Il 3-5-2 :un modulo defunto?

Sebastiano Esposto

Fuoriclasse
Siccome continua la discussione tra detrattori e ammiratori del 3-5-2, mi permetto di postare uno spunto.


"Non c'è alcuna ragione di avere 3 difensori per marcare un unico centravanti".
Miroslav Djukic, ex allenatore Partizan Belgrado


"Sono in molti coloro che sembrano vedere il progressivo abbandono della difesa a tre come conseguenza del tentativo di inserire in squadra dei giocatori di talento rafforzando il centrocampo. C'é, ovviamente una palese ironia in tutto ciò, visto che il modulo di gioco di Carlos Blando nella sua Argentina del 1986 rese popolare sia la difesa a tre sia la presenza del numero 10 come seconda punta. Lo schema di gioco di Bilardo presupponeva due marcatori che si occupavano dei due centravanti della squadra avversaria, con un libero a spazzare via la palla dietro di loro. Nel caso in cui c'era un solo centravanti da marcare, però, i giocatori liberi diventano due, creando così inferiorità numerica in un'altra zona del campo.

Nelsinho Baptista, l'esperto allenatore brasiliano che assunse la guida tecnica del Corinthians nel 2007, ha sviluppato dei programmi per esplorare i punti deboli di un sistema di gioco quando viene contrapposto ad un altro.

Immaginiamo che la Squadra X giochi con un 3-5-2 contro la Squadra O con un 4-3-3. Quindi, la Squadra X deve destinare gli esterni al compito di fronteggiare le ali della Squadra O.
Ciò significa che la Squadra X utilizza cinque uomini per fronteggiare 3 attaccanti.

A centrocampo la Squadra X ha tre centrocampisti centrali contro tre avversari, così il tipico vantaggio del 3-5-2 contro il 4-4-2 viene perso. Poi, nel fronte d'attacco ci saranno due attaccanti contro quattro difensori, ma i difensori liberi sono i terzini. Uno di loro può spingersi in avanti, diciamo fino a centrocampo, per creare una superiorità numerica, mentre dietro rimangono tre difensori contro due attaccanti.
Perciò la Squadra O può dominare a livello di possesso di palla ed avere pure una maggiore ampiezza di gioco.

Uno dei difensori centrali della Squadra X può avanzare fino a centrocampo, il problema é che poi la Squadra X si ritroverebbe con quattro centrocampisti centrali, continuando tra l'altro a non avere ampiezza. "

Volevo anche mettere l'immagine della lavagnetta tattica ma pesa troppo:rolleyes:
 
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Giuse1979

Vice capitano
nel 352 vs 433 credo, non sono un esperto di tattica, che i 3 diffensori dovrebbero contrastare i 3 attaccanti i due esterni i terzini i 3 centrocampisti i 3 avversari e i 2 attaccanti si troverebbero i 2 centrali avversari ad opporsi,sempre 11 vs 11 si gioca...la differenza sostanziale che vedo è che nel 433 si hanno più uomini offensivi puri che nel 352 (3 vs 2), mentre sulle fasce col 433 ti puoi permettere 3 terzini puri, nel 352 devi trovare giocatori abili in entrambe le fasi, il che è molto più difficile.
Per questo io personalmente non amo il 352, come il 4231, non per la disposizione in campo (come dicevo prima, sono sempre 11 giocatori), ma perché presuppone il riuscire ad avere uomini che siano abili in molteplici compiti, cosa molto rara.
 

Sebastiano Esposto

Fuoriclasse
Io l'ho detto. Il modo di giocare di riferimento deve essere il 4-3-3 del Liverpool di Klopp. Il miglior calcio del pianeta attualmente. L'Inter deve arrivare a giocare a quel livello.
 
il 3 5 2 funziona solo se tutti i "5" funzionano perfettamente. gli esterni devono essere super (tipo cafu e r.carlos) e i due interni devono fare il doppio ruolo avanti indietro.

a mio parere, con gli uomini giusti, il "rombo" è ancora un bel modulo. ma anche qui i due terzini devono essere forti.
 
