INTER - Milan 2-1 [Coppa Italia]

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HANDANOVIC 6 - Osserva il primo tiro di Leao sfilare a lato della porta, poi rischia su Ibrahimovic con la palla tra i piedi e vede il primo vero tentativo dello svedese baciare il palo prima di spegnersi in rete. Da lì in poi è ordinaria amministrazione.

SKRINIAR 6,5 - Deve ripiegare spesso e volentieri per garantire il raddoppio di marcatura su Leao o gli inserimenti di Theo Hernandez. Del terzetto difensivo è quello che, anche per caratteristiche, si propone di meno in avanti, fino a quando l'Inter non si ritrova in superiorità numerica.

DE VRIJ 6,5 - Ibrahimovic è un avversario scomodo e ingombrante, tenuto in ombra fino alla zampata dell'1-0. Difende la posizione con mestiere e prova come di consueto a limitare i danni.

KOLAROV 5,5 - Torna in campo da titolare dopo diverse settimane con l'imperativo di dimenticare definitivamente il disastroso derby d'andata, ma la missione fallisce dopo mezzora di gioco: temporeggia troppo sul primo controllo di Ibrahimovic, che poi chiude il destro e fulmina Handanovic. Prova a raddrizzare la prestazione con i tentativi da fermo e causando l'espulsione dello svedese. DAL 92' YOUNG SV

DARMIAN 5,5
- Capisce che non sarà una serata facile sin dai primi minuti, quando sulla sua corsia è chiamato a controllare la potenza di Hernandez e l'imprevedibilità di Leao. Prova a rispondere alle difficoltà attaccando alto, ma il Milan trova terreno fertile principalmente nella sua zona. DAL 45' HAKIMI 6,5 - Conte lo butta nella mischia per cambiare i giri del motore di destra, lui risponde subito con il bel cross per Sanchez. Crea apprensione a Theo Hernandez costringendolo a limitare le sgroppate in avanti e arrivando anche alla conclusione.

BARELLA 7 - Nel gioco delle coppie se la deve vedere con il più fisico Kessie, ma l'intelligenza tattica e la reattività nel breve sono dalla sua parte. Prende colpi ma assicura dinamismo e quantità, accompagnando costantemente l'azione in entrambe le fasi. Sua la sterzata che porta al rigore trasformato da Lukaku.

BROZOVIC 6,5 - Per Conte è uno degli insostituibili. Nonostante il disturbo di Brahim Diaz non rinuncia all'impostazione, applicandosi con generosità anche in ripiegamento. Va vicinissimo all'eurogol con un elegante destro al volo. DALL'87' ERIKSEN 7,5 - È il man of the match. E si guadagna il titolo in pochi minuti, offrendo un assaggio della sua classe in mondovisione: suo il perfetto calcio di punizione che decide la partita e spedisce l'Inter in semifinale. Carpe diem.

VIDAL 6 - In avvio di gara fatica a trovare la posizione giusta, beccandosi anche qualche strigliata da Conte. Contribuisce comunque a recuperare palloni sporchi in mezzo al campo con il solito spirito guerriero, mettendosi in prima linea nello scontro tra Ibrahimovic e Lukaku.

PERISIC 5 - È uno dei cambi di formazione scelti da Conte. Nella serata di coppa deve vedersela con Dalot e Saelemakers: dopo i primi minuti di studio, riesce ad attaccare la profondità arrivando al cross in area o al tiro in porta. Non sempre, però, indovina il tempo della giocata e lascia spazio al Toro. DAL 67' LAUTARO 6 - Ringhia sui centrali di Pioli e fornisce un appoggio su cui contare all'amico Romelu, in una serata emotivamente particolare. Aumenta il peso specifico dell'attacco nerazzurro e prova a cercare la giocata spacca-partita, ma a ridosso del 90' si fa chiudere la strada da Tatarusanu.

SANCHEZ 6,5 - Ha la grande chance nella notte della stracittadina milanese. Intraprendente e sgusciante nello stretto, gravita qualche metro dietro Lukaku facendo da collante tra centrocampo e attacco dando sempre l'impressione di poter creare qualcosa di pericoloso. Si muove con senso logico e sfiora anche il gol.

LUKAKU 7 - È il riferimento offensivo costretto a fare a sportellate con Romagnoli e quando riesce a girarsi impegna e spaventa più volte Tatarusanu. Innervosito dal solito Ibra, perde la testa come mai gli è successo in carriera e mentre il collega svedese lascia i compagni in dieci, lui torna in campo e rimette in piedi la gara dal dischetto.

ALL. CONTE 7 - Opta per un turnover moderato, cambiando un terzo della difesa, gli esterni e un attaccante rispetto all'undici ideale visto nelle ultime uscite. Va sotto nei primi 45' e cambia veste all'out di destra con l'ingresso di Hakimi nel tentativo di riprendere in mano la gara, poi cambia modulo inserendo anche Lautaro e Eriksen: alla fine è proprio il danese a regalrgli l'accesso in semifinale. Che sia la volta del rilancio?
voti ridicoli
 

Juveladrona2017

Campione
  Bannato
Non ho visto quella con la Rube ma oggi e con l'Atalanta non hanno letteralmente visto boccia, golletto di Ibrahimovic a parte (che con noi si esalta sempre). Con le piccole e le medie gliela risolve sempre il rigorello, se finiscono quelli finisce pure il marabilan di marapadrebbioli
Pure con la Rubbe non hanno combinato un *****, facendo pure un gol partito da un fallo netto.
 
Comunque oggi abbiamo avuto l'ennesima conferma di quanto sia importante riuscire a segnare sui calci piazzati quando si affrontano avversari barricati in area, che siano punizioni dal limite o calci d'angolo. E per battere bene entrambi ci vogliono piedi buoni. Infatti normalmente non segniamo mai in queste situazioni. L'unico con i piedi buoni buoni è Eriksen. Kolarov sembra il fantasma di se stesso. Fino all'anno scorso i piazzati li sapeva fare ancora bene, ora nemmeno più quelli.
 
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