Credo che tutto questo dipenda, oltre che da una rosa corta che impedisce di inserire innesti di livello, anche dall'assenza di un leader vero in mezzo al campo che riordini la squadra e la carichi mentalmente per l'assalto finale. Manca un leader d'esperienza che sappia suonare la carica in maniera intelligente senza lasciare praterie dietro, soprattutto contro le avversarie che si mettono a specchio (praticamente tutte quelle che abbiamo affrontato nell'ultimo mese). Per ribaltare le partite nei minuti finali (o comunque per strappare un pareggio), serve personalità e coraggio da vendere. E' fisiologico essere stanchi a pochi sgoccioli dal fischio finale, sono momenti in cui è la forza psicologica a permetterti di andare oltre la stanchezza fisica. Vedere un proprio compagno che dà indicazioni, che resta lucido anche quando manca poco al termine, che fa giocate pulite anche al 90esimo, che incita e incoraggia, può significare tanto e noi un tale leader in mezzo al campo non lo abbiamo. La frenesia, da sola, è esiziale. Forse Godin era stato preso anche per questo scopo, ma credo che sia più impegnato a lavorare su stesso per non fare tragici errori in un sistema difensivo rognoso per lui che a indurre gli altri a fare meglio.