Tutte balle.

La questione di fondo, al di là di ogni ragionamento tattico, è che i moduli da soli non significano nulla. La differenza viene marcata dall'intensità e dalla pressione con cui gli interpreti giocano. Intensità e pressione sono due parametri che noi, meri osservatori esterni, non possiamo giudicare, perché non conosciamo le effettive condizioni fisiche e atletiche dei giocatori. A me personalmente sale il nervoso quando sento luoghi comuni per cui "in Europa a 3 non si vince mai" oppure "la difesa a 3 è una roba antidiluviana" perché sono solo clichés non suffragati dai fatti. La differenza, per vincere, viene fatta dagli interpreti.

Una squadra di calcio è come un'orchestra o un cast cinematografico/teatrale: il risultato sarà sempre diverso a seconda di scelte programmatiche (4-4-2? 3-5-2? 3-4-3? horror? giallo? thriller? biopic? Mozart? Beethoven? Celentano? Shakespeare? Eduardo De Filippo?), interpreti (calciatori, musicisti, cantanti, attori, direttori d'orchestra, registi, sceneggiatori, allenatori, scenografi, preparatori atletici, dirigenti), ambizioni (lotta Champions? lotta salvezza? lotta scudetto? premi Oscar? promozione in Serie C? film indipendente? film alla Bruno Mattei? blockbuster per battere cassa? Sanremo? sagra di paese? Grammy Award? Premio Ubu? Premio Pirandello?). E saper conciliare coerentemente questi fattori, in base soprattutto al budget che si ha a disposizione, è la cosa più difficile in assoluto.

Il concetto di "vittoria", nel mondo del calcio (nel mondo dell'arte in generale), va infatti calibrato in base a tanti parametri: vittoria è portare la propria squadra a fare il massimo possibile in base al materiale a disposizione e agli obiettivi preposti dalla società. Spesso noi tifosi siamo i primi a dimenticarcelo, facendo una stupida semplificazione: l'allenatore o è un incapace in grado di far giocar male anche i fuoriclasse oppure è un mago capace di portare il Frosinone in Champions League

Per questo, non ha alcun senso dire che un modulo sia più efficace di un altro: è una balla. Dipende dall'allenatore, dai giocatori, dall'approccio alla gara, dalla preparazione atletica, dalla condizione psicologica, dalla coesione di gruppo, dal fattore casa/ospiti non necessariamente vantaggioso (perché Dalbert alla Fiorentina è discreto mentre da noi era disastroso? i grandi palcoscenici non sono per tutti: vale nel calcio, nella musica, nel cinema. Ognuno trova la propria dimensione).

I moduli, da soli, non significano nulla. Non esiste un modulo perfetto e un modulo antiquato, un genere cinematografico moderno e un genere antiquato, una musica "antica" e una musica moderna. Esiste l'interpretazione.
 
Aggiungo che non stiamo parlando di Subbuteo né di calcio Balilla, qualsiasi modo si scelga di adottare difficilmente si avranno posizioni fisse dei calciatori in campo e soprattutto è palese che le squadre si schierano in un certo modo a seconda del possesso (o meno) di palla, dell'avversario, del risultato, ecc. , per cui i moduli sono soltanto riferimenti basici poi all'atto pratico le cose vanno diversamente.
Io - non mi stanco mai di dirlo - personalmente sono contrario alla difesa a tre, anche nel caso di un 3-4-3, perché avere un uomo soltanto per ogni fascia è limitante per diversi motivi, a mio avviso. Ma ogni modulo può essere valido a seconda dell'interpretazione che ne danno i calciatori, laddove per "interpretazione" si intende in senso fisico (corsa) ed anche in senso mentale (tattico). Per questo tutte le analisi che sono state fatte circa i vantaggi e gli svantaggi dei vari moduli lasciano il tempo che trovano.
 
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