La Serie A dopo l'eliminazione della Nazionale dal Mondiale in Russia. Riflessioni.
Giovedì 16 novembre 2017
Il ritorno del campionato dopo la batosta mondiale
di Fabrizio Bocca
Presto avremo dimenticato e metabolizzato la brutta storia della Nazionale non qualificatasi per i Mondiali. Magari già da oggi o al massimo da domani. Abbiamo un sabato con Roma-Lazio e Napoli-Milan, ce ne abbiamo abbastanza per distrarci e pensare ad altro. Tanto quando vediamo lo scudetto ne restiamo accecati.
Sarà bene sapere però che da oggi il campionato italiano è un po’, anzi forse parecchio, più piccolo. Che tutto diventa minore, lo scudetto sarà lo scudetto di un campionato - un campionatino, uno scudettino - ancor più marginale rispetto a Spagna, Inghilterra, Germania, magari anche al Portogallo, avremo quattro squadre in Champions League ma siamo anche in tempo a riperderla quella squadra in più. Perché il nostro è un calcio che nemmeno va a un Mondiale e dunque i giocatori italiani, almeno quelli, restano a guardare. Pensiamoci un attimo prima di esaltare la grandiosità del Derby di Roma e il fascino di Napoli-Milan. Ricominceremo il campionato proprio con i De Rossi, gli Immobile, i Parolo, gli El Shaarawy, i Florenzi gli Insigne, i Jorginho su cui peserà l’angoscia di quell’eliminazione. La Svezia ci lascia un tarlo dentro, un dubbio che si insinuerà sempre nelle nostre serate allo stadio o con gli amici alla tv. A prescindere da colpe e veleni sarà inevitabile chiedersi se siano davvero grandi giocatori.
Altri occhi,altri giorni.....
Giovedì 16 novembre 2017
Il ritorno del campionato dopo la batosta mondiale
di Fabrizio Bocca
Presto avremo dimenticato e metabolizzato la brutta storia della Nazionale non qualificatasi per i Mondiali. Magari già da oggi o al massimo da domani. Abbiamo un sabato con Roma-Lazio e Napoli-Milan, ce ne abbiamo abbastanza per distrarci e pensare ad altro. Tanto quando vediamo lo scudetto ne restiamo accecati.
Sarà bene sapere però che da oggi il campionato italiano è un po’, anzi forse parecchio, più piccolo. Che tutto diventa minore, lo scudetto sarà lo scudetto di un campionato - un campionatino, uno scudettino - ancor più marginale rispetto a Spagna, Inghilterra, Germania, magari anche al Portogallo, avremo quattro squadre in Champions League ma siamo anche in tempo a riperderla quella squadra in più. Perché il nostro è un calcio che nemmeno va a un Mondiale e dunque i giocatori italiani, almeno quelli, restano a guardare. Pensiamoci un attimo prima di esaltare la grandiosità del Derby di Roma e il fascino di Napoli-Milan. Ricominceremo il campionato proprio con i De Rossi, gli Immobile, i Parolo, gli El Shaarawy, i Florenzi gli Insigne, i Jorginho su cui peserà l’angoscia di quell’eliminazione. La Svezia ci lascia un tarlo dentro, un dubbio che si insinuerà sempre nelle nostre serate allo stadio o con gli amici alla tv. A prescindere da colpe e veleni sarà inevitabile chiedersi se siano davvero grandi giocatori.
Altri occhi,altri giorni.....