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Juventus, nel mirino degli investigatori plusvalenze per 282 milioni. Faro anche sui rapporti con Ronaldo​



Plusvalenze per complessivi 282 milioni di euro in tre anni. È la cifra che la procura di Torino contesta alla società Juventus spa nell'inchiesta sulle operazioni di calciomercato che ieri sera ha portato anche a un blitz della guardia di finanza nelle sedi di Torino e di Milano. I sei indagati, il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente del consiglio di amministrazione Pavel Nedved, l'ex chief football officer Fabio Paratici (oggi al Tottenham), i dirigenti Stefano Cerrato, Marco Re (oggi non più in società) e Stefano Bertola, "si sono assicurati ingiusto profitto nei bilanci, nelle comunicazioni dirette ai soci esponendo consapevolmente fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica patrimoniale della società" si legge nel decreto di perquisizione firmato dai pm Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dall'aggiunto Marco Gianoglio. In particolare, "attraverso proventi da gestione dei diritti dei calciatori e con plusvalenze da cessione dei diritti degli stessi mettevano in atto operazioni di scambio di tesserati connotate da valori fraudolentemente maggiorati, così da generare un ricavo di natura meramente contabile e in ultima istanza fittizia pervenendo a perdite di esercizio ben minori di quelle reali". Questo negli anni, 2019, 2020, 2021. Ci sono accertamenti anche sui rapporti economici con Cristiano Ronaldo, che non risulta indagato. I militari però hanno ricevuto dai magistrati l'incarico di cercare "documenti e scritture private" relative al contratto e alle retribuzioni arretrate.


"Sono emersi in più casi riferimenti alla gestione Paratici - scrivono gli investigatori negli atti dell'inchiesta - artefice della pianificazione preventiva delle plusvalenze". E ci sono intercettazioni di questo tenore: "Hanno chiesto di fa' le plusvalenze", "che almeno Fabio doveva fa' le plusvalenze e facevi le plusvalenze". Andrea Agnelli, secondo la tesi dei pm, sarebbe stato "consapevole" della condotta attuata dall'ex manager bianconero e delle conseguenze "estremamente negative sotto il profilo finanziario, non certo derivanti solo dal contesto pandemico in atto". Tanto da dire al telefono: "Si, ma non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene".

Negli anni 2019, 2020 e 2021 "la Juventus spa ha contabilizzato plusvalenze per complessivi 322 milioni di euro" sostengono dunque gli inquirenti. "L'analisi delle singole transizioni ha consentito di evidenziare la ricorrenza di manifesti profili di anomalia". Nello specifico, a finire nel mirino degli investigatori sono 131,5 milioni sul bilancio 2019, 119,7 milioni sui conti 2020 e 30,8 sull'ultimo libro contabile chiuso lo scorso 30 giugno. Per un totale di 282 milioni.
Alcuni dei casi sotto la lente dei pm - "a mero titolo di esempio" - riguardano l'acquisto del giocatore Marley Aké per 8 milioni di euro, con contestuale cessione all'Olympique Marsiglia del calciatore Franco Tongya per la stessa cifra.
Diverse altre operazioni di cessione sono finite nel fascicolo d'inchiesta, soprattutto di giocatori dell'under 23 "con corrispettivo fuori range". Sin dai primi accertamenti "sono emersi indizi precisi e concordanti per ritenere che i valori sottesi ai trasferimenti in questione non siano stati oggetto di una fisiologica trattativa di mercato ma che si sia di fronte a operazioni sganciate dai valori reali di mercato, preordinate e attestanti ricavi fittizi". Da questo, aggiungono gli inquirenti, ne sono conseguite "evidenti ricadute in tema di bilancio e di rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società".
 

fluke81

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le plusvalenze sono state fatte da tutti, il loro problema è che come quelli che si sentono intoccabili non capiscono quando si devono fermare

per dire, la nostra roba peggiore fu Pinamonti al genoa venduto un anno e ripreso l'anno dopo, e parliamo di poco piu di 18 mil, loro sono andati a piazzare pjanic a 70 mil
 
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