Lautaro Javier Martínez

Spero che abbia le spalle larghe questo ragazzo, già per portare la nostra maglia con onore ci vogliono.

Qui però gli si chiede di diventare simbolo di una nuova Inter dalle rinnovate ambizioni, il nuovo Tizio, il futuro Caio...

Non vorrei che sia troppa pressione per un 22enne alla prima stagione in Europa, in effetti una punta ( o un CC ) di esperienza e carisma al suo fianco il prossimo anno potrebbe sollevarlo da qualche responsabilità.
 
Lautaro Martinez: “Il «cagon» a Spalletti da parte di mio padre? Ho chiamato e gli ho urlato che non avrebbe dovuto farlo, non si sarebbe dovuto permettere. È un essere umano, può sbagliare, è stato calciatore quindi ha capito subito. Cancellò il tweet, ma era tardi, si è scusato in primis con me, che è la cosa importante, poi io chiamai il tecnico per chiedere scusa da parte mia e sua. Abbiamo fatto una riunione a tre: io, Zanetti e Spalletti. Se ho parlato con Mauro dopo il caso della fascia? Certo, a lungo. Gli ho sempre ribadito quanto fosse importante per la squadra, però gli ho anche detto che i problemi che c’erano tra i dirigenti e la sua moglie e agente andavano risolti direttamente da loro. E che noi come squadra non dovevamo essere coinvolti, non eravamo parti in causa, eravamo ai margini. Siamo coscienti che lottiamo per un solo posto: fuori ci troviamo bene insieme, in allenamento poi ognuno fa il suo. Un gol in Inter-Juve o in Coppa America? No, non scelgo: prima segno alla Juve, poi con l’Argentina. La 10 non mi pesa, non ho mai avuto dubbi. Quando conobbi Ausilio mi chiese quale numero avrei preferito, gli risposi il 10, è davvero speciale. Anche Dybala indossa la 10. Paulo è un giocatore di grande livello, con cui uno vorrebbe giocare sempre, perché ti aiuta a migliorare o a segnare di più. Poi io sul suo futuro non posso dire niente. Spero che la prossima sia la mia Champions League. Prima qualifichiamoci. Poi certamente avrò qualche conoscenza in più per affrontarla. Io mi do sempre degli obiettivi a breve termine: ora la qualificazione europea, poi la Coppa America, dopo la Champions, pensando di poterla vincere. Se pensi alla vittoria tutto diventa più facile. Se pensi ad arrivare secondo, non vinci mai".
 
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