Julio Cesar

stamattina in macchina piangevo ancora
l'ultima volta che ho pianto per un giocatore è stata quest'anno durante inter catania...si, ho pianto di gioia quando è stato sostituito cambiasso
scherzi a parte.....sempre nel nostro cuore!
 
E’ stato uno dei momenti più commoventi della storia recente, quello dell’addio di Julio Cesar al Meazza.
Entra in campo dopo l’allenamento degli ormai ex compagni di squadra, accompagnato dai due figli ed ha già gli occhi lucidi per l’emozione. Segue l’abbraccio alla squadra e poi riceve l’abbraccio simbolico del pubblico che gli riserva una standing ovation e cori tutti per lui.
Dopo un pianto a stento trattenuto, Julio Cesar legge la lettera dedicata alla società, alla squadra e ai tifosi: “Ringrazio il presidente per avermi dato la possibilità di venire allo stadio per un’ultima volta. Grazie per quanto fatto in sei anni, ho preparato una lettera per voi, cercherò di non piangere… Sette anni fa è arrivato a Milano un ragazzo semplice e sconosciuto al calcio europeo, però ha raggiunto i suoi obiettivi: diventare un portiere rispettato e vincente. Con tanto entusiasmo sono stato accolto ed è iniziata la mia avventura. La prima volta che ho indossato la maglia dell’Inter ho capito quanti tifosi appassionati aveva e che potevo realizzare i miei sogni. Ho lavorato duro e quando ho giocato la prima da titolare sono rimasto sorpreso ma contento della fiducia di mister Mancini. Da allora i sogni sono cominciati a diventare realtà, subito lo scudetto. A tavolino? Può darsi ma me lo tengo stretto, non siamo stati noi ad aver sbagliato… negli anni successivi non ci siamo più fermati: Supercoppe, Coppe italia, Scudetti, la squadra voleva sempre di più per se stessa e per il presidente. Giorno dopo giorno abbiamo iniziato a costruire una storia che rimarrà sempre nella mia memoria. Insieme ai miei compagni abbiamo fatto una cosa unica per tutti: la famosa tripletta. Dopo 45 anni l’Inter ha vinto la Champions, e quel ragazzo semplice e sconosciuto ha realizzato tutti i propri sogni, grazie a quella famiglia che si chiama Inter. Grazie al presidente, ai compagni e a tutti voi, al vostro affetto, vi porterò sempre nel mio cuore”.

Questo è il calcio sano, che unisce tutti i tifosi, al di là delle rivalità e dei colori. Il calcio che emoziona, che fa piangere, che ha come base l’affetto e la gratitudine reciproca e va oltre i bilanci e il denaro. Ogni interista non può che essere orgoglioso di aver condiviso per 7 anni insieme a un giocatore come Julio Cesar, gioie e vittorie che rimarranno scolpite nella mente e nei cuori di chiunque.
Buona fortuna Acchiappasogni!
 
Ieri sera Julio Cesar, dal centro del campo e sotto la pioggia, ha letto una commovente lettera scritta di suo pugno per salutare il popolo nerazzurro. Ecco il testo integrale del messaggio:

Sette anni fa è arrivato a Milano un ragazzo semplice e sconosciuto al calcio Europeo però con tanta voglia e fame di raggiungere i propri obiettivi: diventare un portiere rispettato e soprattutto vincente.Sono arrivato in una famiglia che mi ha accolto con tanto entusiasmo e quindi è cominciata la mia avventura

La prima volta che ho indossato la maglia dell'Inter, ho capito subito che la squadra aveva tanti tifosi appassionati e che era la squadra perfetta per poter realizzare tutto quello che sognavo da bambino. Ho lavorato duro, giorno dopo giorno e quando sono stato schierato la prima volta come titolare, sono rimasto molto sorpreso ,ma anche consapevole di aver conquistato la fiducia del Mister Roberto Mancini.

Da quel giorno in poi il sogno comincia a diventare realtà, da subito uno scudetto………a tavolino? Può darsi…….. comunque lo tengo molto stretto…….dopo tutto, non siamo stati noi ad avere sbagliato

Poco male……..negli anni successivi non ci siamo più fermati. Arrivano super coppe, coppe Italia il secondo scudetto e poi il terzo ……mamma mia che bello…… .

Siamo diventati così forti che sognavamo ancora più in alto, la squadra voleva di più per se stessa e per il suo Presidente , sapevamo perfettamente cosa mancava, e giorno dopo giorno abbiamo iniziato insieme a Mourinho a costruire una storia che rimarrà per sempre nella mia memoria e nel mio cuore: dopo il quarto scudetto di fila ,io insieme ai miei compagni abbiamo fatto una cosa unica per noi stessi, per l'Inter e per i tifosi: LA FAMOSA TRIPLETA terza coppa Italia, il quinto scudetto e il trofeo che mancava……..dopo 45 anni l'Inter vince la Champions League.

E chi era il Portiere? Quel ragazzo semplice e sconosciuto al calcio europeo, quel ragazzo che finalmente ha potuto realizzare i propri sogni grazie ad una grande famiglia che si chiama Inter. Questa grande famiglia non è solo composta dai miei compagni e dal presidente ma anche da tutti voi che questa sera voglio ringraziare con tutto il mio cuore, per il vostro calore, per avere condiviso con me tutte queste gioie.

Vi amo e vi amerò sempre, vi porterò sempre nel mio cuore ovunque io andrò.

Ancora grazie a tutti gli allenatori e staff con cui ho lavorato in questi meravigliosi sette anni, grazie alla redazione di Inter channel, grazie a Fausto Sala a Monica Volpi a Marco Branca e soprattutto al Presidente Massimo Moratti

Vado da un'altra parte però con la sensazione di avere compiuto bene il mio dovere. Grazie Milano.

IL VOSTRO ACCHIAPPASOGNI JC


fc internews
 
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