Comunque i ristoratori e i commercianti sono i ricconi di ieri
Dove erano quando chiudeva Porto Marghera, quando venivano annientanti per sempre i diritti dei lavoratori Fiat e altre cosucce così ?
Siamo un paese di individualisti del cazzo
Lo voglio essere anch’io per una volta
La mia solidarietà ai pari grado di estrazione sociale che comunque non hanno perso niente da questa crisi avendo già niente di proprietà
non solo, se una volta le proteste e le conquiste sindacali erano per il bene di tutti, ora si sta in piena guerra tra poveri, con l'aggravante che invece che chiedere di unire, si "gode"nel chiedere la distruzione di diritti altrui, nel peggior mal comune mezzo gaudio. no perchè tu c'hai lo stipendio, perchè quello c'ha la detrazione, perchè quello va prima in pensione...come se poi l'evasione (enorme) in italia ad esempio la fanno i dipendenti,come quelli che citi tu.dentisti che dichiarano 17000 euro l'anno parrucchieri 15000...fra poco manco un part time..gente nullatenente con borsa di studio per reddito 0 andava all'università in FERRARI, sconosciuti al fisco. Contro questi nessuno protesta mai?meglio prendersela col vicino che fa un ora in meno di lavoro o che non lavora la domenica. easy
di sto soggetto nessuno se n'è mai accorto?25 milioni di euro 1 solo cristiano..
BERGAMO - Lo ha tradito la vanità:
era ufficialmente nullatenente e non pagava un euro di tasse,
ma girava per il paese al volante di una Ferrari 612 Scaglietti o, a seconda dei capricci, di una Lamborghini Murcielago. I finanzieri, vedendolo alla guida delle fuoriserie, hanno pensato bene di compiere qualche verifica e lo hanno scoperto evasore per 35 milioni. E.B., di Lovere (Bg), ufficialmente nullatenente, era invece a capo di una serie di società che gestiva in prima persona, anche se erano intestate a prestanome. Non solo: l'uomo faceva evadere il fisco anche ad alcune società lombarde e piemontesi, emettendo nei loro confronti fatture per finte vendite di prodotti informatici e materiali ferrosi. I documenti falsi erano intestati ad una società di cui era dapprima amministratore la moglie, poi sostituita da un pluripregiudicato napoletano. Le indagini hanno però dimostrato che il reale gestore della società era E.B., con la collaborazione di altre due persone, una di Genova e l'altra di Costa Volpino, nella bergamasca. Tutte le società coinvolte avevano sedi che si sono rivelate fittizie e la contabilità è stata fatta sparire.
L'EVASIONE - Per scoprire tutti gli illeciti i finanzieri hanno dovuto compiere una lunga investigazione con perquisizioni in varie abitazioni e accertamenti bancari a un centinaio di conti correnti intestati o riconducibili all'indagato. Dopo oltre due anni di indagine
si è scoperto che circa 25 milioni di euro di ricavi sono stati sottratti a tassazione, sono state accertate violazioni all'Iva per 7,5 milioni e c'è stata emissione di false fatture per 2,5 milioni. Cinque persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Bergamo per distruzione ed occultamento delle scritture contabili, omesse dichiarazioni e emissione di fatture per operazioni inesistenti