http://www.interfans.org/82341-cord...rande-giustizia-juve-vinse-non-sportivamente/
L’ex difensore nerazzurro Ivan Ramiro Cordoba ospite negli studi di Tiki Taka ha replicato agli attacchi di Mughini sullo scudetto del 2006 affidato dalla giustizia sportiva: “Assolutamente quello scudetto a tavolino lo sento mio perché siamo arrivati al terzo posto nel modo più onesto possibile. Per me conta solo quello che dice la giustizia. Quello scudetto è a casa mia bello e me lo tengo stretto. Quell’anno ho lottato come tutti per arrivare al terzo posto, poi è stato assegnato a noi dalla giustizia. Il problema di oggi è che si dimenticano i fatti. Tanto di cappello per questa Juve, per i giocatori che in un momento difficile hanno ribaltato la situazione che era diventata difficile. Godetevi questi 5 scudetti che vi siete meritati, e basta”.
Commento anche sulla differenza dei meriti di Conte e Allegri sulle vittorie della Juve: “Conte e Allegri? Ognuno di loro ha i propri meriti. Il primo è partito da zero costruendo, mentre il secondo ha svolto un compito non facile dopo anni che la squadra da vittorie. Allenatore dei miei sogni? Mancini, con lui mi sono trovato molto bene”.
Situazione di Totti alla Roma: “Deve giocare, fossi in Pallotta rinnoverei il suo contratto, senza dubbio”.
Leader dell’ Inter del Triplete: “Sinceramente ho difficoltà a definire un leader. Ognuno di quei 11-15 giocatori ha rappresentato tanto”.
Si parla di Thohir e di Massimo Moratti: “Con Thohir ho parlato poco. Penso che lui deve avere un interlocutore che capisca di calcio per fargli capire l’Italia. In questi due anni non so se ha avuto la persona giusta che gli poteva dare questo. Moratti sempre figura centrale? Moratti c’è sempre nell’ambiente ma si capisce che è un po’ staccato. Ovviamente lui per come è fatto non vuole fare ombra. Ogni volta che lui parla viene ascoltato, le sue parole sono di una persona saggia che conosce bene l’Inter e il tifoso, per questo poche volte si pronuncia”.
Sulla stagione di Jovetic e sulla permanenza in nerazzurro: “E’ difficile parlare se non si conosce da dentro la situazione. Se guardi tutta la stagione si deve vedere perché doveva giocare e non ha giocato, un motivo ci sarà. La sua qualità e la fantasia sono importanti però ci sono cose dietro che noi non sappiamo. Queste sono i motivi per cui non ha giocato, questa valutazione la può fare l’allenatore che sa bene se tenere o meno un giocatore”.
Sull’addio al calcio e sulla possibilità di continuare a giocare: “Se avessi potuto giocare ancora sarei rimasto in campo ma il ginocchio ha detto di no. Battaglia più dura? Da piccolo quando si viveva in situazione difficili, quando i genitori hanno difficoltà a fare la spesa. Lì ti scattano delle motivazioni enormi che di fanno fare tutto il possibile. Addio al calcio al Meazza? Si, momento commovente, molto. Non me l’aspettavo, a Zanetti dissi di pensare alla partita e al risultato, io volevo solo esserci anche in panchina. Lì invece si preparò tutto questo, lui fece fare le magliette per tutti prima del riscaldamento. Parlai con il presidente, organizzò tutto, fu un regalo bellissimo che non mi sarei mai immaginato”.
Giocatore a cui è rimasto legato: “Baggio per me è stato speciale, l’ho avuto per pochi mesi però mi ha insegnato tantissimo”.
Chiusura sulla Champions: “Chi vince? Difficile dirlo ma tifo per il Cholo. Se viene all’Inter? Spero di si…”.