lo consiglio all'Inter, ma lui deve sapere che un calciatore per giocare in nerazzurro deve avere una grande personalità e probabilmente ce l'ha. È un calciatore da Inter".

In Argentina si parla molto di Erik Lamela.
"Se ne parla bene. Ma in questo senso aspetterei un po' prima di giudicare. Lamela ha delle qualità, ma a volte un calciatore fa bene un anno e poi la stagione successiva non si ripete. Aspettiamo prima di giudicare Lamela".

Ed infine Cuper rivolge un messaggio spontaneo ai tifosi dell'Inter. "Voglio dire che loro sono sempre dentro il mio cuore, hanno sempre aiutato la squadra e sono un pubblico che non abbandona mai i ragazzi aspettando l'ultimo minuto della partita. E questa è una cosa straordinaria. Mando un grande abbraccio ai sostenitori nerazzurri
 
Sempre rispetto per Hector, un'uomo che prese in mano una squadra sgangherata reduce dalla "cura" Tardelli e in 2 anni la portò ai vertici in Italia e in Europa. Grande Hombre Vertical :giusto
 
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